Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Non sono etrusco ma solamente tuscio o tosco, quindi niente “ombra della sera”, ma solamente “ombrina di mattina”.
“ed il sole, con i suoi raggi dell’alba, fugò le ombre della notte…”
Ma quali ombre ci possono essere di notte?
Ombre di ricordi e rimorsi che forse ti occupano la mente, a volte benignamente altre al contrario soffocanti tanto da farti svegliare bagnato di sudore, ma l’ombra che intendo io è quella che viene direttamente dal tuo corpo ed è visibile e facilmente modificabile: si muove se ti muovi, si ferma se ti fermi e annulli semplicemente con un clic o voltandogli le spalle.
Stamani però non volevo assolutamente che sparisse come non volevo che restassero quelle che mi avevano tolto dal letto.
Le mareggiate di queste ultime settimane hanno scavato un gradino nella spiaggia.
Camminando lungo la battigia ti sembra di essere sul molo di Viareggio o sulla Terrazza di Livorno e invece sei a Bocca di Serchio, senza cemento e senza rumori.
Il sole sta appena oltrepassando le chiome dei pini alle tue spalle, il mare e l’aria cambiano rapidamente colore e te “appari” fra le onde.
Ti sembra di essere ancora più parte del tuo mare, non patisci più pene e quello allora decidi essere il tuo partito, il partito del "Patito del mare".
Ma poi... perché si dice “partito” se nessuno parte mai?