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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Di Giacomo Sanavio

Non dimentichiamo la parola "Ambiente" e riscopriamo "Austerità"

7/2/2013 - 20:25



L’attuale campagna elettorale rischia, ancora una volta, di concentrarsi su promesse “fantasmagoriche” piuttosto che sulle vere e proprie emergenze che occorre affrontare.
Mi preme riflettere attorno a due di queste: la crisi economico-sociale derivata dal brusco rallentamento della crescita economica e la crisi ambientale, provocata da quella stessa crescita economica, che in molti vorrebbero far ripartire negli stessi termini e con gli stessi ritmi del passato.
 
Credo sia compito della sinistra tenere insieme con il massimo rigore la risposta alle due crisi, non limitandosi a chiedere politiche espansive, ma rapportando e coniugando lavoro, occupazione, benessere con la difesa e con la valorizzazione dei beni comuni, a partire proprio dall’ambiente, dal territorio, dal patrimonio culturale.
 
Credo altresì necessario – direi, essenziale – recuperare, tornare a fare nostra una parola che ci è stata molto cara in passato e che rischiamo di consegnare ad altri che ne fanno, peraltro, un uso distorto. Parlo dell’austerità di berlingueriana memoria, coniata proprio contro una “crescita” che sprecava persone, ambiente, territorio trainata dal consumismo esasperato. Quella austerità, che è la base possibile di un diverso modello di sviluppo, non è sinonimo dell’austerity che i monetaristi e i tecnocrati ci impongono in funzione della ripresa di una crescita i cui indicatori sono gli stessi che ci hanno portato sulla soglia del disastro economico ed ambientale.
 
Uno degli impegni centrali per il fronte progressista e riformatore è sicuramente quello sul piano europeo: rafforzare l’Unione sotto il profilo politico e democratico. Ed anche in questo caso non possiamo non mettere al primo posto l’impegno che l’Europa dovrà assumersi affinché vengano finalmente messe in atto le azioni globali per contrastare il riscaldamento del pianeta. Perché la perdita di fiducia nella politica, anch’essa un fatto globale, è generata sia dall’incapacità degli stati di mettere sotto controllo le grandi oligarchie finanziarie, sia dall’impotenza a dare attuazione concreta alle azioni contro il riscaldamento globale, anche se tante volte solennemente annunciate.
 
Ciò che occorre subito sono politiche nazionali, azioni globali, ma anche una grande mobilitazione collettiva sui territori per ridurre gli sprechi, per aprire la strada a nuovi stili di vita, per recuperare la cura per la manutenzione delle “cose che durano” e la responsabilità verso le cose di tutti, a partire dal territorio.
 
Abbiamo l’occasione per provare ad essere all’altezza della principale sfida di senso: garantire la prosecuzione della vita del genere umano su questo pianeta. Se non è materia da campagna elettorale questa …
 
Giacomo Sanavìo

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8/2/2013 - 9:36

AUTORE:
Bruno Baglini Migliarino

...fu accolta malissimo; quasi come quella di Padoa Schioppa che pagar le tasse era cosa bellissima.
Giusta l'arte di arrangiarsi dell'Italiano invaso nei secoli un po da tutti e pagar dazio alla Francia, come al feudatario italiano era cosa riprovevole per chi possedeva solo braccia per lavorare.

Berlinguer lo aveva capito al pari dei tedeschi che "l'oculatezza" come dice Ilio era ed è cosa giusta e buona, ma mentre la Germania è riuscita a "riunificare" tutto il suo popolo; in Italia sono ancora in tanti (purtroppo) a pensare come ha esplicitato or ora Alessandra Moretti: che..in fondo se sto bene io, che mi interessa di altri!? E' questa l'idea da combattere tenacemente; Alessandra ha ragione! chi pensa solo al suo buzzo fa danni incalcolabili perchè poi vediamo che: un Tronchetti Provera guadagna 1.000 euro l'ora anche quando dorme e si danno 100.000 (centomila) euro al giono alla seconda moglie divorziata.

Nel tempo si è visto che: con la Lega Nord si è convogliata una protesta contro i cosiddetti "ladroni" e che invece di partire da sinistra, si oriantava verso una destra più corporativa, dove anche una singola persona con una singola vacca voleva produrre latte e cacio per l'intero mondo; e gli altri!' gli altri dovevan star li a guardare e di contro, al sud italia; quando c'è la partita di pallone si ferma la fabbrica.

Poi: lavorar meno per lavorare tutti è stato causa di una perdita di un governo delle sinistre.
Eppure era cosa giusta e buona; ma posta nel peggiore dei modi da Bertinotti.
Lavorare 35 ore e riscuoterne 40 non sta in piedi neppure con i puntelli di leccio.
Prova tu, dissi ad un compagno di Rifondazione Comunista a pagare l'draulico e l'mbianchino di casa tua 40 ore e ne han fatte 35 e..magari con una bella lunga colazione al mattino al fresco del platano e poi una fumatina in compagnia leggendo comodamente il giornale (perchè giustamente anche l'imbanchino il giornale lo legge la mattina e..dopo ci fa il cappello).

Ed il contadino fattosi operaio/impiegato/insegnante, che farebbe?
Dopo le 35 ore del suo impiego, tornando alla sua casetta di campagna non potrebbe lavorare il suo orticello perchè fatte le 35 ore toglierebbe il lavoro all'ortolano ed imbiancando casa sua "disoccuperebbe" l'imbianchino ed il compagno di banco o d'officina con casa in città si troverebbe svantaggiato a fronte dell'altro con polli, conigli, pesche e patate del campagnolo.

Come vediamo il discorso si allunga un po troppetto, ma dare un senso alle parole ed agli atti "normali" aiuta e dimolto a viver bene e quando un intero popolo del mondo vuol vivere bene, si regola come il mondo fosse la sua bella famiglia e la famiglia è per forza bella; altrimenti si divide, finisce insomma.

8/2/2013 - 9:03

AUTORE:
Ultimo

....... l'austerità ........ sarebbe meglio la sobrietà. Uno stile di vita più sobrio ..... meno frenetico, meno tecnologico. Certamente avere tutte le comodità per il vivere d'oggi ..... ma quelle necessarie ...... tralasciando l'inutile superfluo. Questo sistema di vivere sarebbe l'indolore soluzione ai problemi economici di molti. Credo che, addirittura, sarebbe un modo di vivere migliore e più sereno. Il superfluo non serve se non ad indebitarci inutilmente fagogitandoci di sperpero. ....... E la serenità è dentro di noi, non in quello che abbiamo ....... è nel saperci accontentare di quello che abbiamo ...... è saper apprezzare quello che abbiamo ....... è sentirsi orgogliosi di quello che abbiamo e di quello che siamo. L'incontentabile che è sempre alla ricerca del lusso, da esibire più che da godere, .... non troverà mai la serenità perchè il progresso produce sempre delle novità più lussuose. ........ Ecco quest'ultimo ha trovato la formula dell'infelicità ........ e se la felicità è difficile da ottenere se non momentanea, infatti ho preferito usare la parola "serenità", l'infelicità è alla portata di tutti. ........ Ultimo

7/2/2013 - 20:30

AUTORE:
Ilio Dainelli

La parola austerità è brutta e sa molto di rinuncia, potrebbe esser presa anche per peggioramento della qualità della vita, è parola non più politicamente spendibile, molto meglio oculatezza nel consumo, così come nella vita, perchè oculatezza significa attenzione a ciò che serve, in quel "serve" c'è l'implicito godimento delle attività umane, come mangiare, bere, fare all'amore amicizia e arte e cultura. L'oculatezza contro il superfluo.