Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Il presidente dell'associazione "La Voce del Serchio", Ovidio Della Croce, suggerisce un nuovo impegno (propostina estiva la chiama) per movimentare la visita e la partecipazione della cittadinanza al giornale, una cosa che lui chiama "gioco".
Ci sono certe cose per cui vale la pena vivere... Ha cominciato il gioco Woody Allen in Manhattan (1979).
“Perché vale la pena vivere?”. Si chiede Woody Allen sdraiato sul divano, registratore alla mano, in una delle più belle scene del film. “Ecco un’ottima domanda. Beh esistono al mondo alcune cose, credo. Per cui valga la pena vivere. E cosa? Ok. Per me io direi…
Il vecchio Groucho Marx, tanto per dirne una. Joe Di maggio. Il secondo movimento della Sinfonia Jupiter. Louis Amstrong, l’incisione Potatoehea Blues. L’educazione sentimentale di Flaubert. I film svedesi, naturalmente. Marlon Brando, Frank Sinatra. Le incredibili mele e pere dipinte da Cézanne. I granchi di Sam Wo. Il viso di Tracy”.
Ma Tracy non vuole, non può, se ne va per sei mesi da New York, la sua città e lo sarebbe sempre stata.
Poi il gioco si è modificato e si è curvato su Pisa. Marco Malvaldi nel suo Scacco alla torre (2011), ha suggerito il gioco in versione locale: “Se chiedete a un pisano qualsiasi cinque motivi per andare orgogliosi della propria città, è molto probabile che più del 50% degli abitanti metta il Pisa di Romeo Anconetani”.
Malvaldi li ha motivati durante una conversazione con Carlo Venturini, Orgogliosi di essere pisani, ecco perché (Il Tirreno, 12 gennaio 2012).
Ecco l’elenco dei cinque motivi di Malvaldi, che ha anche inserito il motivo contrario.
1) Piazza dei Miracoli, “la più bella del mondo”.
2) Il Pisa di Romeo Anconetani.
3) I cervelli della ricerca.
4) I maestri cioccolatai.
5) La bella musica.
E il motivo contrario:
1) Grettezza e maleducazione.
Da qui è partito una specie di sondaggio-gioco del Tirreno che ha chiesto ai lettori di dire la loro sul sito internet del giornale: Quali sono i cinque motivi per essere orgogliosi di essere pisani?
Sarebbe bello che anche La Voce del Serchio desse voce ai suoi lettori e lettrici per chiedere loro di indicare cinque motivi per cui vale la pena essere pisani di Migliarino, o di Vecchiano o di San Giuliano.