Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
In una nebbiosa mattina, esattamente 2013 anni fa, a Nazareth, un angelo bianco (l’arcangelo Gabriele) apparve a Maria e, secondo Matteo, le disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te», - annunciandole che sarebbe rimasta in cinta dello Spirito Santo - “concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
Secondo Luca invece l’angelo si presentò a Giuseppe, figlio di Davide, con queste parole: “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Tutto questo avviene perché si adempi ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: -Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi”.
Da tempo immemore l’equinozio di primavera, quando la natura si risvegliava, non poteva non essere considerato l’inizio dell’anno. Non vi è civiltà che non abbia legata la vita sociale a quella naturale.
A Pisa, dopo la consacrazione della sua cattedrale alla Vergine Maria, fu oltremodo facile attribuire ancor di più l’inizio dell’anno al concepimento della Vergine, chiamato “ab incarnatione domini”, pretendendo che Gesù nascesse con l’annunciazione della divina verginale gravidanza di Maria e non con la sua venuta fisica alla luce dopo nove mesi (solstizio d’inverno).
A Pisa quindi e in tutto il “mondo” della sua Repubblica: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov, la data del 25 marzo aveva una doppia valenza: l’Annunciazione alla Vergine e l’inizio dell’anno dando vita ad un calendario chiamato in “stile pisano” abbreviato in s.p.
Questo calendario durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l'anno 1750.
Ora è un bel momento di folklore cittadino ricordare e festeggiare il capodanno pisano.
Ora un mio personale pensiero: “Come è possibile desiderare di eliminare la cristianità dalla nostra vita se essa è completamente permeata di incredibili ed emozionanti riferimenti alla vita di Cristo? Noi siamo nati e cresciuti nel cattolicesimo e ci stiamo benissimo con i preti, le suore, la carità (cristiana guarda un po’!), le parrocchie e il crocifisso attaccato al muro!”