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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Cronache di un prof tifoso
Pisa-Frosinone 2-1
di Arbauz

24/3/2013 - 18:01

Miracolo all’arena

 

C’era molta attesa oggi allo stadio (almeno tra quei pochi che c’erano): si attendeva la famosa scossa, che la barba e gli occhialini di Pagliari avrebbero dovuto propiziare. Ma tra il Pisa e la scossa c’era il Frosinone, squadra forte e ben organizzata. Insomma si prospettava una battaglia all’arma bianca, nella quale sarebbe stato opportuno tirare fuori i famosi attributi.


Ma veniamo alla cronaca, come si suol dire. Si parte e in quattro e quattr’otto veniamo subissati da emozioni pesanti come macigni: infatti dopo pochi minuti il Frosinone segna (come al solito di testa, anche se a me pareva fuorigioco), e il gelo scende sull’arena (in realtà era abbastanza caldo). Ma non passano due minuti che si pareggia con il “bomber” Scappini (è un bomber che però segna solo da tre metri), e anche meritatamente. Ce la mettiamo tutta e certamente la grinta non manca; Gatto, schierato dall’inizio (evento storico) a volte sguscia come (appunto) un gatto, Benedetti sulla fascia d’ordinanza (la sinistra) mette dentro qualche bel pallone. Insomma il Pisa tiene benino il campo. Ma nell’ultima parte del primo tempo il Frosinone comincia a carburare e costruisce qualche palla goal (su una è bravissimo Sepe); in effetti la differenza tecnica tra le due squadre sembra evidente, oltretutto sbagliamo un sacco di passaggi. Il loro 10 (non so come si chiami) poi fa il comodo suo e i nostri difensori faticano molto a tenerlo. In ogni caso il tempo finisce sul pari.


Nell’intervallo dichiaro che firmerei il pareggio; l’amico ingegner Fusarpoli si sbilancia ancor più e predice che finirà esattamente 1 a 1. Gli altri due Alessandri presenti preferiscono discutere sui possibili (molto possibili) futuri (molto futuri) assetti societari del Pisa.


Ma si riparte, ognuno covando in cuor suo una speranza (quella che immaginate, ovviamente). Però il Frosinone continua a giocar meglio e a creare occasioni; in una di queste l’arbitro  ci grazia perché non vede un netto fallo di mano in area di un nostro difensore (a proposito: grazie anche al segnalinee); dopo qualche minuto il loro 10 prende una traversa interna da rabbrividire (tipo le due della Paganese) e insomma si soffre da matti. Nonostante tutto il Pisa combatte gagliardamente e spesso nascono buoni cross; su uno di questi il gattesco Gatto si mangia un goal già fatto. Poi si riprende a soffrire e gli ultimi minuti sembrano tremendi, perché noi ne abbiamo più; prudentemente il buon Pagliari, invece di mettere i soliti 4-5 attaccanti alla Pane, sbatte dentro qualche difensore in più. Mancano pochi minuti, la sofferenza è grande, ma ecco che miracolosamente dal cielo arriva forse un raggio del Capodanno pisano (o qualcosa del genere) e al 94° sull’ultimo nostro cross un difensore avversario tocca con il braccio (proprio come era successo a loro prima); l’arbitro, a cui evidentemente dispiace far notare che in questo gioco è proibito prenderla con le mani, fa cenno di continuare, ma ecco che la bandiera del segnalinee che garrisce inflessibile al vento (si fa per dire) gli fa cambiare idea: rigore! Non crediamo ai nostri occhi. E’ il classico finale da infarto (io resto tranquillo però, perché proprio stamattina ho fatto un elettrocardiogramma sotto sforzo con l’amico cardiologo dottor Carlo)! L’ingegner Fusarpoli teme l’avverarsi della sua profezia, ma il miglior rigorista del mondo (si chiama Favasuli e non li sbaglia mai) infila il sette. E suona il fischio finale!


Nel dopopartita, tra gioia e incredulità (e le solite speranze dei soliti playoff) si discute se si sia trattato di furto o di culo, ma naturalmente non ce ne frega niente di niente, perché in fondo vincere così è più divertente, via. Oltretutto i tifosi del Frosinone presenti se la sono meritata proprio questa sconfitta, visto che da quando sono entrati non hanno mai smesso di insultare i pisani (sembrava un comizio di Grillo!).
Per finire, non vi so dire se dobbiamo davvero credere nei playoff, però questi tre punti valevano sei, quindi facciamo finta di sperarci ancora e godiamoci il miracolo (a proposito il titolo del pezzo me l’ha suggerito l’amico Alessandro dalla fredda Zurigo). Buona Pasqua.
 
 

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25/3/2013 - 13:01

AUTORE:
Stefano

Penso che la partita di ieri sia stata l'esempio di come il cuore, inteso come impegno e grinta, possa spesso compensare e a volte primeggiare sulla tecnica e la tattica. Sarebbe in ogni caso riduttivo, a mio avviso, giustificare l'impresa dei neroazzurri con la sola grinta.
Ci sono state anche buonissime novità tattiche.. fascia sinistra dominata dal duo Pedrelli-Benedetti, Sepe che rilancia velocemente ed apre il contropiede, da un suo rinvio l'occasione nitida da gol di Gatto purtroppo non sfruttata, calci d'angolo degli aversari con 3 uomini del Pisa schierati sulla linea di centrocampo per le ripartenze.. bravi Dino Pagliari e i suoi "ragazzotti".
Detto questo.. siamo stati anche molto fortunati.. traversa dei ciociari e varie occasioni in uno contro uno a ridosso della nostra area.
Divertiamoci nelle ultime 5 giornate e magari...
Alla prossima

24/3/2013 - 19:03

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz. Tiriamo la barca in secca, perchè di più, Cervetto crede non si possa fare. Battini è una bravissima persona. Pane era un buon allenatore, così come lo è il Pagliari. I ragazzotti sono (quasi sempre) dei volonterosi e simpatici pedatori. Talvolta, qualcuno, un po' arrogante. Il Lucchesi è intelligente, capace, esperto. Cervetto però non ha ancora capito cosa costui sia venuto a fare a Pisa. L'Arena è muta. Gli ultras sono allo Spielberg. O diffidati.
Più di così, sic stando le cose, per Cervetto non si può fare.
PS: Dice un Carosio di Radio Bruno al termine del match: "Vittoria meritata? mah, direi pittosto... vittoria non immeritata!" Insomma, come la "non belligeranza" di mussoliniana memoria.
Ah, caro Arbauz... il linguaggio, che fascino E che potere seduttivo...

24/3/2013 - 18:39

AUTORE:
Rossocrociato

Partecipo al dibattito del dopopartita su culo o furto ma mi dissocio da entrambe le posizioni per dire brerianamente che fu l'imperscrutabile volontà di Eupalla a determinare questo risultato.
Suvvia, non si può dire che siamo i beniamini degli arbitri e se per una volta un cultore della pallamano ci premia coadiuvato dal guardialinee prendiamo e portiamo a casa contenti, evitando magari al prossimo rigore contro di gridare al complotto delle forze del male. Piuttosto o Arbauz tu sfuggi al dilemma se ci fu la scossa pagliaresca. Quanto al rigore raccontato da Orsini su Radio Bruno con disturbi che nemmeno Radio Londra durante la guerra io non ebbi dubbi che favasuli non avrebbe fallito.
Per me sono tre punti per la salvezza tranquilla, per il resto non mi sbilancio e comunque non siamo al livello delle big del girone.Un saluto affettuoso al simpatico Pane che ha colpe relative e un invito a tenersi pronto per la prossima scossa.