Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Se sul palco si riempivano tutti la bocca con D’Annunzio poeta il D’Annunzio viale si riempiva di auto fino all’inverosimile in questa mattinata di fine giugno, una domenica di sole e di altro.
Questo altro è stata l’inaugurazione del porto di Marina di Pisa, un’opera combattuta sui fronti del no e del sì e portata a termine, secondo me, nel migliore dei modi.
Ero andato presto al taglio del nastro, ma non avevo fatto bene i miei conti relegandomi in un angolino morto che invece avevo stupidamente scelto come strategico. Come se non bastasse mi si erano raccolte intorno alcune signore che, per la quasi ora che sono stato lì, non hanno fatto altro che dire che non ci vedevano, che erano tutti vagabondi, che gli altri invece erano messi bene, che non era giusto, che erano soldi spesi male, che c’erano troppi carabinieri, che potevano farci andare dentro anche noi, che non avevano visto niente nemmeno ieri sera al gioco del ponte, che potevano avere almeno messo una seggiola, che la ciotola dei fiori era secca (avevano ragione), che tanto vale andare a casa (ma non si muovevano), che era tardi, che ore sono?, che son tutti mangiapane, che che che!
Il commentatore parlava parlava, declamava la poesia del D’Annunzio su Marina di Pisa, (alla terza volta le signore hanno detto giustamente che bastava), gli ospiti illustri hanno ben spiegato del lavoro fatto, dello scopo raggiunto, del ritorno turistico che avrà Pisa e la Toscana intera, Porto, Pisa, Parco, Università, Governo, Prefettura, Forze dell’ordine, qualche battuta sul campanilismo che non fa mai male: Lucca che non può, Livorno che potrebbe ma non riesce a fare, Firenze che non fa perché non ha nulla e così è arrivata Kinzica (che io ho sempre pensata come non pisana ma di lontano) a portare la bandiera dell’Europa, primo vessillo da innalzare su uno dei tre pennoni.
Maxi schermi agli angoli del grande porto e altoparlanti in ogni dove riportavano quello che stava succedendo sul palco degli oratori e un drone simil-calabrone rimandava sui teloni quello che la telecamera volante riprendeva.
Prima bandiera issata e di nuovo interventi, devo dire molto ben mirati e chiarissimi, senza retoriche politicanteggianti e parole politichesi dopo la prima bandiera venuta da Terra.
Salutata dal getto d’acqua della motovedetta dei Vigili del fuoco, omaggio del porto, la prima barca ad entrare non poteva che essere il galeone pisano accolto da applausi e ammirazione.
L’armo ha consegnato alle autorità cittadine il simbolo della città, issata accanto a quello europeo, bandiera venuta dall’Acqua.
Un pennone era ancora libero e un aereo ha portato la sua Bandiera dal Cielo, quella del Tricolore e qui la folla ha esaltato la venuta con una serie di applausi cominciando da quelli rivolti ai quattro paracadutisti (tre uomini e una donna, riconoscibile ampiamente dalla foto) e finendo al termine dell’Inno nazionale all’alzabandiera.
Sbaglio però a dire che gli applausi sono durati per tutto quel tempo. Durante l’inno è sceso un silenzio innaturale, di botto, quasi a comando, mentre vicino a me sentivo invece un ritmico botto, un tum tum strano: era un giovane dietro che, a tempo, si batteva la mano destra sulla sinistra del petto.
Io avevo le lacrime agli occhi.