Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il 4 luglio si festeggia la nascita degli Stati Uniti d’America. In quel giorno del 1776, a Filadelfia, venne proclamata la Dichiarazione d’Indipendenza delle tredici colonie britanniche sulla costa atlantica dell’America settentrionale dalla Corona inglese.
Il documento, redatto da Thomas Jefferson, il terzo presidente del Paese, con la collaborazione di John Adams, Benjamin Franklin, Robert R. Livingston e Roger Sherman, viene ratificato dai trentatre delegati del Secondo Congresso Continentale, i cosiddetti “Padri Fondatori”.
Siamo di fronte ad uno dei documenti più importanti della storia che costituisce la nascita di una grande nazione e del suo mito. Un colosso etico che riconosce i diritti inalienabili dell’uomo quali libertà e uguaglianza, che parla di un mondo vergine e incorrotto.
La Dichiarazione d’Indipendenza può essere suddivisa in tre parti: nella prima vengono enunciati i principi dei diritti dell’uomo e della legittimità della rivoluzione, nella seconda parte sono contenute specifiche accuse circostanziate nei confronti di re Giorgio III d’Inghilterra e nella terza parte viene formalmente dichiarata l’indipendenza.
L’annuncio dei coloni americani aveva l’obiettivo di incentivare la partecipazione alla propria causa e l’intervento a proprio favore di alcune potenze europee, in particolare della Francia. Esso segnò l’inizio della Rivoluzione americana che, sette anni più tardi, si concluse con la vittoria dell’esercito continentale di George Washington sulle forze di Giorgio III d’Inghilterra.
Purtroppo una Dichiarazione così bella e solenne fu seguita dallo sterminio dei nativi americani e dalla riduzione in schiavitù degli africani proprio da parte dei coloni che si macchiarono in tal modo delle stesse orribili azioni di cui accusavano il Sovrano inglese.
Nonostante la discriminazione razziale e le crescenti disuguaglianze economiche provocate dal capitalismo, il mito americano attirò emigranti da ogni parte del mondo. La Rivoluzione Americana fece sentire i suoi influssi anche in Europa, nello sviluppo di movimenti indipendentistici tra cui la Rivoluzione francese.
Tra i siti web nei quali è possibile visionare l’immagine digitalizzata della Dichiarazione ci sono quello dei National Archives di Washington (www.archives.gov), nei quali è conservato il documento originale e quello di American Memory, creato dalla Library of Congress, la biblioteca nazionale statunitense.