Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Omaggio ad un grande uomo
Ivo Viviani resp SPI Pontasserchio ci ha lasciati, ma non lo abbandoneremo
In questi giorni IVO VIVIANI ci ha lasciati da soli, lui è partito per un viaggio perchè è andato nei nostri ricordi e li rimarrà per sempre.
Una breve, malattia ci ha tolto la sua solare presenza, forse solo per noi è stata breve forse lui sapeva.
Ivo era un uomo antico ma sempre proiettato nel futuro.
Operaio della Motofides di Marina, lavoratore instancabile e preciso. Ma lui non pensava mai solo a se stesso, a fare i pezzi e a farli bene quando era al lavoro perchè lui veniva da quella cultura ed educazione operaia e comunista, prima fai bene il tuo lavoro e poi protesta, era fatto cosi. Una volta un capo gli fece una multa perchè diceva che aveva sbagliato il lavoro, lui insieme al suo delegato la contestò perchè sapeva che non era colpa sua.
Dopo tante discussioni anche accese, finalmente gli fu riconosciuta la sua ragione, non contento la pretese per iscritto, “ voi mi avete fatto la multa per iscritto, e ora mi dite per iscritto che ho ragione” cosi disse al capo del personale, insieme al delegato.
Poi quello scritto dove gli veniva riconosciuta ragione lo affisse in bacheca, ma quando usciva le guardie lo toglievano, e lui il giorno dopo rientrava in azienda e lo affiggeva di nuovo, fintanto che le guardie, dopo una settimana non si stancarono e quella lettera dove gli veniva riconosciuta ragione rimase lui per lungo tempo.
La dignità ed il rispetto di se stessi non si calpestano. Lui veniva da Una cultura ed una militanza che tanti dirigenti ha dato a questo paese, tante persone che per quei principi e valori hanno saputo rinunciare a qualcosa dell'oggi per costruire un futuro migliore per se e i giovani a partire dalla sua famiglia. Il contrario dell'odierno egoismo.
IVO era un grande dirigente nel senso piu alto e nobile del significato.
Quando si è a contatto con le persone, non si diviene dirigenti per i gradi per i livelli di responsabilità, ma il primo passo fondamentale è quello dell'acquisire il consenso collettivo delle persone che si rappresenta, senza infingimenti o false promesse, sono le persone che rappresenti che determinano il tuo essere o meno dirigente, e lo dimostrano nella vicinanza nell'affetto nel seguirti ed ascoltarti e solo dopo magari ti danno il consenso tramite il voto, il contrario di quello che avviene oggi. Ivo non cercava i gradi ma cercava il consenso, quando parlava con le persone non aveva bisogno di dire sono sincero, perchè lo era.
Poi in pensione non si è ritirato a vita privata, era angosciato, dalla situazione dell'oggi e molte cose gli sfuggivano, non concepiva quanto stava avvenendo, ma non parlava e basta, faceva ed ha fatto anche per gli altri.
Decidemmo che nella zona di pontasserchio doveva esserci una sede della CGIL dobbiamo essere più presenti nel territorio, diceva. E cosi col consenso di tutti si è dato da fare, è andato alla ricerca di una stanza che avesse un prezzo accessibile, perchè come diceva anche lui, bisogna saper far fruttare bene senza fronzoli i soldi che i pensionati ci affidano attraverso la tessera. l'ha trovata e guarda caso nella via che porta il nome del fondatore della CGIL, l'ha sistemata, e fedele al suo principio l'ha arredata bene cercando anche materiale di recupero.
E Lui anche se non voleva sentirselo dire, era il responsabile di quella sede. E cosi quando oggi una pensionata, un pensionato o qualsiasi cittadino si reca nella sede della cgil, per vedere tutelati i suoi diritti e la sua dignità, lo può fare, perchè Ivo insieme a noi ha voluto quella sede, nessuno deve soffrire ed essere offeso nella sua dignità.
Gli abbiamo dato la sua bandiera per questo suo ultimo viaggio, sentiremo forte in ogni uno di noi il vuoto della sua assenza fisica, ma allo stesso tempo, in ogni iniziativa in ogni manifestazione, se guardiamo lievemente in alto lo vedremo col suo cappellino e la bandiera al vento accanto a noi verso quel futuro che anche lui voleva migliore.
Franco Marchetti
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