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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
Nulla obbligò a buttar giu il Conte 2, se non la .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
ANNIVERSARIO
Nascita del Futurismo

20/2/2013 - 18:13


Il Manifesto del Futurismo fu pubblicato in Italia il 5 febbraio 1909 e ripreso da diversi giornali della penisola nei giorni successivi. Tuttavia, fu la sua pubblicazione, il 20 febbraio 1909 sul giornale francese Le Figaro, a dargli un riconoscimento internazionale.

Lo scopo del Manifesto era attaccare e contrastare i valori tradizionali e mettere alla berlina la borghesia ottocentesca che era vista come superata e fuori tempo.

 

Il Futurismo fu un movimento culturale organizzato come un’associazione  che si espresse artisticamente, politicamente e ideologicamente. Il capo scuola e il leader culturale del movimento fu Filippo Tommaso Marinetti. Il Futurismo rappresentò il dinamismo del mondo moderno, volle cercare con energia e spregiudicatezza di portare tutto alla massima velocità, togliendosi di dosso la lentezza dell’ottocento.

 

I futuristi amarono l’energia, il coraggio e l’audacia, la guerra e il pericolo. Inoltre i futuristi ebbero una passione intensa per le creazioni del capitalismo, la macchina e la tecnica che potevano migliorare la vita, aumentarne gli stimoli e rendere più ricco lo spettro di esperienze della quotidianità.

 

Nell’ambito del linguaggio Marinetti propose di stravolgere i canoni tradizionali. Propose di abolire aggettivi e verbi. Inventò la formula “parole in libertà” cioè senza un’organizzazione grammaticale, ma sostenute solo dall’anarchia dell’espressione immediata. Conseguenza di questo atteggiamento furono l’utilizzo di espressioni dialettali, neologismi, invenzioni di suoni ed espressioni per manifestare e realizzare l’ispirazione: senza filtri e canoni.

 

Gli intellettuali che formarono il gruppo dei futuristi e che operarono in pittura, scultura, teatro, letteratura, poesia, musica e editoria erano sostenuti da un intenso vitalismo che rifiutava i canoni del passato e cercava di interpretare il futuro e di valorizzarne in ogni modo i contenuti e le potenzialità espressive.

Lo scopo degli intellettuali e artisti che vi aderirono – fra gli altri Enrico Cavacchioli, Ardengo Soffici, Aldo Palazzeschi, Carlo Carrà, Gino Severini, Umberto Boccioni e naturalmente Marinetti – era svegliare la percezione e utilizzare il prodotto di un’analisi sistematica delle sensazioni per interpretare in modo essenziale la realtà.

 

Foto: Russolo_Carra_Marinetti_Boccioni

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