Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di età.
Non è un refuso, è come Teresa Mattei, la più giovane della Costituente, una delle dodici donne che ne fecero parte, avrebbe voluto quell'articolo tre, con l'aggiunta "di età".
In un tempo di crisi che ha acceso il conflitto tra generi e tra generazioni, Teresa aveva visto ben oltre la nostra già lungimirante Carta costituzionale, testimoniando instancabilmente con grandi e piccini il valore della cittadinanza delle donne e delle persone giovani, ovunque potesse.
Teresa Mattei se ne va simbolicamente in un giorno di marzo, il mese della mimosa che lei ha inventato per la giornata internazionale delle donne. Se ne va in un tempo in cui sembra essere diventato impossibile rendere disponibile in modo autentico quel combustibile che, per Piero Calamandrei, serve a far muovere la nostra Costituzione, fatto dell'impegno e della responsabilità di ogni singolo cittadino e cittadina.
Ci lascia Teresa la sua eredità spirituale, civica e morale di fare muovere quell'articolo tre, cosi' come lei lo aveva pensato. Un'eredità che accogliamo con riconoscenza e affetto e che con rinnovato impegno faremo fruttare.
Marilu' Chiofalo