Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Voglio scrivere per primo sulla Voce, oggi, ma non per vincere una gara, ma per insonnia!
Tornato, come primo migliarinese, da un lavoro intorno al mondo, con i primi soldi guadagnati mi comprai la prima macchina, una 1100R, e feci la mia prima gita per festeggiare l’anniversario del matrimonio celebrato il giorno prima dell’anno prima e mai fatto prima perché prima ero/eravamo squattrinati.
Dopo avere visitato Tokio, Sidney, Bogotá, Londra e Stoccolma (da solo e per lavoro) volli azzardarmi ad andare al nord e mi attrasse un luogo che mi suonava “familiare”.
Partenza per Migliarino allora!
Prima volta che usavo la A1, prima volta che la polizia mi fermava (solo un controllo) e primo ingresso nella pianura padana.
Su una strada che andava da Ferrara a Migliarino (avevate già capito quale fosse) incontrammo un festoso colorato corteo di camion e lì mi venne la prima voglia di seguire quel simbolo rosso che sbandierava.
Fu una gioia in più per quel Primo Maggio del 1968!
Ma con la scienza moderna possibile che non si possa ritornare indietro nel tempo?
Con la scienza no, ma con il cuore e la mente sì!
Ma siamo sicuri che in romagnolo Amarcord voglia significare “Io mi ricordo”?
In migliarinese (pisano-italiano) mi sembra più un “Amari ricordi”!