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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
BIOGRAFIE
Fabrizio Barca

7/5/2013 - 16:22


Fabrizio Barca nasce l'8 marzo del 1954 a Torino, figlio dell'economista Luciano Barca, già partigiano, parlamentare e senatore del Partito Comunista Italiano e direttore dell'"Unità". Fabrizio si laurea in Scienze Statistiche e Demografiche a Roma, prima di ottenere all'Università di Cambridge un dottorato in Economia. Nel 1983 pubblica "Considerazioni sul calcolo del reddito d'impresa in condizioni di incertezza", e due anni dopo, insieme con Marco Magnani, "Nuove forme dell'accumulazione nell'industria italiana".

Diventato, quindi, economista, con particolare esperienza nelle politiche si sviluppo territoriale, insegna Finanza Aziendale, Politica Economica e Storia dell'Economia in diversi atenei: alla Bocconi di Milano ma anche a Modena, Siena, Parigi, Urbino, Parma e Roma. Dà alle stampe, nel 1993, "Allocazione e riallocazione della proprietà e del controllo delle imprese: ostacoli, intermediari, regole": nei suoi numerosi saggi si occupa di piccole e medie imprese, teoria d'impresa, storia del capitalismo, corporate governance e politiche regionali, come in "On corporate governante in Italy: issue, facts and agenda", e "Imprese in cerca di padrone: proprietà e controllo nel capitalismo italiano", pubblicati entrambi nel 1996.

Dopo aver curato una "Storia del capitalismo italiano: dal dopoguerra a oggi" per CDE nel 1998, l'anno successivo Fabrizio Barca viene nominato Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana; nel 2005 ottiene una laurea honoris causa dall'Università di Parma in Economia Politica, in virtù del suoi meriti acquisiti nell'ambito dell'interpretazione e dell'analisi dello sviluppo economico del Paese e dell'evoluzione dell'apparato produttivo, e per il contributo fornito nella creazione del sistema operativo e istituzionale delle politiche di sviluppo territoriale.

Autore, nel 2006, di "Federalismo, equità, sviluppo: i risultati delle politiche pubbliche analizzati e misurati dai conti pubblici territoriali", edito da Il Mulino, Barca è visiting professor al Massachusetts Institute of Technology (più comunemente conosciuto come Mit) di Boston con incarichi di ricerca, e alla Stanford University.

Dopo aver scritto per Donzelli "Italia frenata: paradossi e lezioni della politica per lo sviluppo", Fabrizio Barca è presidente del Comitato delle politiche territoriali dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), e per la Commissione Europea redige "An agenda for a reformed cohesion policy", rapporto indipendente relativo alle politiche di coesione. Già capo della Divisione ricerca di Bankitalia e, presso il ministero del Tesoro, capo del Dipartimento delle Politiche di Sviluppo, dopo essere stato direttore generale del Ministero dell'Economia e delle Finanze viene nominato, il 16 novembre 2011, ministro senza portafoglio con delega per la Coesione Territoriale per l'esecutivo di Mario Monti.

La sua esperienza al ministero dura fino al 2013, visto che le elezioni politiche del 24-25 febbraio non sono sufficienti a fornire una maggioranza stabile per la creazione di un nuovo governo. In aprile, Fabrizio Barca annuncia la sua adesione al Pd, viste le difficoltà del segretario del partito Pier Luigi Bersani: voci sempre più insistenti lo danno come papabile candidato per la successione dello stesso Bersani.

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