none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
IL PROVERBIO
Dio ti guardi....

7/7/2013 - 18:28

Il proverbio di oggi:

Dio ti guardi  
da chi legge un libro solo.
 
Il modo di dire:
Ché!
Strana espressione con diversi significati a seconda del contesto: negazione, rassegnazione,
consenso.
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
TOPINO
Lett: TOPINO. [Piccolo topo, ma anche bambino piccolo e svelto. Gnocchetti di patate].
In dialetto era un vezzeggiativo comune per i bambini più piccoli.
 “Er mi topino” esprimeva affetto materno, indipendentemente dal fatto se il bimbo era più o meno svelto, a detta della definizione italiana.
Gli gnocchi di patate erano più comunemente detti “topetti”.
 
TOPPONE
Lett: TOPPONE. [Insieme di pezze di tessuto cucite insieme per protezione ai materassi. Rinforzo di cuoio o di panno nel lato interno del ginocchio ai pantaloni da cavallerizzo].
In dialetto toppone era invece un termine dispregiativo con cui si indicava un individuo rozzo, sciocco, credulone.
 
TORPEDINE
Lett: TORPEDINE. [Pesce dei fondi marini fangosi di carne non pregiata (raja torpedo)].
Specie di siluro: [specie di petardo che si adatta sott’acqua e acceso da innestatura elettrica, meccanica o fulminante mediante l’urto detona fortemente e manda in pezzi il naviglio nemico].
Forse da questa terrificante descrizione deriva l’attribuzione di questo nome a quello che noi chiamiamo “ponce alla livornese” o “ponce a vela”, formato da caffè e da una buona dose di liquori vari, anche non pregiati ma sapientemente miscelati. La sua potenza alcolica poteva farlo somigliare alla potenza esplosiva del siluro, specie se vi veniva aggiunto, come nelle ricette originali, pepe, peperoncino e addirittura polvere da sparo.
 
TORSOLO
Lett: TORSOLO. [Torso di cavolo e simili].
In dialetto torsolo è invece un termine che si riferisce a chi combina qualche guaio, chi fa una gaffe, chi non si comporta nel modo giusto.
Se’ proprio un torsolo!”  è una frase dal tono moderatamente offensivo, più un’amichevole esortazione che un vero e proprio insulto.
 
TRABACCARE
Lett: nc.
Il significato dialettale era attraversare.
Leggiamo da Umberto.
La viabilità dei tempi antichi non era così scomoda come si potrebbe pensare. L’unico punto debole di un lungo viaggio era rappresentato dall’attraversamento dei corsi d’acqua e solo le grandi strade romane consolari avevano ponti in pietra, tanto grandi e robusti da rimanere intatti fino ai nostri
giorni.
La vecchia via Aurelia, che collegava il Granducato di Toscana con la Repubblica di Lucca, quindi Pisa con Viareggio, arrivava da sud in località Arbavola e si trovava interrotta dal Serchio.
Il carattere torrentizio del fiume ed il disinteresse per gli scambi fra i paesi situati sulle opposte rive, non spingevano i Comuni ad edificare un ponte che agevolasse il pur scarso transito.
Gli affari tra Pisa e Lucca si facevano per la via del Brennero di San Giuliano e quelli tra Lucca e Pietrasanta per la via Francesca di Camaiore.
Il tratto che congiungeva Migliarino a Viareggio passava attraverso una folta pineta di proprietà dei Duchi Salviati, su un evidente tratto di strada romana come dimostrano i cippi miliari che si trovano tuttora nascosti dalla vegetazione.
Il Capitanato di Pietrasanta aveva il fiume omonimo che faceva da confine con i territori della Comunità di Camaiore, questi confinavano a loro volta a sud con la Vicaria di Viareggio con la Fossa dell’Abate e la divisione di questo borgo dal Pisano era una “ampalancita di legname”, perpendicolare al mare, su una linea che prenderà poi il corso del Fosso della Bufalina.
Il 1° ottobre del 1700 fu deciso di diradare la macchia ai lati della strada romana, lasciando “in sull’orlo de i lati una fila o due di alberi per vaghezza e confine…e sarebbe più frequentata e battuta e meno esposta alle insolenze delli assassini”.
Con la formazione di una “Società Anonima per la Costruzione di un Ponte sul Fiume Serchio e di una Strada tra Viareggio e Migliarino” il Duca Scipione Salviati, il 1° settembre 1854, pose fine alla pericolosità dei viaggi e al disagio dell’attraversamento del Serchio in località “la Barca”.
Veniva così ad essere interrotto, se necessario anche con la forza pubblica e sotto pena di pesantissime contravvenzioni, il funzionamento della “barca traiettizia”, in servizio da tempi immemorabili
La messa in funzione del ponte, esattamente l’11 dicembre 1856, venticinque mesi dopo la costituzione della Società e cinque mesi prima del termine previsto nel contratto, toglieva lavoro alle famiglie dei traghettatori di merci, bestie e cristiani, ma portava soldi a palate nelle casse degli azionisti che avrebbero ceduti i diritti di passo del nuovo ponte ai Comuni solamente dopo cento anni, tanti quanto sarebbe durata la Società.
L’attraversamento con la barca è l’attrabarcamento che diventa attrabaccamento o più semplicemente trabaccamento, da cui trabaccare.

FOTO: Sposalizio 3

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri