none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
none_a
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
none_o
di Alfredo Reichlin

Stiamo pattinando su una lastra sottile di ghiaccio.

15/5/2013 - 20:47


LA SOTTILE LASTRA DI GHIACCIO

di Alfredo Reichlin

 

 Insieme all`augurio più affettuoso vorrei trasmettere con questo scritto alcune mie idee a Guglielmo Epifani.

Il segno dello smarrimento del Partito demoocratico io lo vedo nell`incapacità di mettere i piedi per terra.

Di collocarsi (questo voglio dire) al centro del conflitto vero, là dove si decide, là dove si vince o si perde nel mondo degli interessi reali e a vantaggio di chi e di che cosa.

La cosa più triste è che ci siamo impantanati in polemiche, rotture e rese dei conti interni e non riusciamo a misurarci con la questione più grande e la più carica di interrogativi. Quale? Con ciò che uno storico come Massimo Salvadori considera ormai come il profilarsi di una crisi di regime: del regime democratico e parlamentare italiano.

Che poi - aggiungo io - è parte di una crisi più ampia che investe l`Europa: una crisi dell`economia che si sta trasformando in crisi della sovranità e della cittadinanza.Dico questo non per sfuggire al «qui e ora» ma perché solo se ripartiamo da una comprensione della realtà che sta fuori di noi possiamo affrontare in modo serio i guai che sono dentro di noi. E ritrovare, al tempo stesso, il «cosa fare», gli spazi nuovi che si offrono a una sinistra moderna e quindi i compiti che le cose le impongono.Rileggiamo bene il voto di febbraio. Esso dice molte cose. Intanto, che noi non solo perdiamo voti ma li perdiamo soprattutto tra i giovani e gli operai. Il segnale è chiaro. La crisi del Pd è il riflesso di fratture sociali e culturali che sempre più si approfondiscono e che nessuno governa. Non si illudano i nostri «concorrenti».

Più di metà del Paese si astiene oppure vota per un partito (Grillo) che esprime non solo una protesta ma una vera e propria estraneità rispetto alle Istituzioni democratiche. Ma non è nemmeno vero che la destra vince. Essa resta un coacervo di forze e di interessi tenuti insieme da un «padrone».

E proprio qui sta la sua debolezza. L`eterno ritorno di Berlusconi la dice lunga sulla mancanza di identità del mondo moderato italiano e sulla sua incapacità di guidare l`Italia in Europa.

Il problema è capire come siamo arrivati a questa situazione. Se ne discuterà al congresso. Sarà il nostro banco di prova. Io dico la mia. Penso che il problema principale nostro, se vogliamo ritrovare radici e farci capire dalla gente anche sulle tattiche e i compromessi che sono necessari (la questione del governo, per esempio), e se vogliamo stare dentro i movimenti sociali e capire le nuove soggettività, se quindi vogliamo svuotare di senso il correntismo, il nostro problema, dicevo, è tornare al centro dello scontro reale che scuote il mondo, e lo trasforma. Parlo della necessità di misurarci con il fatto che si è venuto a creare un pericoloso intreccio tra la crisi delle tradizionali sovranità democratiche e il più gigantesco spostamento di risorse, sia dall`Europa ai Paesi nuovi sia dai «poveri» verso i «ricchi» forse mai visto.

 

È in questo modo che settori essenziali delle classi medie sono state spinte verso la miseria e che il lavoro è stato ridotto e una condizione servile. Al tempo stesso la ricchezza si è concentrata in modi tali quali non si erano più visti dopo il Medioevo e la rivoluzione francese. Questo da un lato. Dall`altro il fatto che le tradizionali sovranità popolari (nazione, cittadino, diritti) e l`antico potere decisionale dei parlamenti nazionali sono stati colpiti.

A ciò bisogna aggiungere il fallimento del mercato come garante dei beni pubblici e del- la salvaguardia dell`ecosistema. Mi domando: si è mai parlato di cose come queste - di assoluta evidenza - nelle riunioni tra i nostri gruppi dirigenti? Eppure non stiamo parlando solo dell`economia ma della morale.

Della condizione dell`uomo. Stiamo parlando di qualcosa che ha cambiato le menti. È il problema che in diversa misura sta tormentando tutto il riformismo europeo. E che la Chiesa cattolica - stiamo attenti - avverte più di noi come dimostra la scelta del nuovo papa.Naturalmente, a noi spetta occuparci dell`Italia e non possiamo sfuggire alle nostre responsabilità per il fatto che l`Italia non fa da decenni le riforme necessarie e quindi più di altri Paesi viene investita dagli effetti di questo stato di cose. Nel frattempo una potente ideologia (ecco il paradosso) dice alla gente che non c`è niente da fare perché l`economia è una legge naturale. E quindi è inutile protestare né tantomeno votare a sinistra. Sono i «mercati» che comandano. Intendiamoci bene. Non è il fascismo, ciò di cui sto parlando. È il fatto (come io stesso ho scritto già molte volte) che i mercati governano, i tecnici amministrano e i politici vanno in televisione a farsi beffeggiare. Non è il fascismo. È ciò che la politologia chiama la «post-democrazia». Vogliamo farci i conti?Il congresso deve dare una nuova identità al Pd. Giusto. Evidentemente una identità che non rinneghi ma rinnovi il nostro essere una forza riformista e di governo. Ma qui è la difficoltà che non possiamo fingere di non vedere.

Come è possibile farlo senza misurarci con la «post-democrazia»? Io penso che se il Pd non ha decollato e se ovunque la vecchia sinistra entra in crisi (vedi la Francia) è perché non abbiamo un pensiero politico all`altezza di questo sistema-mondo. Ricordiamoci (ecco perché la crisi della democrazia è il problema centrale) che il riformismo funziona in quanto presuppone una democrazia che decide, e un sistema parlamentare che non solo rispecchi i diversi progetti politici e sociali che si sono espressi nel voto ma che abbia il potere di renderli realizzabili. E che quindi renda «utile» il voto anche agli occhi dei ceti subalterni.

La sfiducia nasce da qui.È evidente quindi di quale riforme ab- biamo bisogno. Abbiamo bisogno di un partito che non combatta solo dall`alto (a livello del governo), ma che sappia scendere anche nel «basso» là dove si forma un nuovo protagonismo della società. Dobbiamo essere noi gli interpreti di quel vasto mondo di diritti, di bisogni, di persone che il sistema e la rivoluzione scientifica della comunicazione non ha solo sfruttato ma ha messo in movimento.

È alle menti che bisogna parlare.

Non sottovalutiamo l`impressionante martellamento quotidiano di tv e di giornali volto a dirottare la rabbia della gente contro la «casta» politica e non contro i loro padroni.

Stiamo pattinando su una lastra sottile di ghiaccio.

La democrazia è in pericolo e i prossimi mesi saranno decisivi.

Il Pd deve combattere.

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

19/5/2013 - 14:27

AUTORE:
Alessio Niccolai

Suppongo che la domanda del buon Debly Cerri fosse una legittima provocazione, ma per capire perché in Italia continui a vincere Berlusconi, sarebbe forse più opportuno conoscere per intero la risposta di Valtriani, sempre che sia stato in grado di darne una precisa anziché «glissare» come da copione.
Personalmente credo di aver già risposto alla domanda di Debly non meno di una volta per ogni intervento fatto in questa disputa fra me e te, ma oserei dire che c'è di più.
È mia opinione che Berlusconi non avrebbe mai vinto una sola volta - come anche le statistiche da me fornite rivelano piuttosto chiaramente -, a meno che qualche torsolo non accettasse di giocare la partita su un terreno che gli è più congeniale, pensando magari di avere vita facile dopo 18 anni trascorsi a non fargli alcuna opposizione, a cercare casomai di somigliargli politicamente e ad accettare ogni suo dictat e/o condizionamento per malcelata e speculare convenienza.
D'altra parte l'analisi economico-sociale del consenso di CS e CD rivela nitidamente la corrispondenza fra due strutture di potere forse connotate da diverse inclinazioni morali e da differenti linguaggi e letterature ma, in effetti, perfettamente coincidenti in tutte le loro componenti più significative (banche, supermercati, imprese di costruzione, etc.).
Quindi per ottenere una risposta degna al tuo (non quello di Debly) quesito retorico, bisogna dare peso alla banalità, a ciò che si trova sotto gli occhi di tutti e - proprio per questo - ben nascosto: Berlusconi vince perché «è suo il pallone» e perché è lui e alle sue regole che ha indetto ogni singola partita di questo interminabile confronto di cui il CS era da sempre destinato a vincere il premio di consolazione, tipo la Coppa del Nonno.
Continuate a giocare... forse un giorno vi toccherà anche la finale per il 5º e 6º posto!

19/5/2013 - 0:15

AUTORE:
Maunvorpiove

... sai, in fondo due più due non può che fare quattro!

...ma al Baglini di Nodia due quattri nell'otto unni c'entravino e disse alla maestra: per forza ho fatto du' quattri troppo grossi e...
..e anche a Giuliano del Tabucchi detto Amulio le mì anguilli 'nfondo all'ombrello non gli sembravano un chilo e disse: se ènno un chilo, sono un chilo di velli piccini e...
..e il Cerri Debly stasera domandava al Valtriani perchè il PD non era a manifestà 'mpiazza colla Fiomme e da quella domanda si capisce perchè spesso vince il berlusca e...
e...bada bene che il sole c'è sempre anche a mezzanotte è solamente dall'altra parte della tera (tera coruna ere sola) e...
lo disse anche una bagnante di Firenze a Stefano Benedetti; c'è il sole a Marina di Vecchiano? si, sopra le nuvole c'è si.
...e come vedi io le mutande al mondo non le voglio mettere e credo di essere andato fuori tema volutamente perchè tanto ora cambio il PUNTO DI VISTA sulla VdS e dopo le risposte al punto di vista di Alfredo Reichlin andando in seconda pagina non le leggerà più nessuno e come volevasi dimostrare, senza i nostri battibecchi; col cavolo che le letture su questo punto di vista arrivavano a 184 e quindi il mio (piccolo) scopo/scommessa l'ho raggiunto ed è la conferma che i lettori non sono interessati "al nazionale" ma a noi paesani.
bona

18/5/2013 - 23:39

AUTORE:
Alessio Niccolai

...e lo sai perché? Te avresti detto: «Perché continua a piove'», ma la risposta giusta è un altra: il sole non viene perché son quasi le 11:30 di notte!
Ancora una volta ti sbagli: la «massaia di Voghera» è posticcia; la frase originale è ancora di Lenin e recita più o meno: «l'ultima massaia di questo Stato deve essere in grado di gestirlo».
Lasciando perdere l'errore più grossolano (dubito che un abitante delle sterminate steppe russe di inizio XXº secolo sapesse dove si trovasse Voghera!), c'è ancora un problema di lettura: si dice che «l'ultima massaia dello Stato [o di Voghera] “deve” essere in grado di gestirlo» e non che lo sia già, caro MUVP... e se la duri penso che non vorrà saperne di smettere di piovere!
Il cambiamento epocale di cui al buon Colonnello o al sottoscritto, ci sarà, ci dovrà essere: il problema è capire come.
Purtroppo saranno proprio quelli come te a decidere se si tratterà di un passaggio morbido e indolore o di un trapasso travagliato e traumatico.
Quanto al Nizzoli, la cui cultura politica così eterogenea da quella di Alessio Niccolai, evidentemente l'abitudine ad eseguire ed impartire ordini - responsabilità colossale - ne ha fatto un cittadino più libero di te e capace di ragionare con la sua testolina... sai, in fondo due più due non può che fare quattro!
Ma i conti con l'oste si fanno a fine cena e se ti aspetti che ti accordi il menu turistico a 15,00 € dopo aver tracannato 4 bottiglie di Sassicaia, ti consiglio di sfoderare guanti in lattice, spugna e detersivo perché dal suo ristorante trovi il verso di non uscire più!

18/5/2013 - 20:57

AUTORE:
Maunvorpiove

..bisogna ritornare a votare per censo ma...
..ma quando ero comunista ortodosso e galoppino e portando dei fac simile di scheda per un referendum abrogativo per la responsabilità civile dei Giudici, la Anna del Guerrieri moglie di mio cugino Renzo Baglini e la sorella di Renzo mia cugina Tina con licenza di seconda elementare mi disse: dimmi te come devo votare che hai studiato più di me (ho la licenza di quinta elementare) perchè io non voglio fare una figuretta e ...proprio non lo so'.
La famosa massaia di Voghera che dirige lo stato era una barzelletta che alcuni l'han presa per buona caro mio e mettendo o proponendo gente in lista anche per le nostre elezioni amministrative che non hanno mai fatto politica è un dispregio civile e se la decrescita sarà la via obbligata per il nostro progresso civile; le arti del lavoro, della politica, dello studio non devono essere banalizzate e se te ed il colonnello pensate ad un finale "della rivoluzione inevitabile" io sono già fuori perchè già fatto!(per quanto mi riguarda) e metter le mutande al mondo è pura ed inutile utopia; siamo 7 (settemiliardi) di umani ed altre migliaia di milirardi di generi pretendono visione e vita; ricordalo.

18/5/2013 - 20:12

AUTORE:
Alessio Niccolai

Non ho mai guardato nessuno dall'alto in basso, caro MUVP e - fra l'altro - piove anche assai, considerato che è maggio inoltrato.
Quanto alle bonarie storielle di paese - la cosiddetta «saggezza popolare» - mi interessano eccome ma quando e, soprattutto, se c'azzeccano qualcosa con la discussione in corso e, ahimè, in questo caso mi sembra proprio che l'attinenza non sussista proprio.
Se a Fausto Guccinelli qualcuno avesse dato da scegliere fra scappare in America a fare l'operaio per Marchionne o in URSS a fare il custode di una biblioteca, non voglio neanche immaginare cosa avrebbe risposto.
Ma l'Unione Sovietica «post mortem Lenin» non è stata per niente diversa dal suo principale antagonista planetario ed il risultato si può apprezzare oggi in tutta la sua pienezza (fatta salva la vittoria sul Nazismo dovuta quasi totalmente ai 20 mlm di morti sovietici).
Quindi - nel qual caso - la citazione non soltanto non calza per niente a pennello ne' depone a favore di ciò che intendi sostenere, ma purtroppo, somiglia più ad un luogo comune, ad una di quelle semplificazioni dal gusto vagamente manicheo che potrebbero fare la felicità di un prete nel confessionale; niente cioè di più distante da una riflessione - in qualunque direzione ti avesse condotto - intorno ai numeri sfoderati nel mio intervento.
Ora mi vorrai invece concedere che i tuoi malcelati «j'accuse» nei confronti di chi non si sia piegato alla logica bipolare CS-CD, «disperdendo» il proprio voto in contenitori politici come Rivoluzione Civile, come il PCL, come il M5S, ma anche come Casa Pound o Fare dall'altra parte e, soprattutto, come quello imponente dell'astensione, non si trovi oggi a governare con Berlusconi ne' a doversi dolere per «aver costretto» il PD a farlo perché, a onor del vero, ci sarebbero state anche interessanti alternative.
«Ci sarebbero state», naturalmente... se solo qualcuno avesse avuto l'umiltà di presentarsi al cospetto del vero vincitore delle ultime politiche con le orecchie abbassate, se solo qualcuno avesse avuto l'inclinazione ad ascoltare, anziché imporre agende improbabili e parole d'ordine lontane sia dall'interlocutore che dai propri elettori, se solo qualcuno avesse avuto l'idea di imparare qualcosa di buono e innovativo, anziché insegnare qualche pessima vecchia abitudine (o viziato)... disgraziatamente però la storia non si fa con i «se solo qualcuno avesse avuto» e, secondo il mio modesto avviso, l'establishment di CS ha fatto di tutto per governare con l'allegra comitiva di sempre per completare il maldestro lavoro iniziato un annetto e mezzo fa a dispetto della millantata (e mai realmente consistente) volontà di tendere la mano al M5S.
Per il resto è vero che Obama governi con percentuali assai più basse di quelle con cui lo sta facendo Letta: ho denunciato io per primo sulla VdS il fatto che un Presidente USA - quando va bene - assume la sua carica con non più del 18-20% del consenso reale per effetto dei perniciosi meccanismi maggioritari... non ho certo detto però che l'abbia mai ritenuta una cosa giusta ed equa.
Buffo è invece il fatto che tu pretenda che lo sia, come se la limitazione della rappresentatività - in particolar modo sociale - avesse nella storia mai pagato i suoi responsabili politici: prima o dopo - ricordati - il furto di sovranità popolare si sconta... è il prezzo da pagare per chiunque si attacchi al potere come al bene più prezioso.

18/5/2013 - 16:35

AUTORE:
Maunvorpiove

...governa con il suo Partito Democratico americano con meno voti del Partito Democratico di Enrico Letta ed Edilio Franceschi disse a Guccinelli Fausto tanti (ormai) anni fa: Dimmi un po Guccinell, tu dovessi scappà, 'ndove scapperesti in Ameria o in Unione Sovietica e Fausto optò "subito-adesso-ora" per l'America eppure il buon Fausto era iscritto al PCI di Enrico Berlinguer.

Certo a te caro Compagno Alessio non ti può interessare minimamente una delle tantissime bonarie storielle della nostra gente paesana e di sinistra; dal Tuo Altissimo punto di vista ci guardi "solitariamente" tutti quanti dall'alto in basso, ma, il berlusca fa altri conti e ci frega tutti quanti e tu non fai eccezione perchè non ho mai visto un articolo sui suoi giornali di famiglia o interventi nelle sue TV contro le teorie di Alessio Niccolai che potrebbero indebolirlo sia economicamente che politicamente.
salute

18/5/2013 - 10:54

AUTORE:
Alessio Niccolai

Brutte notizie MUVP per te: Alessio Niccolai «milita» finché a) il partito a cui è iscritto è un contenitore capace di contenere discretamente la sommatoria di tutte le sue inclinazioni politiche e b) la sua voce crea dibattito, confronto e ricerca di condivisione, anziché imbarazzo e mal di pancia.
Il mio abbandono della deriva PCI-PDS-PD risale addirittura ai tempi del Liceo - con un bel falò della tessera FGCI di allora - cioè ben prima della «Svolta della Bolognina»: segno che da ben oltre vent'anni non ritengo il tuo partito aver a che fare con la Sinistra!
E, se il PRC nazionale non si sintonizza definitivamente sulle frequenze di «Cambiare Si Può» - come è avvenuto a Pisa con l'esperimento di «Una Città in Comune» - anziché inventarsi soluzioni alla Syriza greca tipo «Rivoluzione Civile», finirà per perdere le mie notizie.
Credo che questa sia la differenza fondamentale fra me e te, MUVP: non mi lascio governare da un partito, dalla sua disciplina o da meccanismi di egemonia e se uno schieramento supera a Destra il fatidico punto che ho considerato discriminante per me stesso e per la mia militanza... saluti e baci!
Ora, la cosa buffa sai qual'è? Le percentuali conseguite alle elezioni politiche dai 3 schieramenti (ad esempio alla Camera 29,55% al CS, 29,18% al CD, 25,55% al M5S e 10,56% ai Centristi), se rilette correttamente raccontano di una colossale disfatta del sistema bipolare nel suo complesso e del cosiddetto «principio di governabilità»: 10.519.474 italiani (il 24,88% degli elettori) hanno deciso di non sentirsi rappresentati dalle liste in lizza per le politiche; naturalmente le percentuali decisive ai fini dell'insediamento e della ripartizione dei Deputati, scaturiscono dal confronto con i 31.751.350 votanti e non certo con i 42.270.824 elettori, ma vorrei invitarti a riflettere sul significato profondo dei numeri - tutti quelli in gioco, non soltanto quelli scelti per «decidere l'andazzo democratico» - perché, ahimè, ne hanno uno.
Il 29,55% totalizzato dal CS si trasforma in un 23,77%, il 29,18% del CD in un 23,47%, il 10,56% dei Centristi in un 8,49% (ciò vuol dire che il Governo Letta rappresenta a malapena la metà degli italiani votanti), mentre il 25,55% del M5S diviene un 20,55% che però rientra nel ragionamento in maniera estremamente controversa.
Se ne può evincere uno spaccato piuttosto interessante: quello per cui il vero Bipolarismo Italiano non è fra CS e CD, ma fra un sistema politico ormai al suo capezzale ed una sempre crescente marea di suoi avversari, sempre più determinati, sempre più implacabili o, per capirsi, sempre più «nemici» e di cui soltanto una ridotta percentuale, quella del M5S è «parlamentarizzata» dunque in qualche modo politicamente prevedibile.
Tutto questo dovrebbe essere motivo di cocente riflessione, caro MUVP, perché l'Italia è effettivamente arrivata ad un bivio, che ti piaccia o meno, specie se si considera che neanche tutti i numeri totalizzati dalle stesse coalizioni che sostengono l'attuale Governo si sono messi a sua disposizione (vedi Sel o Lega Nord): le proiezioni dicono che il ragionevole pronostico di Beppe Grillo circa la periodizzazione probabile della prossima tornata elettorale (l'autunno) potrebbero portare a risultati (dal tuo punto di vista) a dir poco sconcertanti.
Intanto va ricordata una cosa: se il M5S ha intercettato il voto di un ceto medio in via di proletarizzazione lo scorso Febbraio, potrebbe in Ottobre/Novembre non intercettare quello di un ceto medio ormai definitivamente proletarizzato e se non riesce il movimento di Grillo a raccogliere quel dissenso, sicuramente non lo faranno certo ne' il PD, ne' il PDL.
C'è poi un altro due fatto interessante, perché quando si è sputtanata tutta la propria credibilità politica in un improvvido progetto di Governo - anziché in un più modesto ma sensato progetto di Opposizione - qualche quesituccio dovrebbe iniziare a fare capolino anche nella testa dei più riottosi fedelissimi: ti ricordi che al primo punto del programma di «Italia Bene Comune» ci fosse l'abolizione dell'IMU?
Memore delle parole del perfido Palmiro Togliatti al buon Pietro Secchia quando questi occupò la Prefettura di Milano: «...e adesso cosa ve ne fate?», ti chiederei a questo punto la stessa cosa: e ora che «siete» al Governo, che ve ne fate?
Ha avuto un bel dire Massimino nazionale sul PRC e sul suo potere di far cadere un Governo: bisognerebbe però che anche lui ci raccontasse cosa «se ne facesse» di governare, visto che l'interesse degli italiani secondo il suo modesto punto di vista avrebbe dovuto coincidere con i bombardamenti della Serbia per «qualche km di cavo telefonico in più» o con la consacrazione delle società pubbliche economiche (le cosiddette «In-House» di cui abbiamo un'ottima diapositiva nella Bassa Val di Serchio sponda Sinistra, o le «Out-House» che impediscono all'Acqua di tornare pubblica nonostante un Referendum o, ancora, quelle con 10 operai a fare la raccolta differenziata e 80 o 90 dirigenti a raccattare stipendi dorati senza fare un tubo nulla).
Alla fine dovrebbe contare anche quello che si fa al Governo, e non quante e/o quali bandierine sventoli di fronte al Paese di cui - in teoria - dovrebbe essere «al Servizio», per cui, sai com'è? Onore al PRC per aver fatto cadere a suo tempo il Governo di CS, disonore allo stesso per aver ponderato - seppur attraverso la Desistenza - di farne parte o per non averlo fatto cadere prima!
Ti inviterei in definitiva a leggere i dati statistici con uno spirito critico maggiore, caro MUVP: generalmente in una partitella fra amici vince chi porta il pallone perché è lui a imporre le regole... ma CS e CD non rappresentano insieme neanche 1/3 degli Italiani ed è degli altri 2/3 che devi iniziare a preoccuparti, perché credo proprio che si siano rotti le scatole di giocare a pallone a quelle regole!

18/5/2013 - 0:56

AUTORE:
Maunvolevapiove

..ma non dovrebbe essere dovere di ogni sedicente «democratico» lavorare affinché tutti possano essere rappresentati?...

Disse Massimo D'Alema (ed io condivido quel giudizio).
-E' impensabile fare una legge elettorale che tenga fuori dal Parlamento un partito che ha i voti come Rifondazione Comunista, ma non è ammissibile che un partito di quelle dimensioni mandi a casa tutti quanti ( compresi loro stessi) quando vogliono solamente loro.

18/5/2013 - 0:46

AUTORE:
Maunvorpiove

E' il "se" che ti frega sempre e quindi se non togli il se....! ma se....! alle prossime elezioni...; con il se...non vai da punte parte diceva Azzolino a Fredo del Lelli.

17/5/2013 - 23:17

AUTORE:
Alessio Niccolai

Perché criticare sempre il pensiero «altro» con argomenti come la «dispersione del voto»? Il buon Colonnello ha detto cose un po' diverse da come le vorresti piegare te, MUVP: e non mi pare che abbia criticato ne' il PCL, ne' Casa Pound, ne' Giannino, ne' Ingroia, ne' Vendola ne', tantomeno, il primo partito italiano (quello dell'astensione).
La vera domanda dovrebbe essere un'altra: perché ritrovarsi costretti a votare uno dei due partiti che hanno costruito sistematicamente questo modello elettorale col pretesto della «governabilità» (in dòmo alla «rappresentatività») se non ti senti minimamente rappresentato ne' dall'uno, ne' dall'altro?
La risposta è semplice: o voti il M5S che ormai - dopo quello degli «astenuti» - è il primo partito italiano, oppure provi a votare altro finché, ad un certo punto ti rompi le scatole, smetti di votare e aspetti l'evento paventato dal Colonnello.
Certo due «partiti unici» sono meglio di uno e tre lo sono ancora di più: ma non dovrebbe essere dovere di ogni sedicente «democratico» lavorare affinché tutti possano essere rappresentati?
Oppure ci si deve rassegnare a esserlo da questi qua?

17/5/2013 - 22:56

AUTORE:
H.Bosch

Caro maunvorpiove come al solito te la canti e te la soni, l'importante è che per te nulla cambi la tua condizione.Chi sbaglia son sempre gli altri e mai te o chi ti rappresenta. Possibile che ti vada bene anche il governo con Berlusconi ? Se alle prossime elezioni il PD farà la fine di Scelta Civica ( 10-12 % ) voglio vedere che dici.....

17/5/2013 - 13:32

AUTORE:
Maunvorpiove

Ottimo intervento Colonnello! e..lo spirito del detto "che nessuno molli!!!" è così argomentato bene e non fa pensare minimamente al "boia chi molla" esclamato a Reggio Calabria da dei taugiani neri di qualche tempo fa e quello si è da dimenticare.
Ora siamo tutti ad armi pari: chi ha voluto non votare ne ha avuto facoltà, o votare per tenere congelato il suo voto lo ha fatto, ma hanno scoperto l'acqua tiepida; quindi un bel passo indietro dalla scoperta dell'acqua calda.

Il discorso sarebbe molto più lungo, ma ho paura di mettere troppe note come sosteneva l'Imperatore Giuseppe II a Wolfgang Amadeus Mozart e..la gente non capirebbe(sosteneva il chiorbone dell'Imperatore), ma era lui in primis che non capiva quella musica paradisiaca.
Al tempo la gente di buona volontà capirà: basta lasciar soli il solito Travaglio& che tengono a ricordare (non a noi che capiamo da soli) ma a ricordare cosa avevan detto prima della conta effettiva dei voti dati agli Ingroia i Giannino i Vendola e via aumentando in voti senza vincere niente di niente i Grillo-Bersani-Berlusconi e farci il suo canovaccio da recitare a "Servizio Pubblico" e intascare l'onorario pattuito attirando più curiosi del possibile per aumentare il ricavato pubblicitario insersonistico di quella trasmissione televisiva inutilissima per chi ha problemi seri per davvero.

17/5/2013 - 9:53

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

A fronte di una condizione come quella attuale di disastro economico e di disintegrazione sociale, la massa rinunciataria si affida di nuovo agli incantatori elettorali, sperando nel salvatore e delegando al demagogo la soluzione dei propri problemi. Il che sarebbe anche ragionevole, se alla base di questa delega non ci fosse sempre l'atmosfera gattopardesca che esige un grande clamore di intenti affinchè nulla cambi.
Questo fallimentare girotondo dei buoni intenti non ci convince più, vogliamo vedere SUBITO cambiare qualcosa, altrimenti le conseguenze saranno inimmaginabili.
Ora è il momento del fare, è in gioco il futuro dell'Italia e la democrazia. Se il PD ha rinunciato alle sue linee guida e principi inalienabili, facendo un governo con il PDL ed il suo leader puttaniere e se la destra ora va a braccetto con l'odiato comunista nemico di sempre, vuol dire che c'è paura da tutte e due le parti.
La paura si chiama grillismo, nuovo agente di redenzione, un ammasso urlante di ovvietà, dove tutto è il contrario di tutto e dove si fa credere che il governo di un Paese sia come la buona e ragionevole conduzione familiare di un agriturismo.
Ed intanto le aziende chiudono e la gente si uccide, si implora per la dignità del lavoro o si fugge all'estero!
Il titolo "che nessuno molli" è rivolto ai cittadini in difficoltà: diamo ai politici l'ultima possibilità per dimostrare quanto valgono, consci che se falliscono stavolta sarà una rivoluzione!

16/5/2013 - 17:52

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino

Quando Berlusconi parla alla "pancia" delle persone lo fa perchè gli interessa il potere dell'oggi, difficilmente parla di futuro a lungo termine perchè sa che la gran parte dei suoi,e non solo,vuole risultati subito.
Io invece vorrei che il futuro segretario del PD sapesse vedere più avanti, desse una prospettiva futura di sviluppo sostenibile e che rimetta al centro della politica le PERSONE e i loro BISOGNI. Ma soprattutto vorrei che oltre alle menti, sapesse parlare al cuore, senza retorica, anche con durezza ma con una visione futura che dia speranza.
Il tempo dei "giochi" di potere è finito: o si va in questa direzione o il partito Democratico è destinato ad un veloce declino...

16/5/2013 - 9:36

AUTORE:
Bruno Baglini Migliarino

...« Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti e ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni »
................................
...sia Alfredo come Vittorio non erano e non sono "giovanilisti" ma di pensiero sempre giovane e fresco si! e non hanno mai chiesto niente per se come è avvenuto con Giacinto, detto Marco Pannella da 50 anni a questa parte che ogni tre per due da del bischero al resto del mondo.
Ora siamo nelle "voglie" dei "Giovani" Matteo Renzi da Firenze e Giuseppe detto Pippo Civati da Milano e Gianni Pittella (da dove non lo so),tutti mi sembra che facciano la mossa di Panariello con la mano rivolta a se stesso: non lo faccio per me, lo faccio per voi! e come dice il disegnatore Staino: si può dare una mano al Partito Democratico senza che ognuno si candidi a segretario e non si può pretendere che il bravo Ministro di governo tecnico (Fabrizio Barca, figlio di Luciano che fù collaboratore diPalmiro Togliatti) si iscriva subito al PD e manifesti l'intenzione di divenirne il segretario con 52 pagine "forbite" messe li per dire: io sono io e voi...

Ecco se il nuovo segretariio PD sperando sia giovane di età (come a gentile richiesta dai più) riesce a condensare il pensiero "giovane ed alto" di Alfredo e Vittorio non occorre prendere la gente "per la pancia" come dice Leonardo Bertelli da Migliarino perchè con la globalizzazione abbiamo scoperto che tanti giovani Cingalesi in patria loro lavorano per noi e per i "nostri" imprenditori che per sfuggire "alla fame" di imprenditorialità Italiana danno loro la bella cifra di 40 (quaranta) euro al mese.

16/5/2013 - 0:14

AUTORE:
Osservatore 1

Berlusca non parla alle menti; parla alla pancia da 20 anni: lui vince e si arricchisce sempre di più e "noi" che si era ceto medio "attrappoino" siamo alla fame e i discorsi di destra li sa far meglio la destra della sinistra.

15/5/2013 - 23:16

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino

Daccordo che la missione della sinistra sia quella di parlare alle menti delle persone ma, visti i risultati finora ottenuti non sarebbe il caso di cominciare a parlare anche alla "pancia" di queste persone.O qualcuno pensa che non sia una cosa rilevante?