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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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BUON ANNO s.p.

25/3/2013 - 7:53


In una nebbiosa mattina, esattamente 2013 anni fa, a Nazareth, un angelo bianco (l’arcangelo Gabriele) apparve a Maria e, secondo  Matteo, le disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te», - annunciandole che sarebbe rimasta in cinta dello Spirito Santo -  “concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.


Secondo Luca invece l’angelo si presentò a Giuseppe, figlio di Davide, con queste parole: “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Tutto questo avviene perché si adempi ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: -Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi”.
 
Da tempo immemore l’equinozio di primavera, quando la natura si risvegliava, non poteva non essere considerato l’inizio dell’anno. Non vi è civiltà che non abbia legata la vita sociale a quella naturale.
A Pisa, dopo la consacrazione della sua cattedrale alla Vergine Maria, fu oltremodo facile attribuire ancor di più l’inizio dell’anno al concepimento della Vergine, chiamato “ab incarnatione domini”, pretendendo che Gesù nascesse con l’annunciazione della divina verginale gravidanza di Maria e non con la sua venuta fisica alla luce dopo nove mesi (solstizio d’inverno).
A Pisa quindi e in tutto il “mondo” della sua Repubblica: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov, la data del 25 marzo aveva una doppia valenza: l’Annunciazione alla Vergine  e l’inizio dell’anno dando vita ad un calendario chiamato in “stile pisano” abbreviato in s.p.
Questo calendario durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l'anno 1750.


Ora è un bel momento di folklore cittadino  ricordare e festeggiare il capodanno pisano.


Ora un mio personale pensiero: “Come è possibile desiderare di eliminare la cristianità dalla nostra vita se essa è completamente permeata di incredibili ed emozionanti riferimenti alla vita di Cristo? Noi siamo nati e cresciuti nel cattolicesimo e ci stiamo benissimo con i preti, le suore, la carità (cristiana guarda un po’!), le parrocchie e il crocifisso attaccato al muro!”

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25/3/2013 - 10:36

AUTORE:
Don Fumino

Tutto quello che dici rafforza e spiega il perché la cultura religiosa è così diffusa nella nostra società e perché i riti pasquali della settimana santa impegnano la Chiesa più che in qualsiasi altro periodo dell'anno.
Non ho nulla da eccepire sul fatto che vengono vissuti ogni anno con le medesime modalità da sempre o quasi dal momento che in molti sentono la necessità di seguirli e condividerli(a praticarli invece fanno più fatica).
Capisco benissimo però chi non sente il bisogno delle antiche ritualità e festeggia liberamente la pasqua tra affetti famigliari viaggi e uscite all'aperto perché più motivato a cogliere le trasformazioni che la natura regala a piene mani senza il pressing delle antiche tradizioni.
La primavera è sacrale con le sue meravigliose vesti e spero che riesca a convincere tutti, indistintamente, che il rispetto dell'ambiente nella sua biodiversità è il ponte che ci permette di traghettare l'umanità nel futuro.