Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Piano aeroportuale, Rossi, Filippeschi e Renzi al ministro: rivedere il ruolo di Peretola e del Galilei
FIRENZE –
Pisa e Firenze, con i loro 6,35 milioni di passeggeri, rappresentano il quarto polo aeroportuale italiano dopo Roma, Milano e Venezia. Non appare quindi comprensibile che l'“L’atto di indirizzo per la definizione del Piano Nazionale per lo sviluppo Aeroportuale”, licenziato oggi dal Ministero delle infrastrutture, non inserisca i due aeroporti toscani nel “core network”, ovvero tra gli scali considerati di rilevanza strategica a livello UE in quanto pertinenti a città o nodi primari, inserendoli invece nella “comprehensive network”, dove si trovano gli impianti con movimenti superiori al milione di passeggeri anno e indispensabili ad assicurare la continuità territoriale.
E' quanto sostengono il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi e quello di Firenze Matteo Renzi in una lettera inviata al responsabile del Dicastero, chiedendogli un incontro urgente per illustrare lo stato di attuazione del processo di integrazione delle società dei due aeroporti toscani e di ammodernamento di quello di Firenze.I firmatari ricordano anche che nella proposta di Piano nazionale degli aeroporti, approvata dal cda dell'Enac nel febbraio 2012 e trasmessa al Ministero, pur recependo anche le categorie Ue “Core/Comprehensive” relative alle reti Ten-t, si inserivano gli aeroporti di Pisa e di Firenze tra gli aeroporti strategici nell’ambito del sistema aeroportuale italiano.
La suddivisione degli aeroporti di interesse nazionale in aeroporti strategici e primari non appare invece nell’Atto di Indirizzo emanato oggi. Questo porta al mancato riconoscimento del ruolo strategico degli aeroporti toscani nell’ambito del sistema aeroportuale nazionale: un dato che è invece attestato innanzitutto dai numeri e confermato dal processo in corso di costruzione di un sistema integrato regionale.
Anzi, sottolineano i tre amministratori toscani, proprio il processo di integrazione tra i due aeroporti, che sta muovendo i suoi primi importantissimi passi, e il fatto che si sia in presenza di due società di gestione quotate in Borsa, con sistemi di governance mista (compresenza di capitali pubblici e privati), richiede particolare attenzione.
Di qui le richiesta di mantenere e confermare il carattere strategico dei due aeroporti internazionali della Toscana e quella dell'incontro con il ministro.