Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
"Noi siamo cittadini". "Noi siamo portavoce". "Noi non incontriamo le parti sociali perché siamo noi le parti sociali" (forse non ha chiaro cosa siano le parti sociali). "Siamo disponibili a prenderci le nostre responsabilità come cittadini".
Sono solo alcune frasi che il capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera Roberta Lombardi ha pronunciato durante il colloquio con Pier Luigi Bersani di mercoledì mattina.
Per tutto l'incontro, si è avuta la netta sensazione dell'inadeguatezza della Lombardi, incapace di andre oltre il piano della mera polemica, per rispondere su un piano politico alla proposta di Bersani. Cosa che ha invece fatto il più preparato Vito Crimi, capogruppo al Senato del M5S. E non è forse un caso il fatto che anche i suoi stessi deputati - come scrive oggi Repubblica - inizino ad avere più di un dubbio sulle sue capacità, tanto da arrivarne a chiedere le dimissioni.
La cosa che è saltata agli occhi è la mancanza di consapevolezza della Lombardi, e forse di una buona parte del gruppo del M5S, di essere passati "dall'altra parte della barricata". Non sono - e non possono più dirsi - cittadini. Ora sono attori protagonisti della cosa pubblica. Non sono più - e non possono più essere - meri controllori del potere, della casta, dei politici, perché essi stessi ora fanno parte del potere, della casta e sono politici.
In quanto politici dovranno assumersi delle responsabilità. Non far nascere un governo Bersani, cosa piuttosto naturale viste le posizioni del loro moVimento, è comunque un'assunzione di responsabilità, della quale - in caso di ritorno alle urne - saranno chiamati a rispondere anche davanti ai loro elettori.
Lombardi e Co. devono capire che da oggi in poi non possono limitarsi al "no", a denunciare "le porcate" della Kasta, o a controllare deputati e senatori; sono chiamati ad incidere sulla realtà del paese, tramite le loro proposte, tramite i loro voti, tramite il loro si e i loro no.
Parafrasando Roberta Lombardi, non sono più seduti davanti al divano a guardare Ballarò, non basta più un tweet o uno status Facebook con le lettere maiuscole per esprimere il loro sdegno, è finito il tempo dei Like e dei commenti sul blog di Grillo o di Byoblu, è il momento di diventare classe dirigente.
Se si è in grado di farlo.