Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
La fortuna delle parole
Era il 1995 e Mino Fuccillo intervistò D’Alema. Nel corso dell’intervista fu evocata la parola napoletana inciucio.
Una parola sgraziata e pure usata a sproposito: in realtà significa pettegolezzo.
Non si capisce perché, ma piacque. E così la lingua italiana si arricchì (?) di una parola brutta e sbagliata. Contestualmente sparì dal vocabolario una parola bella e appropriata: mediazione. Brutta storia, quando gli uomini degradano la mediazione ad inciucio.
Che diceva Aristotele? Che l’uomo è un animale politico? E allora se è un animale politico deve praticare la mediazione. Per forza! Deve fare continuamente accordi. Gli animali non fanno accordi: se il leone si ritrova davanti una gazzella se la mangia e basta, non cerca di trovare una soluzione che vada bene ad entrambi.
E allora più si svilisce la parola mediazione e più si regredisce alla condizione animale. Eppure gli uomini praticano la mediazione tutti i giorni: se marito e moglie decidono di tinteggiare casa e hanno preferenze diverse sulla tinta ne discutono e trovano una soluzione che accontenti tutt’e due, non è che ogni volta che si deve prendere una decisione si tirano i piatti urlando: “Io non faccio inciuci”.
Perché se no dopo le pareti prima diventano nere come la Santa Casa di Loreto, poi cadranno i calcinacci, poi si vedranno i mattoni.Ora si verifica un paradosso: l’Italia ha bisogno di un governo, senza governo si torna a votare presumibilmente con gli stessi risultati e siamo di nuovo daccapo a dover formare un governo.
Credo che a quel punto gli Italiani incomincino a mordere come i doberman. Mute di Italiani in giro per l’Italia a sbranare chiunque rappresenti le Istutuzioni. Per 50 giorni Bersani ha proposto ai grillini un accordo. I grillini hanno risposto che loro non fanno inciuci. Non fatemi dire in quale stadio di umanità colloco quelli che confondono gli accordi con gli inciuci. Poi è successo quello che è successo. I 101, ecc. ecc. “No, Marini non lo votiamo, è un inciucio” (ancora).
“La nostra base non capirebbe, ci ha votato con il preciso mandato di non fare inciuci” (aridaje). “Perché non votiamo Rodotà?” A me non frega niente se vi accordavate su Rodotà o Marini, l’importante è che trovavate un accordo. I nostri Padri Costituenti non intendevano che il Presidente della Repubblica lo dovesse eleggere la base dei partiti, altrimenti lo scrivevano. Hanno invece inteso che il Capo dello Stato venisse individuato attraverso una mediazione “alta”, perciò ci vuole quel quorum per eleggerlo. Ma la mediazione “alta” non emerge dai capannelli che si fanno intorno ai parlamentari quando vanno per strada o dai tweet. Emerge dal confronto nei e tra i gruppi parlamentari. I quali signori parlamentari la devono ricercare con impegno e serietà, non votando e poi svincolandosi dal risultato del voto e facendo ognuno di testa propria.
Ora, dopo tutto quello che è successo per non aver voluto e saputo ricercare una mediazione abbiamo Letta incaricato di formare un governo. E sento ancora alcuni, non paghi della catastrofe che è successa a causa della retorica dell’inciucio, perseverare cocciutamente nell’intransigenza dei duri e puri. “Abbiamo assicurato ai nostri elettoriche non facevamo inciuci” (non ne posso più).
Grazie! Se vincevamo facevamo il governo senza dover fare inciuci né con i grillini (pure quello è un inciucio, eh!), né con il centrodestra! E comunque gli abbiamo detto pure che sulle riforme istituzionali avremmo ricercato la massima condivisione possibile. Ma siccome non abbiamo neanche vinto, mi pare, cari parlamentari, che possiate anche prendervi il disturbo di spiegare agli elettori e alla base che con la tatanella dell’inciucio non si fanno molti passi in avanti.
E gli elettori e la base, insieme ai parlamentari, sarebbe ora che capissero che invece di strillare quella fottutissima parola infantile dovrebbero sostenere il PD nello spuntare la mediazione più favorevole possibile, consapevoli che l’esito dell’accordo dipende dai rapporti di forza: un partito debole e impaurito dall’inciucio (damnatio memoriae a chi ha inventato questa parola) subisce le condizioni, non le impone!
P.S. In napoletano accordo non si dice ‘nciucio. Si dice ‘nciarmo. La rovina d’Italia determinata da una parola brutta e pure sbagliata
.http://video.repubblica.it/politica/consultazioni-l-incontro-letta-m5s-l-integrale/126567?video&ref=HREA-1