Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
"La partecipazione alle cerimonie di rievocazione rappresenta l’occasione per rafforzare la memoria storica della Resistenza e di quanto il nostro Paese ha subito durante la seconda guerra mondiale".
Queste le parole del Prefetto di Pisa Francesco Tagliente, intervenuto, oggi, a Pettori per commemorare l’eccidio del 9 agosto del ’44, durante il quale persero la vita 6 uomini, uccisi dalle truppe tedesche in ritirata. “Il nostro pensiero va, innanzitutto, ai familiari e ai discendenti delle vittime delle stragi nazifasciste”, ha detto il Prefetto, ripercorrendo quanto accadde in quei giorni.
I rastrellamenti portarono all’esecuzione sommaria di numerose persone nel territorio cascinese, tra le quali vi furono le sei vittime di Pettori: Avaro Calderini, Francesco Bizzarri, Misach Manetti, Remo Giacomelli, Terzilio Giacomelli e Vincenzo Manetti. Nei primi anni del dopoguerra è stato eretto un piccolo obelisco in cemento nel centro del paese, in memoria delle vittime dell’eccidio.
“La sua semplicità non sminuisce l’alto valore etico che esso rappresenta – ha detto il Prefetto – perché questo monumento ci ricorda che la legge degli affetti esige che venga data una degna sepoltura ai nostri morti e che si elevino architetture a perenne memoria del loro sacrificio”. Tagliente ha, poi, concluso il suo intervento invitando tutti, ma soprattutto i più giovani, ad una riflessione sul passato, affinché sia l’occasione per guardare al futuro e cogliere l’opportunità, lasciataci in eredità da questi martiri, per costruire un avvenire seguendo quegli stessi valori di libertà, giustizia, dignità e solidarietà internazionale per i quali tante persone hanno lottato.
Pisa, 24 aprile 2013
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