Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Cinquant’anni fa (o quante volte l’avrò detto cinquantanni fa!), quando ancora c’erano i “retoni” in Serchio e l’acqua non aveva ancora quell’odore e quel colore di marcio, avevamo un altro problema nelle chiare acque del fiume: il pelo!
Durante la bella stagione, noi che avevamo i bilancioni, si tirava su la rete con le maglie ingigantite da un ammasso di peluria marroncina che la appesantiva pericolosamente data la sua grandezza che era circa 30 metri e più di lato.
Si diceva che lo sporco era la pulitura delle concerie e delle fabbriche di filati dell’alta lucchesia che scaricavano le vasche in Serchio e si sopportava, tanto passava.
Io, Argante, i Giorgi, Mattone e il Canarini avevamo trovato un sistema per pulire la rete.
Sarebbe bastato tenere su il bilancione al sole perché il pelo si seccasse e il vento lo sparpagliasse, ma così perdevamo giorni di pesca e allora… c’era la lavatrice a onda!
Andavamo tutti sulla spiaggia di Bocca di Serchio (il Bargagna remava di più e Danilo di meno) e mettevamo le reti sulla battigia a far fare lavaggio risciacquo e centrifuga.
Bianco che più bianco non si può!
Due giorni fa (ora siamo più nel presente) ho visto questo nostro mare, bisogna faccia uno sforzo per chiamarlo Ligure, che mi ha richiamato alla mente quel suo antico uso.
Come mi garberebbe mettere quattro o cinque di quelli di questa moderna rete, tenerli legati a un paletto, con la faccia verso riva s’intende!, e fargli fare una centrifugata d’onda per vedere se ne escono puliti!
Ma vedrai!