Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
sull'aria di Balocchi e profumi:
Mamma, cinguetta il merlotto,
mentre lei l’ingozza a sfà,
per il tuo piccolino di beci fai fagotto,
mamma ma uno almeno telo poi mangià!
Zazzà!
Amor di bestia al contrario di quello cristiano come scrisse e musicò E. A. Mario nel 1928
(ma ci sono simili casi anche nel presente):
Tutta sfolgorante è la vetrina piena di balocchi e profumi, entra con la mamma la bambina tra lo sfolgorio di quei lumi.
"Comanda, signora?"
"Cipria e colonia Coty..."
"Mamma! - mormora la bambina mentre piena di pianto ha gli occhi - per la tua piccolina non compri mai i balocchi, mamma, tu compri soltanto i profumi per te!"
Ella, nel salotto profumato ricco di cuscini di seta, porge il labbro tumido al peccato mentre la bambina indiscreta dischiude quel nido pieno d'odor di Coty...
"Mamma! - mormora la bambina mentre piena di pianto ha gli occhi - per la tua piccolina non compri mai i balocchi, mamma, tu compri soltanto i profumi per te!"
Esile, agonizza la bambina; or la mamma non è più ingrata: corre a vuotar tutta la vetrina per la sua figliola malata.
"Amore mio bello, ecco i balocchi per te..."
"Grazie!" mormora la bambina!
Vuole toccare quei balocchi. Ma il capo già reclina e già socchiude gli occhi. Piange la mamma, pentita, stringendola al cuor.
Una delle più tristi canzoni mai cantate e mai ascoltate del panorama musicale italiano.