Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Nel "Giorno dell'Espiazione" la comunità degli israeliti offriva due capri, uguali fra loro, da sacrificare nel Tempio di Gerusalemme in espiazione dei propri peccati.
Il sommo sacerdote estraeva a sorte tra i due capri. Il primo era immolato nei pressi dell'altare dei sacrifici, posto all'ingresso dell'edificio del Tempio. Il suo sangue veniva utilizzato per purificare il tempio e l'altare profanati dai peccati degli Israeliti.
Il sommo sacerdote poi poneva le sue mani sulla testa del secondo capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi condotto in un'area desertica a circa 12 chilometri da Gerusalemme dove, secondo la tradizione rabbinica, veniva precipitato da una rupe. Il primo capro è detto "espiatorio" e il secondo "emissario".
Altra rilevanza aveva l’agnello invece che: « ..senza difetto, maschio, nato nell'anno », veniva immolato perché il suo sangue, posto sugli stipiti delle porte, salverà dall'Angelo della Morte:
« Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis ».
Questo agnello, detto pasquale, è passato poi dall’altare alla tavola, appropriandosi noi della tradizione ebraica a nostro uso e consumo, senza rimorsi e senza confessioni.
Ora è difficile “pregare”, è oltremodo difficile “espiare”, è più facile fare da “emissario”, tanto nel frattempo hanno inventato il paracadute e la rupe è diventata più bassa, nessuno si accollerà più la parte dello “espiatorio”, l’altare di pietra è sparito, c’è il seggio di velluto ora, il “capro” non ha paura di essere immolato, anzi, se ne mangia tranquillo i fiori della terra ma… attenzione amico…tanti di loro sono velenosi anche se docili e con la testa piegata come le giunchiglie!
Buona Pasqua