Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Un tranquillo sabato pomeriggio a Bocca di Serchio viene interrotto da un'insolita immagine di cui tutti siamo stati spettatori.
Sono quasi le 18 quando un'auto grigia arriva da Marina di Vecchiano e risale fino al muraglione, fa manovra e si gira, si ferma e scendono delle persone. Si apre il portellone e si inizia a scaricare bagagli, frigoriferi e borse, 3 piccoli gommoncini o grandi canotti, e circa 20 persone. Caricano tutto e attraversano il Serchio, si dirigono verso il canneto, lontano dalla bocca e iniziano ad aprire ombrelloni, lettini, sdraiette. Intanto l'auto viene spostata e parcheggiata poco distante dal cancello della casa che si intravede nel bosco, lungo la pista ciclabile.
Gli spettatori come me sono sbalorditi, qualcuno mette mano ai cellulari e fa le foto, altri iniziano a telefonare al parco, ai vigili, al Sindaco. Di lì a poco arrivano i vigili che lasciano una multa sull'auto, almeno così ci sembra e se ne vanno. Qualcuno riattraversa, riapre l'auto, la mette in moto e se ne va. Dopo qualche decina di minuti ritorna l'auto e viene di nuovo parcheggiata lungo la pista ciclabile.
Questa la cronaca, il racconto neutro dei fatti accaduti.
Le impressioni, le emozioni, le imprecazioni degli spettatori non le scrivo, sono facilmente immaginabili.
Io stessa preferisco censurarmi e limitarmi a segnalare l'accaduto.
Mina