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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
San Valentino
a proposito di...

14/2/2013 - 7:25


Pare che la festa degli innamorati, così come oggi la conosciamo, fatta di cioccolatini e cotillons, debba il suo exploit commerciale all’industria dolciaria di Perugia che, producendo praline alla nocciola dette Baci e farcite di bigliettini con frasi amorose, pensò di ridare lustro a quella tradizione con un robusto marketing sentimental cioccolatiere che aveva come slogan il patrono della contigua provincia di Terni.
Tuttavia le origini della festa di San Valentino, in quanto festa degli innamorati, sono ben più nobili. Senza voler ritornare ai più remoti albori, pare datati addirittura alle tradizioni dell’antica Roma, la tradizione di questa festa si fa risalire a Papa Gelasio I, che l’ha istituita, in quanto festa religiosa, attribuendole il nome del martire San Valentino. La festa che conosciamo ai nostri tempi, invece, fu istituita dal circolo di Geoffrey Chaucer, in cui prese forma la tradizione dell’amor cortese, e consiste nel scambiarsi tra innamorati le "valentine", ovvero dei biglietti d'auguri generalmente a forma di cuore.
La prima testimonianza oggi conosciuta, di un biglietto per San Valentino, è una poesia scritta da Carlo, duca d’Orléans, a sua moglie mentre è imprigionato nella Torre di Londra, dopo essere stato preso come prigioniero nella battaglia di Agincourt. Il documento risale al 1415 ed è parte di una collezione di manoscritti della British Library a Londra, Inghilterra.
La tradizione vera e propria di San Valentino in Gran Bretagna inizia però a diffondersi solo nel XVII secolo e, entro la metà del XVIII secolo, può dirsi usanza comune scambiarsi piccoli segni di affetto o dei bigliettini scritti a mano tra amici ed amanti. Intorno alla fine del secolo, poi, le lettere scritte di proprio pugno vengono, progressivamente, sostituite da delle cartoline stampate. Probabilmente, gli americani iniziano uno scambio di bigliettini a mano all’inizio del 1700. Nel 1840, Esther A. Howland mette in vendita i primi bigliettini creati in massa negli States.
Due curiosità. La Greeting Card Association ha stimato che ogni anno, per San Valentino, vengono spediti più di un miliardo di bigliettini d'auguri, quasi più che per la festività del Natale. Inoltre, può essere interessante sapere che il giorno dopo San Valentino si festeggia San Faustino, il patrono dei single. Sarà un caso?
 
Non c’è dubbio, comunque, che negli anni più recenti l’aspetto commerciale della festa di San Valentino abbia decisamente preso il sopravvento, svilendo così il significato più vivo della festa, trasformata per lo più in una rappresentazione ostentata e fittizia.
In questa ottica non stupisce dunque la proposizione, in occasione della festa di metà febbraio, di pacchetti “romantici” da parte degli operatori turistici. E allora si può leggere che sul massiccio del Glungezer, nelle alpi tirolesi, dopo una cena in rifugio a base di specialità locali, è previsto il trasferimento nell’igloo, con materassino termico e sacco-letto adatto a temperature molto rigide. E il freddo, si sa, invoglia alle coccole e a stringersi stretti l’uno all’altra...
Non mancano poi le offerte fondate sul wellness... e così nella splendida cornice di Cortina d’Ampezzo, celebrata meta sciistica, è possibile trascorrere la serata di San Valentino immersi in una vasca a botte all’aperto (riscaldata), godendosi il tramonto con un aperitivo, a cui segue una gustosa cena tipica. Le Terme di Merano propongono, invece, nella loro sauna, una gettata di vapore alle rose, mentre sul maxi-schermo scorrono le immagini del musical «Grease» dedicate, appunto, a tutti gli innamorati.
Questi sono solo alcuni esempi, ma basta navigare un po’ sul web per accorgersi di quali e quante siano le offerte commerciali in merito: “Fuga d’amore per San Valentino in Val Pusteria”, “San Valentino in love suite e passion spa privé”, “In Toscana San Valentino è... deluxe” e così via. In tutti i casi, la costruzione di situazioni amorose fittizie è fin troppo evidente e, anche tenuto conto dell’inevitabile azione di marketing che sussiste dietro a qualsiasi proposta commerciale, la rappresentazione un po’ spettacolare, si direbbe, dei legami affettivi lascia quantomeno perplessi, specie in chi ritiene che i sentimenti, quelli veri, non sentano il bisogno di esprimersi all’interno di artificiosi immaginari da reality. Senza contare, tra l’altro, che questi allettanti suggerimenti sono economicamente inaccessibili ai più, il che rende questi scenari d’amore ancor più distanti dalla realtà.

Per fortuna, mi viene da dire...

 (Emanuela Amendola)

Fonte: i biglietti delle foto sono stati spediti il 14 febbraio 1913
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