Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Non è stata la Voce a dare un premio ai ragazzi che hanno portato alla ribalta i loro lavori sul Serchio, ma sono stati Loro a premiare noi tutti che abbiamo partecipato ad una eccezionale serata di allegria/studio e studio/allegria come è emerso ieri sera in uno straordinario incontro al Teatro del Popolo di Migliarino.
Avete già letto a molte riprese e in molte parti di questo giornale del concorso “Silenzi suoni e voci del fiume Serchio” voluto dall’Associazione La Voce del Serchio e rivolto alle Scuole dell'infanzia e primarie dei Comuni di San Giuliano e Vecchiano e ieri sera vi è stata la premiazione delle opere meritevoli nelle sezioni: arti grafiche, poesia, narrativa, foto e video.
Come in ogni concorso vi è obbligatorio un vincitore, ma gli altri non sono assolutamente da considerarsi perdenti.
Teatro del Popolo strapieno come non mai di persone “di fuori” e come sempre invece vuoto di presenze “di paese” che non avessero figli studenti direttamente interessati, ma niente ha tolto niente alla bellezza della serata.
Ospiti d’eccezione (eccezionali sono stati le ragazzine ed i ragazzi) i due assessori Lorenzo Del Zoppo (all'struzione - Vecchiano) e Fabiano Martinelli, (istruzione e cultura - San Giuliano), che hanno elogiato il lavoro e l’attaccamento di tutti noi al Serchio.
L'assessore alla cultura di Vecchiano, Daniela Canarini, a nome dell'amministrazione vecchianese, ha fatto omaggio ai presenti del dvd di Alessandro Tofanelli "I giorni della paura" che narra e mostra i tragici momenti dell'alluvione del Natale 2009.
Il sindaco di Vecchiano, Giancarlo Lunardi, si è gustata la serata comodamente seduto fra il pubblico partecipando alla festa, sì perché quella di ieri sera è stata una festa: festa del Serchio, della Scuola, degli Studenti, degli Insegnanti, dell’Associazione, della Cittadinanza tutta e me la sono sentita dentro nel vedere che il mio più di mezzo secolo di lavoro sul Fiume non andrà perduto avendo trovato e provato una bella dinastia.
Nel commento che ho fatto allo scorrere degli storici filmati sul Serchio non ho avuto logicamente tempo per parlare di una cosa che aggiungo stamani.
Ovidio (basta solo il nome senza attributi) ha detto nella sua introduzione che l’amore del Serchio va oltre la storia e la geografia, stesse parole che avrei voluto dire io, ma con una spiegazione: per me non è solamente una questione di cuore e di cervello, il Serchio è fisiologicamente dentro di me perché sono nato in una casetta “sotto il ponte” e il ristorante “Da Ugo sul ponte” e mia madre mi allungava il latte in polvere (che usava anche ai miei tempi) con “pura limpida e fresca acqua di Serchio”!
Il lavoro presentato in foto non è qui perché vincitore o migliore, solamente perché ha un titolo più che simbolico: “Il Serchio a pezzi”, ma i ragazzi questi pezzi li sanno e sapranno mettere insieme e farlo ritornare “SERCHINTERO”.