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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Daniela Andreotti
Segretaria Comunale PD San Giuliano Terme
Elezioni 2013: all’indomani del voto

2/3/2013 - 7:51

                    Elezioni 2013: all’indomani del voto
 
Sono trascorsi pochi giorni dall’esito del voto e la prima cosa che mi preme fare è ringraziare  sentitamente le cittadine e i cittadini del nostro territorio che hanno scelto di sostenere il progetto del Partito Democratico che si attesta come prima forza politica di San Giuliano Terme. E’ da questo solido consenso elettorale che è doveroso ripartire con l’impegno e la determinazione di sempre nel portare avanti i valori e i contenuti che caratterizzano il nostro agire politico.
Vorrei altresì ringraziare l’intera componente attiva del Partito Democratico sangiulianese e quindi tutte le volontarie e tutti i volontari per l’impegno profuso in questi ultimi mesi, che è stato enorme e senza sosta, a partire dall’organizzazione delle primarie fino alla conclusione della campagna elettorale.
I risultati del voto a livello nazionale hanno nuovamente posto al centro la rilevante questione dell’attuale sistema elettorale che ha condotto di fatto ad una situazione di ingovernabilità.
Anche e soprattutto all’indomani del voto ritengo indispensabile ribadire fortemente un concetto in contrapposizione con il “tanto sono tutti uguali”. Non è così. Il Partito Democratico si differenzia nettamente dalle forze politiche di centro-destra, dai partiti affini a tale compagine e da altri movimenti su ogni questione nodale che riguarda il futuro del nostro Paese.
Quando la coperta è stretta, come si suol dire, quando cioè ci troviamo in una grave precarietà di risorse occorre che la politica dica la verità. Dire la verità significa che quando le risorse a disposizione sono poche non è possibile fare tutto. Occorre scegliere. Noi lo abbiamo fatto, per noi non è possibile recuperare risorse tagliando in settori fondamentali per la ripresa economica, sociale, culturale dell’Italia, quali il lavoro, l’istruzione e la salute o meglio il sociale nel suo complesso. Abbiamo reso concrete queste parole delineando proposte precise, chiare, presenti all’interno del nostro progetto politico. Non sono quindi i contenuti che ci mancano e neppure la serietà nell’affrontare le problematiche cruciali esistenti, incontemplabile per noi adoperare a tal fine meri slogan propagandistici. E’ partendo da questo assunto allora che non è possibile esimersi dall’autocritica, proprio per la forza politica responsabile che siamo e che dichiariamo di essere. Mi vengono a tal proposito in mente i molti giovani e giovanissimi che hanno espresso i propri disagi convergendo nel voto di protesta.

Questo ci impone una riflessione profonda che ritengo debba condurre il PD a lavorare per modificare alcuni meccanismi. E’ necessario uscire dall’autoreferenzialità nella quale frequentemente cadiamo dando vita ad un linguaggio ed a forme comunicative che, pur non potendo mai prevedere l’utilizzo di formule populiste, siano più nuove, immediate e tali da favorire la partecipazione.

E’ necessario inoltre proseguire con maggiore forza nella direzione del cambiamento e del rinnovamento.
Credo che lavorando insieme in questa prospettiva sia possibile recuperare quel mancato consenso sia a livello nazionale che locale.
 
Daniela Andreotti
Segretaria Comunale PD San Giuliano Terme
 

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14/3/2013 - 23:12

AUTORE:
Un Molinese "piovuto"

Gentilissima segretaria, chi scrive è stato fino alle ultime elezioni politiche un elettore del partito democratico.
Francamente stupisce l'analisi del voto che lei con tanta premura istituzionale ha fatto sull'edizione del 2 marzo scorso sulla Voce del Serchio. Stupisce per tenore, per contenuti, per carenza di rabbia, ma soprattutto per le letture che gli organi del Partito continuano a dare anche nei livelli locali, nella specie nel territorio del Comune di San Giuliano Terme, sui risultati delle Elezioni Politiche. Nessuno di noi avrebbe preteso dei capi cosparsi di cenere, dei mea culpa, delle giustificazioni di circostanza, e nemmeno la gogna pubblica, ma sicuramente, maggiore lucidità. La macchina del Partito stando ai fatti non ha canalizzato, non ha intercettato, non ha perciò compreso, rabbia, stanchezza e disperazione della gente, la carenza di lavoro, la paura del futuro, l'insofferenza sociale per le disparità di trattamento e soprattutto la mancanza dei sogni delle persone, dei giovani. E non ha compreso tutto questo perchè da troppo tempo, nonostante si neghi con tutte le forze, per la sua struttura vetusta, incancrenita, per posizioni interne consolidate e sempre meno in discussione, per la sua distanza, la sua carenza di ascolto vero, manca del contatto quotidiano, concreto, diretto col cittadino. Non si è perseguito fino in fondo il cambiamento della legge elettorale, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, il dimezzamento dei parlamentari e dei loro emolumenti. Ma soprattutto non si è capito che il corpo, il bacino elettorale è cambiato, la gente purtroppo ha altri, nuovi bisogni. Il partito democratico non è presente come dovrebbe sulla rete, non è presente nelle piazze, nelle case, nei luoghi di lavoro, non apre di fatto il suo bacino d'utenza, non si confronta quotidianamente, non fa sue le idee diverse, ma anzi, le bolla come tali con un complesso di superiorità e una onniscenza che non può più permettersi. I circoli, le sezioni, le Case del Popolo sono ormai dei saloni pervasi da un silenzio assordante, fatiscenti, dove pochi anziani raccontano i bei tempi che furono e dove la politica si fa vedere quando c'è da chiedere il voto e dove si aspetta un consenso, che non può essere concesso per una logica d'appartenza, per una storia sempre più lontana nel tempo. Siamo ormai in una fase post-ideologica, una fase solo di sopravvivenza e non possiamo più permetterci pletore di politici carrieristi che conducono battaglie interne al proprio movimento, battaglie personalistiche e svuotate della missione sociale, associativa, di servizio, come la nostra Costituzione vuole dall'Ente-partito stesso. Le primarie, sicuramente strumento rivoluzionario, unico e tratto distintivo di una formazione politica matura, hanno fatto suonare un campanello d'allarme non compreso, non ascoltato all'interno del movimento, la gente voleva, vuole un centro sinistra che torni a fare il centro sinistra, ma con nuovo slancio, con delle idee radicalmente nuove nella loro sostanza, sull'economia, sul lavoro, sul welfare, sulla società, sulla giustizia, sul merito. Idee finalmente liberali per la crescita e lo sviluppo ma anche veramente comuniste nella protezione dei soggetti deboli. Un centro sinistra che urli, che s'indigni, che sia al punto giusto anche populista, ma che sia altrettanto determinato, onesto e ieratico sul piano dell'azione di governo. Le primarie hanno avuto soltanto il ruolo residuale di un rimestamento degli equilibri interni, con figure di politici ormai sfiduciati dall'opinione pubblica che hanno fatto passi indietro solo fittizi altri figuranti mandati in prima linea carenti di idee e di appeal verso la gente, altri ancora guardati con la logica del sospetto.
Dobbiamo recuperare il senso della Rivoluzione, la storia ce lo chiede, altri purtroppo lo hanno capito.
Non basta più la nostalgia della nomenclatura, il sentimento di appartenenza ad una struttura del passato, che non ha più futuro.
Andrea Santucci

7/3/2013 - 10:27

AUTORE:
angelo

purtroppo anche sta volta ci lecchiamo le ferite io come gianpaolo penso che a questo punto non si possono trovare ancora delle scuse si e capito chiaramente dalle ultime elezioni che il nostro elettorato vuole un cambiamento ai vertici se poi vogliamo far finta anche oggi ci troveremo anche la prossima volta a discutere delle stesse cose ps cara daniela e vero che a san giuliano siamo ancora il primo partito ma per quanto ancora ricordo che abbiamo perso molti consensi anche nel nostro comune

2/3/2013 - 20:51

AUTORE:
Ludmilla

Troppo facile dare la colpa alla diminuzione delle risorse, il calo fisiologico di chi vi vota dipende dalle vostre scelte sbagliate ed in alcuni casi scellerate, dalla cupola di potere clientelare che vi siete costruiti intorno e dalle vostre diatribe interne che continuate a far finta di non vedere. Il PD nel Comune di S.Giuliano Terme alle prossime elezioni rischia grosso, credetemi.

2/3/2013 - 18:24

AUTORE:
Flavio

Via le vecchie facce anche da San Giuliano
Andreotti Daniela Sindaco

2/3/2013 - 15:10

AUTORE:
gian paolo

sono ormai molte consultazioni elettorali, dove a seguito del risultato ottenuto , sempre inesorabilmente in calo, il pd per bocca di tutti i suoi esponenti ,si cosparge la testa di cenere e fa autocritica.
il pd deve trovare formule nuove di catalizzazione dell'elettorato ?
i giovani si rifugiano nel voto di protesta ?
No caro segretario, non e' cosi'non ci sono bacchette magiche, bisogna parlare alla gente di contenuti, lavoro, taglio netto dei costi della politica, dimezzamento dei parlamentari, consiglieri , assessori, taglio della spesa pubblica, questi sono i temi , questi sono i punti su cui lavorare, no legge elettorale o coppie di fatto.
E poi r i c a m b i a m e n t o
delle facce a tutti i livelli , non primarie guidate all'insegna della nomenclatura.
Cordiali saluti