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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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di Simone Cioli (Vecchiano)

MODIFICA CODICE DEL COMMERCIO

2/4/2013 - 23:55



                     MODIFICA CODICE DEL COMMERCIO
 
Con estrema sorpresa, a mio modo di vedere negativa, scopro oggi che il Consiglio Regionale ha approvato il giorno 26 marzo u.s. la modifica al Codice del Commercio.
Fin qui nulla di male, ma perché sostengo “sorpresa negativa”?
 
Navigando su internet e precisamente sul sito “STAMP Toscana – the news community in Tuscany”, riscontro un articolo di Confcommercio che da l’ok al nuovo regolamento, precisando direttamente dal proprio direttore Andrea Nardin quanto segue: "Un traguardo importante è l’introduzione del limite massimo di 20.000 mq per la superficie delle grandi strutture di vendita con vincoli di natura merceologica e urbanistica, senza il quale si vedrebbero aperture indiscriminate di strutture di grande distribuzione nella nostra regione, in un mercato per altro già saturo".
 
Detta così sembrerebbe, in effetti, che la GDO (Grande Distribuzione) ne sia uscita malconcia, ma le cose non stanno affatto in questo modo. Non stanno in questo modo perché nel 2010, se ricordo bene, il limite era di 10.000 mq, mentre oggi sembrerebbe addirittura raddoppiato. Il sembrerebbe è d’obbligo perché non ho potuto vedere e leggere ancora il nuovo regolamento.
 
Per me alcune domande nascono spontanee. Come è possibile che, proprio in Toscana, regione particolarmente florida di specificità quali paesaggio, prodotti tipici, costumi e tradizioni, si dia così ampio risalto, raddoppiandone la superficie di sviluppo, alla GDO?
 
Come è possibile che in una regione come la nostra, la Grande Distribuzione non possa essere rallentata se non azzerata, per dare più margine e far decollare realisticamente una economia tutta nostra, fruttuosa, decisamente LOCALE, riducendo i costi di distribuzione, favorendo i piccoli esercenti/produttori, e alimentando quella catena di rapporti diretti tra produttore e consumatore, nonché creando posti di lavoro sicuramente più dignitosi, duraturi e meno sfruttati?
 
In tutte le fiere, convegni, dibattiti, che riesco a presenziare ed ascoltare, dal basso, in ultimo la Fiera di Primavera di Vecchiano proprio alcuni giorni fa, si percepisce la necessità di un radicale cambiamento della nostra economia: si riuniscono GAS, si formano DES, si concatenano nuovi Mercati Contadini, si vorrebbe dare nuovo sviluppo ad una agricoltura meno invasiva e più tecnologica, diminuire la produzione di rifiuti/imballaggi e poi, la Regione che fa? Raddoppia la superficie della Grande Distribuzione!?
 
E la raddoppia anche con il consenso, senza colpo-ferire, delle forze politiche di sinistra, quelle più radicali e che hanno sposato senza nessun dubbio, e da sempre, tematiche sensibili come quelle citate sopra. Tutto nasce nel silenzio e si conclude omertosamente e ombrosamente nel silenzio.
 
E nonostante sia passata una settimana dall’approvazione del nuovo regolamento, non se ne sente parlare: nessun comunicato da parte della Regione, o al massimo una sintesi scussa scussa; nessuna informazione da parte delle forze politiche che hanno approvato il dato della GDO, né a livello regionale, né a livello provinciale e né a livello comunale.
 
Non servono, come spunto di riflessione, nemmeno i dati ISTAT:
“A dicembre 2012 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) ha segnato un aumento congiunturale dello 0,2%. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2012 l'indice è diminuito dell'1,6% rispetto al trimestre precedente.
Nel confronto con novembre 2012, le vendite aumentano dello 0,2% sia per i prodotti alimentari sia per quelli non alimentari.
Rispetto a dicembre 2011, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una diminuzione del 3,8%, sintesi di flessioni del 2,7% per i prodotti alimentari e del 4,2% per quelli non alimentari.
Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con dicembre 2011, una diminuzione sia per la grande distribuzione (-2,0%) sia, di maggiore intensità, per le imprese operanti su piccole superfici (‑5,3%).
Nel complesso del 2012, l'indice grezzo diminuisce del 2,2% rispetto al 2011, come risultato di un calo delle vendite di prodotti alimentari (‑0,8%) e di una flessione più marcata di quelle di prodotti non alimentari (-2,8%)”.
 
Come si fa a non capire che la mucca è magra e non serve mungere ancora di più?
Come si fa a non capire che in questo Paese non si produce più nulla?
 
Io, persona di sinistra-progressista a questo punto credo che anche la Toscana, politicamente, si voglia consegnare al M5S o, peggio ancora, a Berlusconi & C.
Voglio riportare di seguito uno stralcio, fatto di premesse, tratte da un Consiglio Comunale di Firenze nella seduta del 9 febbraio 1998, mozione n.77 approvata e denominata - Evoluzione del sistema distributivo e sviluppo della grande distribuzione commerciale - :
 
“Premesso che le grandi strutture di vendita e gli ipermercati si configurano spesso come "zone commerciali" avulse dal resto del tessuto urbano e che un'adeguata politica di pianificazione urbanistica dovrebbe invece favorire l'inserimento delle strutture commerciali nel tessuto delle città in modo da arricchire la vivibilità;
Considerato altresì che uno degli effetti negativi, legati allo sviluppo e al consolidamento di un modello urbano fondato sui quartieri dormitorio e le strutture della grande distribuzione, è la desertificazione del tessuto urbano e il peggioramento delle condizioni di vita soprattutto per le fasce più deboli della società;
Tenuto conto che in Italia nel 1993, per la prima volta dal dopoguerra, i consumi sono diminuiti in termini reali e che la lieve ripresa registrata negli anni '94 e '95 è stata, comunque, ben lontana dai valori registrati nella seconda metà degli anni '80;
Rilevato come la recessione dei consumi abbia prodotto drammatici effetti che hanno determinato nell'ultimo triennio la chiusura in tutto il paese di circa 140.000 esercizi commerciali di cui ben 52.000 nel solo 1995 con conseguente caduta occupazionale stimabile, secondo i dati delle associazioni di categoria, in 10.000 unità lavorative;
Considerato, inoltre, che nel 1995 si è ulteriormente accentuata la costante tendenza (dai 1.400 supermercati del 1980 siamo passati ai 5.000 del 1994) all'aumento della grande distribuzione che si è manifestato con i seguenti incrementi rispetto al 1994:
- 600 supermercati in più con un aumento della superficie di vendita di 500.000 metri quadri;
- 21 grandi magazzini in più con un aumento della superficie di vendita di 80.000 metri quadri;
- 15 ipermercati in più con 20.000 metri quadri aggiuntivi;
Vista l'indagine realizzata a livello regionale dall'Unioncamere che ha evidenziato che in Toscana nei primi sei mesi del 1996 più di 2.300 negozi al dettaglio hanno cessato l'attività mentre le nuove imprese sono state soltanto 1.500, facendo così registrare un saldo negativo di oltre 800 negozi;
Considerato che la crisi del commercio al dettaglio risulta particolarmente grave nella Provincia di Firenze dove nei primi sei mesi dello scorso anno, a fronte di 326 nuove imprese, hanno cessato l'attività 583 negozi, segnando un saldo negativo di 257 imprese;
Preso atto che la crisi delle piccole attività commerciali finisce per avere conseguenze negative anche sull'indotto delle attività artigianali ad esse legate che costituiscono una delle peculiarità più significative del tessuto economico fiorentino;
Tenuto conto che lo sviluppo triennale della grande distribuzione in Italia ha un trend tra i più alti in Europa e che in alcune aree del paese la grande distribuzione alimentare già oggi assorbe quote superiori al 50%;
Considerato altresì che alcuni paesi europei, fra cui la Francia e Gran Bretagna, hanno recentemente approvato leggi tendenti a garantire un equilibrio tra grandi e piccole attività commerciali; …”
 
A distanza di 15 anni siamo ancora allo stesso punto. Nulla è cambiato. Peggiorato, si. Migliaia di imprese/esercizi a conduzione famigliare, chiudono.
La politica come un ruminante che mastica e mastica, non riesce a digerire, a cambiare pagina; anzi, quel poco di sbagliato che digerisce, lo riprende e continua a rimasticarlo di nuovo, con apatia.
 
Quando il territorio, la comunità, il ben vivere, sarà messo al centro del dibattito politico, quando avremo la capacità di immaginarci il nostro territorio tra 10, 20 anni, e solo allora interrogarci sulle singole tematiche, allora quello sarà un bel giorno.
 
Consapevole di aver contribuito solo ad uno sfogo, che si somma ad altri migliaia di sfoghi (basta avere la sensibilità di ascoltare), lascio agli illuminati il dibattito.
 
Oggi posso concludere solo con una battuta amara: “Ehi, ragassi, siam mica qui a fare le rotonde a Ikea, èh!?”
… e invece si.
 
Grazie, Presidente Rossi.
 
Simone Cioli
simone.cioli@gmail.com  

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5/4/2013 - 19:58

AUTORE:
Alessio Niccolai

Evidentemente io e te abbiamo fonti di informazione molto diverse: tieniti le tue, io mi tengo le mie... il «fulminato sulla via di Bra» ha un nome ed idee piuttosto precise.
I tuoi sembrano sfuggevoli: guarda se li vendono alla Coop.

5/4/2013 - 19:55

AUTORE:
simone cioli

Al copista coppista prego di entrare nel merito degli argomenti: La sua pochezza e' gia' stata evidenziata sin troppo. Invito chiunque abbia interesse a dibattere, indipendentemente da come la si pensi, di scrivere ma argomentare anche con un minimo di dati alla mano. Che la GDO sia una realta' non vi e' dubbbio, che manchi equilibrio e' una certezza.

5/4/2013 - 17:55

AUTORE:
coppista

..."paiono provenire da un processo di ricondizionamento chimico di oli automobilistici combusti"

poi si dice dei grillini: qua la capacità di proferire stronzate raggiunge punte ineguagliabili, stronzate avanguardiste, che uno vorrebbe bonariamente ricondurre ad un gusto quais dadaista del divertissment; se non fosse che mancando il genio (che ahime non si trova in vendita alla coopp nè al solone del gusto)) il nostro fulminato sulla via di Bra ci crede pure. Vado a farmi una bruschetta. Bona

5/4/2013 - 15:19

AUTORE:
Alessio Niccolai

Si tratta di una mia defaillance: il «Salone» è per antonomasia il Salone del Gusto, di recente divenuto «Salone del Gusto - Terra Madre» o anche «SGTM» di Torino, ovvero la più importante kermesse - ormai sovranazionale - che porti il nome di «salone».
Poiché si parlava di «cibo», mi pareva in ogni caso evidente a quale «salone» stessi ipercaloricamente alludendo e visto che ho anche chiamato in causa il SAAFON (al secolo «Southeastern African-American Farmers Organic Network»); naturalmente comprendo che chiacchierando di Coop (come di tutta la GDO), il cibo, di cui Slow Food rivendica la centralità, può anche divenire il focus del Salone dell'Auto, visto peraltro che certuni oli definiti semplicemente «extra» paiono provenire da un processo di ricondizionamento chimico di oli automobilistici combusti. Ma sai, tutto è relativo.
Di cosa io sia «esempio cristallino» ha ben poca importanza: quanto al «Salone delle Bischerate» il tuo intervento Coppista meriterebbe senz'altro uno stand tutto suo.

5/4/2013 - 10:59

AUTORE:
coppista

del libro, dell'auto, di che, delle bischerate? Un tempo c'era il partito unico, adesso c'è il salone unico, secolarizzazione in chiave alimentare del pensiero unico, del quale l'ipercalorico Alessio (non proprio a impatto zero) è esempio cristallino

4/4/2013 - 18:09

AUTORE:
Alessio Niccolai

Mah... «egli» proprio non capisce. Bisognerebbe ogni tanto provare ad intervenire dicendo: «su questo non sono d'accordo con te perché...».
Del mondo e della sua complessità ognuno ha la sua percezione che prova a semplificare come più gli sembra opportuno.
Le parole che ho riportato - caro Coppista - sono entrate nelle mie orecchie direttamente dalle bocche Coop che le hanno pronunciate.
Per il resto ti invito a fare un giretto su www.saafon.org per comprendere il perché di ciò che hai definito «malcelato razzismo»: le facce che vi potrai incontrare erano a Torino al Salone e hanno molto da dire sui danni prodotti dalla GDO negli USA.
Per il resto i miei chili saranno fattacci miei, o no?!?

4/4/2013 - 16:20

AUTORE:
Ultimo

.......... sono il sale del forum ....... ed io con le bischerate mi ci sono sempre trovato bene e sono consapevole di scriverle ..... anzi spesso le scrivo di proposito per leggere le bischerate serie di molti che invece le scrivono pensando di scrivere qualcosa di intelligente. ........ Ad esempio dalla Baldibacca e da xxx arrivano le bischerate più serie che si possano immaginare ....... leggere per credere ........ Okkomemmai certiduni un ci arrivano a capillo? ........ Ultimo.

4/4/2013 - 13:39

AUTORE:
coppista

Alessio c'è sempre una mal celata violenza, spesso del razzismo, e ignoranza (profonda) che egli tenta di camuffare con un eccesso di parola (spesso vuota), intrisa di luoghi comuni; vede cospirazioni ovunque, dietrologo di professione e gran mangiatore: forse perchè è un pò frustrato da un mondo un pò più complesso di come lui riesce a leggerlo? Se siamo quello che si mangia basta dargli un occhiata.

p.s.

3/4/2013 - 21:49

AUTORE:
Alessio Niccolai

A «S. Lunga» potrei replicare un intervento di 6 km, ma non lo farò: siamo quello che si mangia... probabilmente sarà lui un «prendi 3, paghi 2».
Del resto l'intelligenza ha origine organica e la materia cerebrale costituita a suon di OGM, fitofarmaci, varietà selezionate chimicamente, capi di bestiame nati, cresciuti e macellati in 20 giorni, etc. forma intelletti tipicamente... come li vogliamo definire, «americani»?!?

3/4/2013 - 20:06

AUTORE:
Quelli del 3.. per 2

Ma che bellezza con questa crisi con novanta centesimi mettere in tavola mezzo chilo di fragole.
E questo grazie alla grande distribuzione.
Se era per il Cip nonchè Movisat
e si doveva mangia' tanti salacchini.

3/4/2013 - 18:39

AUTORE:
Bruno Baglini delegato PD Migliarino

Non mi ricordo ora come ora se Bertinotti & votarono contro; a favore o si astennero al momento del voto in Parlamento per dare il via al Governo Monti che sostituì Berlusconi Silvio.
Eppoi, ora che c'è il rinnovo del settennato del Presidente della Repubblica senti mpopò come sono orientati a votare quelli di Rivoluzione Civile per il nuovo Capo dello Stato; ho sentito dire che al centro sinistra per votare un suo candidato mancano 9 o 10 voti e se Riv Civ non vota il candidato di centrosinistra, può darsi che Berlusconi Silvio (o Paolo) che hanno più di 50 anni potrebbe uno dei due diventare presidente di tutti gli Italiani (Piersilvio no xchè troppo giovane)
Via senti la Sgherri o Ferrero poi mi fai sapere, grazie

nb, con il "non avrebbe- non avesse, lasciar perdere, non aver fatto togliere, anche lui avrebbe"
te vai poo lontanuccio ar seguro telo dio io.

3/4/2013 - 14:46

AUTORE:
Meghe

Da un progetto di sviluppo per me ed il mio partito sbagliato . Come del resto disse il segretario Ferrero proprio a Migliarino. Ora siamo alla situazione politica attuale e si ricorda il nome di Bertinotti. Lascialo perdere perché anche lui avrebbe molto da raccontare.Ma c'è un fatto che ultimamente a Roma a protestare contro il governo Monti lui c'era e lo poteva fare perché non l'aveva sostenuto. Forse se anche il PD non l'avesse fatto oggi il Grillo non avrebbe avuto tutto questo successo. Gli sbagli si pagano in politica è successo anche a Bertinotti. Il suo fu quello di sostenere Prodi e non avere fatto togliere la legge Biagi. Per il resto ancora oggi è un grande uomo di sinistra che quando parla non racconta novelle.Come spesso accade ultimamente in politica.

3/4/2013 - 14:17

AUTORE:
Bruno Baglini iscritto al Partito Democratico

Riecco Alessio Niccolai a difendere il Meghe che se qualcuno lo offendesse sarebbe capacissimo di difendersi da se.
Ma, un ma c'è sempre!
Dopo che era nmano tutto alla Democrazia Cristiana, poi è arrivato anche il Partito Comunista a comandare e decidere e a domanda risposta di chi vuole "intraprendere" i cosiddeti "datori di lavoro" che noi comunisti quando non si contava una sembola (volevo scrivere una sega, ma poi la Redazione ummela passava) ecco noi si chiamavano "padroni".
I padroni, i costruttori e che da che mondo è mondo di costruire un s'è mai smesso; ripeto andavano dalla Dc e poi dal PCI sopravvenuto alla DC, poi dal PDS-PD e ...bada bene; mai da un Sindaco di Rifondazione Comunista e sol per il semplice fatto che non esiste o perlomeno io, povero migliarinese di corto raggio, non conosco un Sindaco di RC che dia ordini o possa decidere (lasciamo perdere un Deputato di Riv-Civ odierno) e allora!?

Allora ci sarà sempre una domanda (come è lecito domandare) ed una risposta e se dico: nsè mia...se la Via dei Salcetti e chiusa per frana? cortesemente si da una risposta oppure "unno sò".
Ma dire sempre di no a prescindere come faceva il vostro Bertinotti sostituito dal Giuseppe Grillo poi gira gira le 'ose un tornano.

Io a 12 anni facevo gli scioperi indetti dalla CGIL, mio figlio a 22 ancora non ha ancora un lavoro e cosa credi se gli capitasse di lavorare sotto padrone farebbe come me? lavorare il primo giorno ed il secondo entrare in sciopero per altri 28?
Ma tanto è inutile sta li a perder tempo se inneggi al più "stubito" che dichiara guera all'ameriani per via nucleare è meglio che mi 'eti e vada a trovà du sparacetti 'nmonte.
bona

3/4/2013 - 13:21

AUTORE:
Alessio Niccolai

Caro «Bruno Baglini Iscritto PD Migliarino», considerate le recenti e massicce infiltrazioni cattoliche (e neanche tanto di Sinistra!) che il tuo partito ha subito, mi vedo costretto a farmi prestare dal «Vangelo secondo Matteo» questa esortazione per riciclarla a mo' di titolo per il mio intervento, augurandomi che il «rimario» clericale ti sia di maggior illuminazione di qualche altro testo più opportunamente storico-materialista ma, ahimè, ormai incomprensibile alle tue (e purtroppo non solo tue) orecchie.
Con tutto il bene che umanamente ti posso volere, anche te ti sei ormai abituato «a rispondere picche quando briscola è cuori»: bada bene, non è per difendere Meghe o la sua posizione (lo fa benissimo da solo!), ma rileggendo entrambi gli interventi - a fronte di questo saggio articolo di Simone, le cui preoccupazioni non soltanto sono fondate, ma anche e senz'altro condivise al 100% - ti potrai rendere conto che, mentre Massimo si è limitato a constatare come in effetti stiano e/o siano andate le cose, te invece hai provato maldestramente ad arrampicarti sugli specchi, tirando fuori - nel tuo immancabile «Migliarinocentrismo» - le due vicissitudini elettorali dalle quali un po' di acqua sotto i ponti è ormai trascorsa.
A parte che, alla luce dei fatti, è mia ferma opinione che a Ikea Italia non interessasse proprio atterrare all'Ovaio, ma semplicemente accendere un dibattito - per mezzo di un progetto improbabile, perseguito non a caso da un gruppo di cooperative di costruzioni (vagamente prossime al tuo partito, o sbaglio?!?) con risorse quasi certamente pubbliche e da un manipolo di torsoli che, con ogni probabilità, non avevano manco idea di cosa potesse essere un «piano industriale» nell'ambito di una multinazionale o di che cosa realmente potesse prevedere quello in ragione del quale si ventilarono i 500.000 e passa mq a Migliarino - che accendesse i riflettori su una precisa volontà del gruppo affinché qualcuno si candidasse spontaneamente ad accoglierla.
A parte che quel qualcuno - che io mi ricordi - continua ad essere fermamente sodale al tuo partito e che - con la vicenda Ikea - sembra essersi ritagliato una bella grana che potrebbe avere anche ripercussioni di natura non semplicemente politica dopo le altre belle prove del Porto di Marina e del People Mover (1,8 Km di rotaia alla modica cifra di 80 mlm di euro in project financing, cioè sostanzialmente a spese dei pisani!).
A parte che non mi ricordo sia stato nel programma elettorale di Bersani alcun cenno di opposizione alla Bolkestein, la direttiva europea fonte di tutti i problemi in materia di commercio, a cui tutte le rappresentative ambientaliste e di sinistra (oltre alle commissioni per la difesa del suolo) a Bruxelles stanno opponendo una durissima e legittima contrapposizione e a cui anche questa bella trovata della Regione Toscana si ispira.
A parte che mentre i movimenti per l'Acqua, per i Beni Comuni, per la tutela del Paesaggio, etc. si stanno ormai battendo a spada tratta da una vita contro le scriteriate emanazioni del WTO, di cui la Bolkestein è una "splendida" diapositiva, non mi pare che nel tuo partito - salvo qualche mosca bianca come il buon immancabile Sanavio - si sia mai levata una voce a sostegno delle micro-economie.
A parte che al Salone del Gusto 2012 alla conferenza dal titolo «Ripensare la grande distribuzione: è possibile?» alla presenza di Oscar Farinetti di Eataly, di Vincenzo Tassinari, presidente COOP Italia e Fabio Sordi, direttore offerta e acquisti di Auchan Italia (cui ho dedicato un intervento pesantissimo), ho sentito con le mie orecchie lo stato maggiore di COOP confabulare prima dell'evento di quanto sarebbe semplice creare un business ad esempio negli USA con l'export agricolo italiano aprendo nuovi punti vendita oltreoceano, proprio nell'ambito della kermesse che con maggior forza in Italia chiede (e lavora alacremente per) la tutela delle micro-economie, per il conseguimento di una buona Filiera Corta... e, ancora, non mi ricordo che la COOP sia fuori dalle grazie del tuo partito.
Ma alla fine a chi conviene questo incremento del 100% della superficie commerciale a favore della GDO? Non mi verrai mica a dire che se ne avvantaggeranno i Centri Commerciali Naturali?!?
Non mi verrai mica a dire che COOP Toscana e relativo strascico di cooperative di costruzioni non si avvantaggeranno di questo provvedimento, o davvero pensi che ci sia una GDO buona e una cattiva?!?
E in fondo, per tornare al cocente titolo che ho dato a questo mio intervento «Non sappia la mano destra quel che fa la sinistra!», ma ti sei accorto che in tutte le questioni sollevate, l'unico protagonista che troviamo è il PD a cui sei iscritto?
Perché altrimenti davvero si rischia di non capire più nulla: quando si parla con un «Bruno Baglini Iscritto PD Migliarino» qualunque, non si capisce bene a chi o a cosa credere, perché mentre - come la buona mano sinistra di cui sopra - questi evidentemente non sa cosa stia facendo la mano destra, altrove il suo partito sembrerebbe voler sostenere le micro-economie, il «Buono, Pulito e Giusto» promosso da Slow Food, dare man forte - almeno sulla carta - a realtà informali come i Gruppi di Acquisto Solidale, dare riparo ai piccoli produttori e tutelare il paesaggio ed il suolo agricolo a colpi di raddoppio delle superfici cementificabili a vantaggio della GDO (ma la colpa si può ricondurre alla sola Bolkestein, vero? Anzi, in Toscana siamo bravi perché almeno in qualche modo vi si è posto un limite a dispetto delle inclinazioni europee sulla deregulation commerciale!) e a suon di agevolazioni per le cooperative di ogni genere (tranne quelle di "Tipo B" che non rientrano nell'orbita del PD).
Allora Bruno? Forse dovreste capire nel vostro «grande» partito chi siete e dove volete andare, perché da dove provenite lo sappiamo bene e continuare a discutere di quante cose belle sono avvenute grazie a voi, sa un po' di voler chiacchierare di aria fritta!

3/4/2013 - 10:52

AUTORE:
Meghe

Bravo Bruno hai fatto un buon ricordo dei passaggi che ci sono stati ma voglio ricordarti che il regolamento del commercio l'hanno votato alla regione compreso rc. Per quando riguarda i passaggi della battaglia sul centro commerciale l'unico partito che si era da subito contrario a questi modelli di sviluppo è stato Rifondazione Comunista ed è stato così anche a Pisa. Scusate se non ho ricordato il Movisat ed altri movimenti che hanno dato il contributo al non fare il mega centro commerciale. Meglio lasciare perdere perché su questo argomenti ci sarebbe da dire e scrivere molto. Meglio concentrarsi sul nuovo regolamento del commercio ed il perché è stato cambiato.
Buona giornata.

3/4/2013 - 10:05

AUTORE:
Bruno Baglini Iscritto PD Migliarino

Premetto di non essere informato sui diecimila o ventimila che dice Simone.
Ma su quello che è stata poi la nostra comune battaglia contro la speculazione edile in zona agricola migliarinese, ti sei perso qualche passaggio importante.
Noi migliarinesi del Comitato Parco di Migliarino facemmo due passaggi importanti culturali prima che politici ed eravamo ben attrezzati ad affrontare quella "madre di tutte le battaglie" che si sono svolte dal 2006/7 a Migliarino intorno al Nostro Parco.

1° Facemmo un incontro/convegno alla Leopolda organizzato dai vecchi componenti del CIP con Cerri Debly e Fausto Guccinelli in testa.
C'erano al tavolo della Presidenza l'Architetto Cervellati, Lunardi Giancarlo ed il prof. Raffaelli il titolo era "Il Parco sotto attacco" e fu voluto fortemente quel convegno dal Presidente del Parco Lunardi (i motivi poi te li dico a mano) perchè Lunardi volle fortemente quella cosa.

2° Noi Comitato (nuovo) del Parco invitammo a Migliarino Domenico Finiguerra, l'Architetto Baldeschi (Baldeschi fu il presentatore di Anna Marson ad Enrico Rossi per le sue capacità e caparbietà poi fu Assessore alla Regione)

3° Anna Marson venne al Teatro del Popolo di Migliarino ad una cena elettorale una settimana prima di Erico Rossi e siccome riguardo la pianificazione la Marson non è seconda a nessuno in Italia e disse che un centro commerciale a 36 metri da un Parco Naturale era PROPOSTA BANALE.
Ecco, lei con due parole disse tutto e nel mio intervento dissi ad Anna che quando la settimana dopo veniva Enrico a cena da noi a Migliarino poteva benissimo fermarsi anche a cena da Ugo sul ponte perchè quello che noi si voleva sapere dalla Regione Toscana lo aveva detto lei ed a Enrico gli dissi a margine della cena che se voleva i nostri voti, sapeva come comportarsi e sarà una combinazione ma dopo pochi giorni apparve sulla stampa una dichiarazione che faceva il paio con quella di Compaini (Unicoop Firenze) che la gente la domenica doveva non rinchiudersi nei centri commerciali ma andare per prati e laghi insieme alle loro famiglie e che i soldi son quelli che sono e stare aperti la domenica erano solo costi aggiuntivi e basta.

In conclusione caro amico Meghe tu stando in un piccolo partito RC così come quelli di SEL, PCDI, IDV ed altri che non frequentano i grandi movimenti della politica, poi perdono qualche battuta importante e ti dirò di più: siccome spesso non sono stato daccordo con il mio partito PDS-PD in tanti mi han detto vieni via ed io 'nvece ho "vorsuto" combattere la mia battaglia all'interno di quello che prima era anche il tuo partito (il PCI).

Se io dall'interno mi sono convinto ed ho sconvinto chi "tegameggiava" intorno a quella grande speculazione è perchè mi sono/ci siamo formati un bagaglio culturale enorme e bastò appoggiare Teresa Antonello che fù la prima a votare contro il troppo grosso centro commerciale sotto casa e non in zona industriale e quello fù il lievito che fece muovere tutto e tanti poi cambiarono idea chi velocemente e chi maturò con il tempo e chi "gli annacquatoio" presero altre strade e tutto il resto è storia e chi diceva di no poi disse di si perchè noi dal si si disse di no e...Poi nacque il MoViSat che fù un momento importantissimo per far decidere i "topalessa" del PD e tutto è bene quel che finisce bene; poi le mutande al mondo ancora non mi sento di metterle; poi vederemo!

3/4/2013 - 8:04

AUTORE:
Meghe

Forse ti sei dimenticato, che la battaglia che abbiamo fatto insieme non era appoggiata da nessun partito politico a livello regionale. Che siamo stati lo zimbello del mondo, perché nel nostro comune decidiamo noi la sua pianificazione territoriale. Forse ti sei dimenticato che nell'avvio del piano strutturale di area pisana c'era scritto zona e nome di dove sarebbe dovuta sorgere l'Ikea. E che al mondo raccontavano solo una parte di quello che stava succedendo: persino Barroso ci criticò e solo dopo avere saputo la verità ci dette ragione. E che il grande Enrico in campagna elettorale quando venne a Migliarino non apri bocca su Ikea. Forse sapeva già che veniva fatta per motivi che non ti voglio ricordare e che tutti sanno perché sono andati sui giornali. La regione Toscana è davvero un'isola felice? La grande distribuzione ha dei santi in paradiso in questo caso in Toscana?
Chi sa perché ?