Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Facciamo le corna scaramantiche perché oggi è bella, almeno stamani.
Prima visita alla Piccola Fattoria sul Serchio dove i vogatori dei rioni stanno a guadare le acque impercorribili pensando alla prossima sfida rimandata al 25 aprile, Serchio permettendo!
Deliziose caprette camosciate, con un cartello vendesi che mi attira enormemente ma dove la metto, fanno colazione con fieno secco mentre in un altro box una mucca ha bisogno di essere slattata e un mulo gioca con la coda di un cavallo confinante.
Mi avvicino al massimo per fotografare delle caprette tibetane e la mamma mi ciuccia l’obbiettivo!
Meglio andare incontro all’asinello che mi viene lui incontro quando un mostruoso essere chiede a prepotenza di andare sulla Voce.
Accontentato!
Ritorno in piazza dove si sta movimentando il flusso dei visitatori, sempre tutto sotto il controllo delle agenti municipali ed entriamo in Piazza Pasolini che ti mostra il moderno e l'antico in una insolita cornice.
I veri vecchianesi sono abituati alla fiera, non interessa loro la merce dei banchetti, e se ne stanno a chiacchiera al solicchio inaspettato e calduccio.
Ci ripenso e ritorno in golena, alla Piccola Fattoria, dove sento un altoparlante raccontare storie di cavalli e cavalieri.
Un giovane presentatore, con una ammirevole parlantina, intervista una veterinaria, un allenatore, un componente dell’associazione “Gruppo Cavalieri Vecchianesi” promotori dell’evento, e un piccolo vuol provare a cavalcare non un cavalllo solo, ma un centinaio tutti insieme, aiutato da un gentile espositore.
Ritorniamo all’arco.
Nella piazza vi sono, oltre allo Stand del gusto, anche tutte le associazioni di volontariato che operano sul territorio e che proseguono anche nella strada adiacente che ritorna alla piazza Garibaldi dove uno spazio apposito accoglie bambini che giocano e creano.
Di fianco alla chiesa il Gruppo archeologico vecchianese, A.S.R.S.A. presenta il suo ultimo entusiasmante lavoro sulle tombe scoperte di fronte alla chiesa.
Lascio Garibaldi a guardare dal basso e vado sulla cima della torre civica per una panoramica della Fiera di Primavera 2013 ma… è mezzogiorno, lo sento distintamente, e la pancia richiama.
Sono, semmai, considerato un diavolo d’uomo, quindi non posso fare la parte di Sant’Antonio…
Gli esclusi mi scuseranno.