Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Vedi Enrico, le province vanno tolte dalla Costituzione e così finisce una vergognosa querelle durata quasi quarant'anni.
La domanda alla quale tu e molti altri dovreste rispondere è la seguente: quali sono veramente i costi che si sopprimono dal bilancio pubblico? Non prendiamoci in giro x cortesia.
I 12 (altre volte 17) miliardi di euro di costo delle attuali province, tanto sbandierati, sono rappresentati da investimenti per infrastrutture, edilizia scolastica, difesa del suolo, pianificazione territoriale e programmazione economica e settoriale, servizi all'impiego e per la formazione professionale, cooperazione e sostegno al tessuto culturale... tutte competenze e funzioni di cui non si potrà fare a mano, se ne occupino regioni o comuni. Inoltre, la spesa totale di tutte le 107 province italiane è pari all'1,5% della spesa della Pubblica amministrazione.
Il "costo della politica" nelle province è pari allo 0,9 della loro spesa. Ed è l'unica cosa che si taglierà. Va bene eliminarle ma raccontateci la verità, abbiate anche il coraggio di dire che democrazia e rappresentanza non valgono più nulla (secondo voi) coerentemente all’impostazione presidenzialista ed all’abolizione più o meno coatta dei piccoli comuni.Trovate anche il tempo di spiegarci le contraddizioni tra le proposte di legge dei parlamentari pd sul sostegno ai piccoli comuni e dei progetti per la valorizzazione delle aree interne e del policentrismo che caratterizzano la programmazione strategica per i fondi comunitari 2014-2020 del Ministero per la Coesione Territoriale.