Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Nella seduta del Consiglio comunale di Cascina del 14 maggio u.s. un consigliere ha chiesto che venisse diffuso – prima dell’inizio dei lavori - il canto “Bella ciao”. Un altro consigliere invoca - per “par condicio” - un inno di “destra”.
Ed è scoppia la bagarre.
Sono sconcertato. L’Italia va a pezzi e si discute ancora per fatti accaduti 70 anni fa, litigando su un canto di origine ottocentesca.
Fatti indubbiamente fondamentali per la storia della nostra repubblica. Ma sempre di 70 anni orsono.
Non riesco ad appassionarmi.
Ricordo invece come fosse oggi – e inorridisco – il massacro di Srebrenica del 1995. A due passi da casa nostra . Senza fare niente. Tutti.
Ma noi – anche in quella occasione - avevamo le celebrazione per gli avvenimenti di 50 anni prima…….
L’Italia va a pezzi e la politica si perde in celebrazioni e “contro-celebrazioni”.
Per venire a cose più concrete - e vicine ai nostri problemi - il consiglio comunale – sempre nelle seduta del 14 maggio – ha approvato la mozione dell’Italia dei Valori che disciplina l’assegnazione, da parte dell’amministrazione comunale, degli
incarichi e le consulenze affidati a professionisti esterni.
Inoltre - dopo oltre un anno di confronto - in commissione bilancio si è raggiunto un punto d’incontro sull’ordine del giorno, sempre dell’Italia dei Valori, per avere un piano industriale per le farmacie comunali che rischiano di rimanere al palo di fronte ad un mercato in rapido cambiamento.
Due parole sull’autodromo. Siamo favorevoli allo stop della Regione Toscana. Come Italia dei Valori abbiamo portato all’attenzione dell’assessorato regionale competente la questione. Che il patron-proprietario della Tenuta Isabella faccia poco la vittima sui giornali. Nessuno si oppone al progetto. Vogliamo solo che le stesse garanzie che ha lui di guadagnare le abbiamo gli abitanti della zona di non rimetterci. E che non si erga a paladino dell’imprenditoria edilizia. Che può svilupparsi anche facendo la manutenzione del territorio e non solo con continue colate di cemento
. Marcello Biasci
Capogruppo IDV