Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
E sono sei!
Non è che oggi la partita si presenti appassionante, ma, nonostante la prospettiva di una bella girata in bicicletta dalle parti di Ripafratta, resto al pezzo, ligio al dovere. Accendo però in ritardo e devo quindi cercare di ricostruire la formazione del Pisa, ma soprattutto il mio digitale terrestre fa schifo, quindi vedo e sento male. Riesco comunque a capire che, come annunciato, in porta c’è Pugliesi; e c’è anche Lucarelli (ex alunno della nostra scuola), insieme al quale ricordo di aver giocato qualche domenica mattina di diversi anni fa nel campetto di via di Gello accanto alla caserma dei Parà a Pisa, quando organizzavamo confusi e convulsi match tra babbi, figli e amici.
Cerco di capire qualcosa della partita: non sarà veemente e vibrante, ma si intuisce che l’Avellino deve far finta di legittimare la giornata di festa e che i nuovi ingressi pisani devono pur provare a mettersi in evidenza. Si aspetta qualche notizia dagli altri campi per sapere se ci toccherà il Perugina o la Nocerina: personalmente non so cosa augurarmi, perché a occhio il Perugia è più forte, ma la Nocerina è in un buon momento e probabilmente il suo campo è più caldo. Boh, diciamo che non ce ne frega nulla, che ci tocchi chi il destino (insomma il Fato, come direbbero Cervetto e Foscolo) vorrà, noi siam qui ad aspettare a pié fermo, come Ettore, quando alla fine aspetta Achille per giocarsela fino all’ultimo.
Non è che succeda granché, così penso che potrei preparare qualche lezione, magari una scheda per i ragazzi dell’ora alternativa, oppure il prossimo compito di storia sulla rivoluzione francese e Napoleone. E se invece predisponessi il temutissimo maxicompito finale di geografia con 200 nomi da piazzare sulla carta geografica dell’Europa?
Nel frattempo do un’occhiata alla partita, nella quale i ritmi mi paion blandi assai; di falli se ne vedono pochissimi, insomma la gara è quella che ci si aspettava. Intorno al 35° la Tv comincia a funzionare sempre peggio e non vedo più un accidente. Anche l’audio sembra quello di “Radio mam...hana” di Lillo e Greg. Al 38° Orsini annuncia la presenza di Gigi Marzullo allo stadio, notizia degna del grande capo Estiquatsi! Ma quando il tempo sta per spengersi, Tulli improvvisa un tiraccio da fuori area e segna: chapeau! Segnerebbe anche l’Avellino, ma era fuorigioco. Riposo.
Nell’intervallo viene inquadrata la torta con cui il presidente dell’Avellino Taccone festeggia la B. Il medesimo, intervistato da Orsini, dice le solite cose che si dicono in questi casi per spiegare la promozione: determinazione, grinta, forza di volontà, agonismo, la forza del gruppo, e via discorrendo. Aggiunge poi che spera che il figlio continui a fare il direttore generale della squadra.
Nel secondo tempo fa il suo esordio nel campionato il giovanissimo centrocampista Brillanti. L’Avellino attacca un po’ e pareggia di testa. Per il resto la partita continua liscia come l’olio, senza sussulti particolari, e guai a chi entra duro (nessuno, ovviamente). Uno dei momenti più emozionanti si ha quando il pubblico rumoreggia perché alcuni bambini vengono fatti allontanare dal campo da un solerte addetto. L’Avellino attacca più di noi, ma poi becca un goal in contropiede di Perez, e siamo 2 a 1. In fondo ci danno anche un rigore per un fallo su Lucarelli: e ci mancherebbe che Favasuli sbagliasse. All’ultimo minuto entra anche il nostro terzo portiere, Adornato, che però becca subito un goal (di testa), comunque si finisce di lusso, 3 a 2.
Dunque abbiamo fatto la nostra onesta partita (e complimenti a Lucarelli, che è forte!), un buon allenamento in vista di ben più ardui cimenti; fra due domeniche in casa, si spera in un’arena colma e ribollente, sarà tutta un’altra cosa. Che nessuno manchi, e speriamo in bene. D’altra parte, se ne abbiamo vinte sei di seguito, possiamo arrivare anche a dieci. Mai dire mai.