Massimo Baldacci

Io non credo né che l'astensionismo sia stato un modo per esprimere protesta contro il governo di larghe intese, né che il voto abbia inteso premiare il governo di larghe intese.

Si è votato in situazioni locali diverse. Ha pesato fortemente, a vantaggio del PD e del centrosinistra, il radicamento territoriale, il fatto di essere un partito in carne e ossa e non solo in computer e rete, il fatto ( meno scontato) che la gente continua a vedere in noi qualcosa di cui c'è bisogno nonostante tutte le cazzate che abbiamo fatto dall'inizio dell'anno a ora.

L'astensionismo viene al culmine di un processo di calo della partecipazione elettorale che dura da decenni, che ha certamente cause gravi ( la crisi sociale e la crisi della politica sono diventate talmente acute che tanta, troppa gente, non vede nemmeno lontanamente nel voto qualcosa che possa avere a che fare con la sua vita), e che può essere aumentato, ma solo marginalmente, in seguito alle vicende degli ultimi due mesi.

Semmai il voto dimostra che, al di là del governo di larghe intese, la parte più attiva dell'elettorato continua a riconoscersi o di destra o di sinistra, e che quindi il governo di larghe intese viene percepito o come una deviazione transitoria, o come una risposta transitoria a una fase di emergenza, ma comunque come qualcosa di transitorio e di non strategico.

E ciò sia da una parte che dall'altra, sia da chi sostiene che da chi si oppone