Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Bisognerebbe chiedersi cosa spinga persone comuni, operai, impiegati, insegnanti, professionisti a salire su un palco di fronte ad un pubblico costituito oltretutto di persone conosciute, amici e parenti e a cantare, magari stonando o non riuscendo a sentire il tempo giusto della canzone? E lo stesso cosa spinge persone simili, sullo stesso palco, a cercare di seguire con gli strumenti in mano gli stessi cantanti, dopo prove e prove in molti dopocena rubati alla famiglia agli amici o alle partite in televisione?
Io credo sicuramente la passione per la musica, il piacere di cantare, il piacere di fare della musica una volta tanto da vero protagonista, salendo su un vero palco, davanti ad un vero pubblico, con una vera orchestra che cerca, talvolta affannosamente, di venirti dietro. L’emozione e il desiderio di mettersi una volta tanto in gioco, di sfidare se stessi vincendo timore e vergogna, con la voglia di partecipare, in qualche modo, in qualche forma, allo spettacolo.
Almeno una volta protagonisti, nel bene o nel male, perfetti o approssimativi, da fischi o da applausi, ma partecipi alla festa, allo spettacolo che va in scena.
Domani poi, spenti i riflettori come si dice, ognuno tornerà al proprio lavoro, anonimo fra gli anonimi, nella solita routine con i soliti problemi e con la stessa cura di sempre ma per una sera ognuno di loro è stato, almeno per una volta, al centro di tutto, sotto gli occhi di un pubblico attento e giudicante, sotto i riflettori di un vero palco per una vera esibizione.
Un pubblico amico comunque che non dovrà giudicare solo la sua esibizione canora, sarebbe riduttivo e anche disonesto, ma giudicherà insieme il suo coraggio, la sua sfida, il suo mettersi in gioco nonostante le difficoltà di dover affrontare una prova in cui non si è preparati, una cosa nuova e impegnativa, difficile, dall’esito incerto ma con la voglia di essere comunque presente.
E’ in questo che si vede il paese, la comunità.Molte persone si sono impegnate in questa manifestazione, gli organizzatori del Maggio Migliarinese (che non possiamo che ringraziare per tutto quello che fanno e che hanno fatto in questi anni), gli orchestrali non professionisti che si sono impegnati nella preparazione delle canzoni sacrificando molto del loro tempo libero, i cantanti che hanno messo nella preparazione tutto il loro impegno ascoltando, provando, sbagliando, arrabbiandosi, scoraggiandosi e poi di nuovo provando e riprovando.
Solo in un paese, in una comunità come un paese poteva essere realizzato uno spettacolo del genere. Solo in un paese ancora degno di questo nome si poteva trovare un gruppo di musicisti che gratuitamente accettava di sobbarcarsi questa impresa, solo in un paese si potevano trovare persone che si spogliavano della loro professione per cimentarsi in un’impresa quasi impossibile, solo in un paese si poteva organizzate tutto compreso la ripresa video, il trasporto ed il montaggio degli strumenti, delle luci, del proiettore, della giuria, dei sistemi di votazione, degli addobbi, dei fiori, dei premi finali. Tutto con pochissimi soldi, solo con molta partecipazione e molto volontariato, con molte mani.
Non so come andrà la serata. Sto scrivendo questo articolo dopo aver assistito solo alle prove, magnifiche, un vero spettacolo, una vera e sentita partecipazione, una gioia per il cuore vedere la passione, l’impegno, con cui orchestra e cantanti mettono in quello che fanno. A volte il risultato non è proprio perfetto ma non importa, rimane comunque straordinario, incredibile, emozionante.
Spero vada tutto bene e vinca il migliore anche se non sarà solo lui a vincere ma vinceranno tutti, vinceranno gli orchestrali che si sono impegnati impiegando molto del loro tempo e della loro pazienza, vinceranno i cantanti per il coraggio dimostrato, vinceranno gli organizzatori per lo spettacolo riuscito ma vincerà soprattutto il paese di Migliarino che dimostra di essere ancora una comunità. Grazie a tutti.
"Un paese ci vuole....Un paese vuol dire
non esserer soli, sapere che nella gente,
nelle piante, nella terra, c'è qualcosa
di tuo, che anche quando non ci sei
resta ad aspettarti"
Cesare Pavese
Domenica 12 maggio, festa paesana.
Il titolo del pezzo doveva essere "Festival" ma dopo aver assistito alla serata l’ho cambiato in "La Festa perfetta". Un titolo sicuramente più adatto a quello a cui abbiamo avuto la fortuna di assistere ieri sera al Teatro del Popolo.
Sala strapiena, tifo da stadio, partecipazione unanime con cori, applausi, ovazioni, sorrisi, tanta gioia nel pubblico, nei cantanti, negli orchestrali che hanno a volte faticato a stare dietro a qualche cantante meno dotato ma che si sono detti veramente soddisfatti della serata.
Non posso che ringraziare, a nome di tutto il paese, i cantanti e l’orchestra per lo spettacolo straordinario che ci hanno regalato.
Hanno vinto le Bettibelle (Serena Bianchi, Michela Palsitti, Paola Romanini) (ma qualcuno-il solito di cui forniamo solo le iniziali A.B.- ha sostenuto l’irregolarità della votazione in quanto essendo tre hanno portato tre famiglie al voto, invece di una come gli altri) con solo un voto di scarto con Greta Murru, una ragazza oltre che carina veramente brava e dotata che ha cantato in maniera splendida una bellissima canzone di Luigi Tenco. Lo stesso devo dire di Andrea Donati, grintoso e aggressivo, veramente bravo penalizzato forse da avere cantato per primo (e forse anche avere pochi parenti in paese). Dietro gli altri con una menzione particolare per Andrea Balestri, il vero mattatore della serata, che ha scatenato il pubblico in una standing ovation per il suo C’era un ragazzo, mentre l’orchestra faticava non poco per seguire la sua interpretazione "particolare" del pezzo (lo fanno i migliori artisti).
Onore agli altri, la Serena Dilda ha cantato molto bene il suo pezzo Perdere l'amore, i Tabucchi (Sara e Sandro) si sono difesi egregiamente in una canzone con dei cambi di tempo non facilissimi, Valter Pardini ha finalmente capito qual’è il suo vero genere musicale, il rap, che esegue magistralmente mentre non si può, in fondo, non menzionare la coraggiosa Mina Canarini che nonostante abbia dei tempi musicali suoi, un po’ misteriosi per il pubblico (ma anche per l’orchestra, pare) ha voluto essere comunque presente.
Forse i migliori sono stati proprio sati quelli meno preparati, quelli meno bravi, che hanno voluto partecipare ugualmente durando anche più fatica, sentendo di più l’emozione di fare qualcosa che sanno di non saper fare e a cui va il mio e penso il ringraziamento di tutto il pubblico presente ieri sera in sala per il loro coraggio e per lo spettacolo che ci hanno saputo regalare.
Era presente anche il nostro sindaco Lunardi che spero abbia passato una serata divertente, serate piuttosto rare quando si amministra o si fa politica di questi tempi.
FOTO: Le vincitrici, le BETTIBELLE!