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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
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Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA
Una lettera di Coldiretti al Parco di San Rossore

27/2/2013 - 10:47

PISA
 
PARCO SAN ROSSORE: AZIENDE AGRICOLE
NEL PANTANO DELLA BUROCRAZIA, COLDIRETTI VEDE IL PRESIDENTE
 
 
Una lettera di Coldiretti al Parco di San Rossore per denunciare l’intricata
situazione burocratica che sta compromettendo la tenuta di alcune aziende agricole e zootecniche.
Regole vetuste ed inadeguate impediscono alle imprese di programmare il futuro.
L’organizzazione agricola incontra il Presidente e raccoglie la sua disponibilità a trovare soluzioni condivise. 
Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti: “Ruolo Parchi fondamentale, ma così si uccidono le imprese”.
 
Sciogliere gli intricati e complessi lacci della burocrazia che minacciano la sopravvivenza delle imprese agricole presenti all’interno dei confini del Parco di San Rossore. Definito un “circuito infernale”, Coldiretti tenta la via del dialogo e del confronto con l’Ente Parco per portare fuori dal pantano alcune aziende zootecniche impossibilitate a programmare il proprio futuro aziendale a causa di regole “vetuste ed inadeguate”. Ad aggravare la già precaria vitalità delle imprese agricole la crisi dellazootecnia, stretta tra la morsa dei prezzi del latte che non coprono più i costi di produzione, e l’aumento costante dei prezzi delle materie prime e dei mezzi tecnici necessari al mantenimento delle imprese. Fattori che stanno portando molte imprese agricole verso la chiusura. La burocrazia e la dilatazione dei tempi di risposta sono, infatti, sempre più un elemento determinante per la tenuta economica delle imprese.
 
I fatti che Coldiretti ha portato all’attenzione del Parco di San Rossore prima con una lettera e negli scorsi giorni attraverso un incontro con il Presidente Fabrizio Manfredi, riguardano alcuni casi di aziende agricole, in particolare zootecniche, costrette ad intraprendere una vera e propria odissea per realizzare i propri progetti senza alla fine riuscirci. “Abbiamo solo bisogno di individuare i criteri ed i confini all’interno dei quali si possono concretizzare iniziative di sviluppo da parte del settore agricolo e zootecnico – anticipaAniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti che ha incontrato il Presidente - L’attività agricola, di coltivazione ed allevamento, ha sempre rappresentato all’interno delle aree del parco, una realtà positiva che ha saputo tenere in vita la funzione produttiva, evitando il rischio di una sclerotizzazione del contesto complessivo del territorio, perfettamente integrandosi con gli elementi storici, naturalistici ed architettonici presenti”.

Coldiretti (info su www.pisa.coldiretti.it) non mette assolutamente in discussione il ruolo del Parco (e dei Parchi), anzi: “i Parchi – ha sottolineato Ascolese - rivestono una fondamentale rilevanza nella conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali, nonché della biodiversità,  elementi tutti di cui andiamo fieri e su cui si poggia buona parte del nostro progetto per lo sviluppo dell’Agricoltura italiana”.
 
I fatti, come anticipato, sono diversi e di diversa natura: si va dalla proposta di realizzare un ricovero per le pecore, un mini caseificio per la trasformazione del latte ovino ed una sala per la stagionatura che potevano ben essere utilizzati come laboratorio” didattico per le scolaresche in visita al parco al ricovero in legno provvisorio che dovrà essere demolito; l’agricoltore è stato anche denunciato.

Ad aggravare le circostanze che hanno fatto emergere l’eccessivo peso della burocrazia la sequenza incredibile di furti e di atti vandalici che hanno interessato alcune aziende costrette a prendere provvedimenti per evitare i raid dei vandali.  “Nonostante l’eccessivo zelo delle imprese agricole nella produzione della documentazione necessaria, delle autorizzazione e di tutto il necessario – spiega Ascolese - registriamo in alcuni casi l’ennesimo rinvio da parte della Commissione Agricoltura, con i tempi sempre più dilatati per risposte e pareri che cozzano con le tempistiche di programmazione delle imprese”. A cosa serve – si chiede Coldiretti - l’impegno della politica a ricercare innovazioni legislative volte ad agevolare l’avvio di nuove imprese (capitale ad un euro, agevolazioni contributive, finanziamenti straordinari), se quelle stesse imprese non riescono a decollare in quanto le prescrizioni a cui si attiene la macchina burocratica risultano vetuste ed inadeguate.

“Confidiamo – conclude Ascolese – nell’impegno del Presidente Manfredi che ha assicurato che gli Uffici del Parco, su sua indicazione, lavoreranno per trovare, nel rispetto delle normative esistenti, le  soluzioni  più  appropriate”.

Il Presidente del Parco ha infatti condiviso “la  necessità  di  ricercare  soluzioni  capaci  di consentire ad ogni imprenditore la realizzazione, all’interno di regole certe, di una pianificazione aziendale per costruire un percorso economico sostenibile”.

Andrea Berti


Ufficio Stampa&Comunicazione

Fonte: Andrea Berti
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