Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
In questi giorni di calura e di “domicilio coatto”, dovuto questo ad una fastidiosa malattia di uno dei miei nipoti, mi sono messo a rufolare nelle scatole e nei sacchi che è stata l’eredità di mio padre.
Dodici bertibelli mai usati e una ventina senza cerchi, una filza di tramagli senza piombi (gli erano serviti per fare quelli da mare), un ombrello di rete da mazzacchera con canna, una decina di canne e mulinello da lancio e altrettante da lenza, scatole di oggetti da pesca, corde cordini e lucchetti senza chiave e, sopra e sotto, la vera eredità: il suo sapere tutto del Serchio.
Poco prima che gli acciacchi gli impedissero di frequentare il fiume, verso i novantanni, mio padre andava in barca quasi ogni mattina sotto i ponti per cercare quei pescetti metallici armati multicolori che i pescatori di spinning (per lui e per me era cucchiaino) lasciavano ai tronchi nascosti sott’acqua ai lati delle pigne.
Ne faceva collezione!
Averli ritrovati mi ha scatenato una ridda di ricordi che ho cercato di contenere perché mi faceva stare male.
I ponti di Migliarino, la casa paterna che era in golena a dieci metri dal ponte e dal fiume: da “Marino sotto il ponte” dicevano i cacciatori e i pescatori, proprio sotto da “Ugo sul ponte”.
Mentre ricordo mio padre e mio nonno Marino ricevo la telefonata di uno dei miei figli che mi dice di guardare il “Fogliaccio” quel periodico gratuito di offerte e servizietti vari.
“Ma a Migliarino non si trova, perché lo devo guardare?”
“Vai al computer, ti mando la pagina che vedrai ti interesserà… ma il mio bisnonno che non ho conosciuto, si chiamava Marino?”
Le coincidenze? E cosa sono?
Nella posta trovo un articolo tratto dal “Corriere toscano” dell’aprile 1920 che parla di mio nonno, chiamato dal giornalista: “colono”, e della barca che teneva per la caccia di signori di Pisa, tre dei quali, tornando da una giornata e una nottata di caccia al mare, arrivati sotto i ponti, hanno fatto naufragio e uno di loro è affogato senza che mio nonno avesse potuto fare nulla.
Coincidenze? E cosa sono?
Quaranta anni dopo ero vicino ai ponti e una barca, questa volta con tre operai, carica di sabbia estratta più a mare, ha fatto naufragio e due di loro sono affogati senza che io avessi potuto fare nulla.
Io, mio padre, mio nonno e… il Serchio!
Agganciati!