Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Luca,
ma quando ci rivediamo? Meno male che ti ho visto in una fotografia. Eri accaldato. Indossavi una maglietta gialla e avevi gli occhiali sopra i capelli. Era mercoledì 19 giugno 2013, a Pisa. Eri appena uscito con Ciccio Auletta, Marco Ricci e Monica Sherri da una visita al carcere Don Bosco prima dell’inizio dei lavori del Consiglio comunale di Pisa. Una scelta simbolica, certo. Ma anche una grande indicazione per tutti noi: i detenuti sono cittadini di cui le istituzioni e le comunità debbono prendersi cura.
Così fra le tante notizie di fine giugno ecco che ne spuntano due, anzi tre. A Pisa, come nel resto d’Italia, c’è un’emergenza carcere dovuta al sovraffollamento. A Don Bosco ci sono trecentosessanta detenuti quando la struttura ne potrebbe ospitare soltanto duecentottanta. La fatiscente sezione femminile sta scoppiando: quarantasette donne su trentatre previste e un solo agente di guardia. Forse è a quel punto che ti sei messo gli occhiali sopra i capelli e i tuoi occhi hanno visto sette detenute stipate in una cella piccolissima, a malapena per due. Il sovraffollamento sconvolge anche i progetti pilota all’interno del carcere e forse anche il corso di trucco per le ragazze detenute che però sono prive di specchi. L’altra notizia sono le condizioni in cui lavorano le guardie carcerarie. Dovrebbero essere duecentocinquantacinque e sono solo centosettantotto. Ti conosco Luca, sento già le tue parole: stanno peggio dei detenuti. A causa dei tagli gli agenti di custodia sono pochi, in condizioni difficili per svolgere al meglio le loro attività e stressati. C’è forse una terza notizia che ho letto sulla prima pagina del Corriere di ieri: il governo si appresta a varare un decreto sulle carceri che prevede l’affidamento dei detenuti che devono scontare gli ultimi quattro anni di pena ai lavori socialmente utili, anche per i tossicomani reclusi per reati non legati alla droga, non è il carcere il luogo dove ci si disintossica. Certo non basta, ci sono da cancellare leggi inumane sui migranti e sulla droga per altre forme di perseguimento.
Luca, ci sono persone che tendono a raccontare dall’esterno e altre che tendono a diventare i personaggi stessi di quello che vedono. Nel primo modo le persone creano un filtro tra loro e l’aspra realtà. Nel secondo la realtà e gli altri diventano parte di sé. Tu fai parte di questa seconda schiera, credo. Un formicolio di persone e di storie spesso si impossessa di te. Ti sale dal braccio e ti gira per la testa. Spesso succede di notte, ti sveglia di soprassalto e passi un’ora intera a riprendere sonno. Ma la mattina arriva presto, il formicolio è appena passato, ti svegli e corri al lavoro. Al bar fa già caldo, ti chiedono un caffè e un bicchier d’acqua. E tu ripensi al fatto che domenica scorsa al carcere Don Bosco di Pisa mancava l’acqua per un problema strutturale. Sono arrivate le autobotti, ma l’emergenza rimane e l’estate è alle porte.
Un clochard mancato come te deve aver provato dentro di sé un casino di emozioni, sentimenti, memorie e solidarizzato con le persone incontrate in galera. Tutti quei sentimenti dentro quella maglia gialla, in quella calda giornata di giugno quando sei uscito dal carcere con gli occhiali sopra i capelli. Un organizzatore come te lo vedo moltiplicato tra gli specchi del bar che starà già pensando agli sforzi possibili per far star meglio i detenuti e le detenute del carcere pisano e di conseguenza gli e le agenti.
Ti saluto, amico e compagno di tante battaglie combattute insieme a tante associazioni, come quella contro gli F35 che proponemmo in Comune a San Giuliano circa quattro anni fa e che va ora in discussione alla Camera. Immagino che leggerai questa mia lettera con un sorriso calmo e non con quello nervoso e meravigliato che di solito fai quando mi racconti storie incasinate come questa che hai vissuto girando tra i reparti di Don Bosco.