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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Innocenza= Bellezza= Fanciullezza

9/5/2013 - 7:44

Buongiorno e cambiamo genere ma non mondo.

 

Ho ripescato da un cassetto uno strano vecchio sonetto in vernacolo come strano è il personaggio di cui si parla ed insieme anche vecchie lettere di una strana corrispondenza che spiegano alcune frasi strane.


Né carne, né pescio!
Come La Marfa prese er tesserino
perché voleva èsse’ come llòro,
ma lo scaccionno fòri dar grubbino
e nni toccò meschino cambià’ ccòro.


Ni viensero ‘n mente ‘velli ‘e fan pissì
e ssi buttò strisciando a nnova moda,
ma ‘un vorsero nemmen loro stà’ a sentì’
‘ver che voleva ‘r nostro ‘nsulla proda.


Co’ verdi a ggamballaria ‘un si trovava,
cor giallo o lle macchiette ‘un si vedeva:
era d’un bronzo d’oro ‘r su’ casato.


Con tutti però c’era apparentato,
come loro, …s’apriva la bocchina,…
faceva colla lingua la.. forcina.


Corrispondenza privata


Campo di Golena, 03 aprile
Alla gentile attenzione della
Famiglia Sauri, Località Alberi del Serchio


Io sottoscritto Anguis Fragilis, chiedo alle Sottellere Vostre, facenti parte del Condomino dell’Edera della Vecchia Acacia, se vi è la possibilità di essere accettato nella Vostra Famiglia e di essere ospitato fra i rami della pianta simbolo (er tesserino di La Marfa) che Vi da nome e rifugio.
Tengo a precisare inoltre che sono in possesso di una lunga coda pari Vostro e similmente fragile, di essersi svegliato dal sonno invernale nello stesso Vostro momento e di avere gli stessi Vostri gusti alimentari.
Certo di una benevola accoglienza, Vi saluto cordialmente.

 

Cascia con edera, 05 aprile
Al “Biacchetto” Orbettino
Terza Filata della Vigna del Gambini

 

In risposta alla Sua richiesta di asilo presso la Nostra Famiglia, il Consiglio ha respinto la domanda con la motivazione della mancanza, nel Suo corpo, di arti atti alla salita ed alla corsa e non ritiene sufficiente la dichiarazione di possesso di coda amputabile volontariamente e degli stessi Nostri gusti alimentari che, data la loro adattabilità ad ogni genere, non possono essere considerati elemento determinante.
La invitiamo pertanto a rivolgersi ad altri condomini. Desiderosi comunque di dare un utile suggerimento, La consiglieremmo di cercare in altri luoghi che non siano alberi, magari rivolgendosi a Famiglie che vivono in cigli di campo o presso muri o sull’argine.

 

Campo di golena, 07 aprile
Alla gentile attenzione della
Famiglia Ofidi, Località Buchi nell’Argine

 

Io ssssottoscritto (ecc. ecc…..) chiedo ai Sssibilanti Vosstri, (‘velli ‘he fan pissì) di esssere accettato pressso la Vostra sssocietà di Ssstriscianti dei Campi e delle Fossse.
Tengo a ssottolineare che non posssiedo arti atti alla deambulazione e che la Ssignora mia moglie partorisce i piccoli come la Vosstra beneamata Ssorella Vipera e che, oltre a non dare fasstidio con il ssibilo nell’eventuale lungo ssonno invernale pressso di Voi, non mangio neanche cose e cossì
tanto da esssere un Vosstro competitore, ssolo ragni lombrichi e sssimili.
Certo di una benevola accoglienza, Vi ssssaluto cordialmente.


Argine del Camposanto, 08 aprile
Alla “Lucertolina” Orbettino
Quarta Filata della Vigna del Pastore

 

In rissposta alla Ssua richiessta di poterssi fregiare del Titolo di Sstrisciante e Ssibilante, Noi Ofidi ssiamo spiacenti, ma non posssiamo osspitarla pressso la Nostra Ssocietà. A Ssuo ssvantaggio ssuona la Ssua coda che ssi sstacca troppo sspessso e che non è asssottigliata come i Nosstri ssimili. Poi ssi aggiunge anche la Ssua ssomiglianza ssesssuale con quella che Lei ssosstiene esssere Nosstra Ssorella e che Noi abbiamo sscacciato di cassa ssesssantassei settimane or ssono perché ritenuta asssasssina (e accidenti a lei che tutte le volte che ne parlo mi fa aggrovigliolare la lingua!).
Provi comunque con le Ssottellere della Vecchia Edera.
 
Al Tribunale Animali Rasoterra (TAR)
Località Pratavecchie


Io sottoscritto Orbettino, detto anche Ghiacciolo o Lucia, faccio ricorso a codesto Tribunale per denunciare la Famiglia Sauri, nella specie dei Suoi rappresentanti Lucertole (verdi a gamballaria), e la Famiglia Ofidi rappresentata dai Biacchi (giallo ‘olle macchiette), per aver ostacolato il mio ingresso nei Loro circoli (grubbino) adducendo prove irrisorie delle mie diversità, di volta in volta adattate ai Loro scopi.
Vi invio una mia foto nella quale è evidenziata la mia bocca aperta dalla quale sporge una lingua biforcuta (forcina) che mi spinge a credere di essere simile a qualcuno di Loro.
Chiedo pertanto una Vostra perizia per stabilire, una volta per tutte, in quale tana mi dovrò sistemare nel prossimo inverno.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.

 

P.S. Allego anche una dichiarazione della cugina Luscengola, detta anche Fienarola o Cicigna, che si trova nelle stesse mie identiche condizioni.
 

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9/5/2013 - 7:53

AUTORE:
u.m.

Aggiungo qui alcune note che avrebbero appesantito (ulteriomente!) la storia seguente la foto.
L’orbettino ( Anguis fragilis) e la luscengola ( Chalcides chalcides) sono due caratteristici sauri, simili quindi alle lucertole, ma caratterizzati dall’ovoviviparità e dalla mancanza di arti. Nell’orbettino questi sono completamente assenti, mentre nella luscengola sono ridotti ad appendici di due, tre millimetri, non atte alla corsa, ma invece solo ostacolo nello spostamento nell’erba alta. Il “regresso” di tali arti deve quindi essere considerato un “progresso” evolutivo.
Le abitudini alimentari dei due animaletti sono simili e basate su una dieta di lombrichi, afidi, ragni, piccole lumache e insetti vari. Simile è anche il colore della pelle, un grigio bronzato con righe trasversali più scure. La riproduzione fa partorire alle due specie una decina di piccoli sauri avvolti in una membrana sottilissima.
L’unica diversità è il periodo di caccia che nell’orbettino è focalizzato nelle ore serali-notturne mentre la luscengola è attiva nelle ore calde.
Similmente alle lucertole le nostre due amiche hanno la facoltà di autoamputarsi la coda, pari a circa il settanta per cento della totalità del corpo, al fine di sfuggire ai predatori che restano sorpresi, confusi e convinti che la parte in loro possesso sia la preda intera.
Come gli ofidi, i cosiddetti serpenti, hanno il torto di spaventare la gente ed essere quindi perseguitati come le vipere ed uccisi senza scopo.
Trista sorte per due innocui esseri striscianti, simpatici, utili e belli da vedersi ed anche, lo giuro, da toccarsi.