Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il risultato elettorale insoddisfacente per il PD non penso sia addebitabile alla “timidezza” ed al “gioco di rimessa” dettato dalla convinzione che “la vittoria era scontata”.
Penso piuttosto sia il risultato di una tendenza “all’allontanamento” più profonda, con motivazioni politiche, sociali ed economiche.
Penso che il Partito democratico non abbia compreso la domanda di radicalità che ha pervaso il Paese in questi ultimi anni, che si è accentuata con l’esperienza del governo Monti ma che si era già manifestata in tutta la sua evidenza con l’attività degli “indignati” contro la finanza; dei movimenti studenteschi; con il movimento costituitosi intorno ai referendum del 2011; alle elezioni di Napoli e Milano ma anche alle primarie di Genova e Palermo e che non tende affatto a diminuire.
Di questo clima e di questa domanda si sono fatti interpreti Silvio Berlusconi, dal momento della sua ridiscesa in campo, e Beppe Grillo da almeno 3 o 4 anni.
L’elettorato di Berlusconi - perlomeno la sua parte attuale ma non solo - è del tutto impermeabile ai messaggi della sinistra. Inutile insistere con le “dispute interne al PD” su questo o quel candidato! Si tratta di una condizione strutturale, storicamente data e permanente.
L’elettorato di Beppe Grillo invece è mosso ed è stato mosso da motivazioni diverse, tutte declinate all’insegna della radicalità e tutte raccontate in termini radicali: dalla domanda di etica nei comportamenti pubblici, al discorso sui beni comuni (acqua, suolo, energia, scuola, sanità), ai meccanismi di selezione dei gruppi dirigenti, al profilo dei “nemici” così nitidamente definiti (i partiti, le grandi banche, le istituzioni finanziarie, l’Europa che abbiamo conosciuto in questo paio d’anni, i manager delle grandi aziende e i loro guadagni, più generalmente un modello di sviluppo definito insostenibile). L’M5S quindi si è fatto catalizzatore di tensioni profonde di parte della società italiana e contemporaneamente ha raccolto la voglia di reagire che s’era fatta strada in essa. Tutto questo ha rappresentato il combustibile del M5S ed è stato argutamente ed efficacemente messo “in piazza” da Beppe Grillo.
Ora sta soprattutto a noi stabilire se parte almeno di queste tematiche non avessero potuto e non possano ancora essere declinate dal Partito democratico. Credo che il Pd abbia quindi mancato il risultato pieno su questo crinale e l’abbia mancato non il 24/25 febbraio, ma nell’arco di un tempo lungo.
Il problema che continuo a vedere nel PD è l’essere “ingessato” sul piano dell’elaborazione politica dalle differenze tra chi strizza l’occhio al neo-liberismo e chi si sente nel solco della cultura socialdemocratica.
E’ quanto mai urgente invece trovare una sintesi nuova, una “nuova via” tra queste posizioni, anziché (prima di) parlare di persone.
A me pare necessaria una forza che metta il principio di uguaglianza alla propria base e voglia trasformare nel profondo l’assetto sociale ed economico, il modello di sviluppo della società italiana.
Altrimenti, se non spaccheremo quel gesso, non saremo uno strumento utile al Paese e falliremmo l’obiettivo di svolgere una nostra funzione storica.
Giacomo Sanavìo