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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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di Giovanna Cosenza

i giochi di parole Matteo Renzi

9/7/2013 - 18:11

Fra i politici Renzi è quello che indulge più di tutti all’uso di figure retoriche, con una inclinazione speciale per le cosiddette figure di parola, quelle cioè che lavorano sul suono, sul significante più che sul significato (anche se ovviamente hanno ripercussioni anche sul significato): allitterazioni, anafore, chiasmi, figure etimologiche, paronomasie, ripetizioni, e altro. Perché lo fa? Perché le figure di parola sono adatte a essere riprese dai media come titoli e si trasformano meglio di altre in slogan facili da ricordare. Ultimamente, però, gli è sfuggita un po’ la mano: ne usa troppe, di continuo, quasi ossessivamente. Prendi ad esempio l’intervista di oggi su Repubblica. Io ne ho contate almeno nove:

Definisce i capicorrente «simboli di un partito che non esiste, ma resiste».
«Enrico sarà (2a) più forte, se il Pd sarà più forte. L’importante è che non si preoccupi di (2b) durare, ma di fare».
«Voglio un Pd che invece di essere pesante, sia pensante».
«Voglio un partito che non sia terra di (4a) conquista per correnti, ma che sappia conquistare i (4b) voti di chi non ci ha votato prima».
«Questo Pd non esiste, resiste».
Di Letta: «Un conto è se punta a durare (6a) “andreottianamente” e un altro se scommette sulle idee “andreattianamente“. [...] Ed Enrico sa bene la differenza fra (6b) Andreotti e Andreatta».

Alle figure di parola Renzi poi aggiunge come sempre metafore, immagini, similitudini, che sono le cosiddette figure di pensiero:

«Guardi, la mia immagine è quella del David di Michelangelo. [...] Michelangelo, quando gli chiesero come era riuscito a fare quella statua, rispose: basta togliere il marmo in eccesso. Ecco dobbiamo togliere quel che è in eccesso».
«In Italia si guarda il dito e non la luna».
«Ci deve essere un disegno, altrimenti si trasforma in un assalto alla diligenza».
«Il partito si è chiuso in un castello. Quando lo apri, arriva più gente».

Problema: esagerare con le figure retoriche (specie quelle di parola) rende non solo lezioso il discorso, ma lo svuota, lo fa apparire tanto più vacuo quante più figure usi. Specie se non sei un poeta. Specie se ai giochi di suono e alle immagini non fai corrispondere contenuti concreti, dettagliati, precisi, né argomentazioni stringenti. Va detto: qualche contenuto concreto e qualche argomentazione nell’intervista ci sono, ma inferiori di numero (e assai meno memorabili) rispetto all’overdose di retorica. Suggerirei a Renzi di ricalibrare il dosaggio.

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12/7/2013 - 8:24

AUTORE:
Bruno Baglini delegato PD Migliarino

...dico io: si è già visto!
Un uomo solo al comando può star bene alla Fiat perché non si può decidere il modello di macchina democraticamente e mettere ai voti un auto con tre o cinque ruote per vedere l'effetto che fa.

Anche nella migliore ipotesi di riuscita (caso Berlusconi) che con i miliardi è riuscito a tener buoni o "comprare" tanti di altra provenienza.

Bossi che voleva mandar tutti a casa e decideva tutto da solo alzando il dito medio al cielo; sia lui che il suo partito son ridotti malamente.

Poi venne quello con le mani pulite e...l'ho sentito iersera in TV e...poverannoi..

Poi venne un altro magistrato a sinistra che nessuno sapeva di essere di sinistra e nessuno sa dove ora sia lui e quella sinistra che ha favorito la destra disperdendo i suoi voti nel nulla.

Già c'è anche il Grillo che congela un terzo del parlamento con i suoi sproloqui e...lasciamo perdere.

L'unico partito che non ha mai messo il nome del capo pro/tempore nel simbolo elettorale è il Partito Democratico e dovremmo metterlo ora?

Renzi non ha i soldi a vagonate come berlusca e...il PD è il PD.

Immaginiamoci il Renzi da Firenze se si presentava ai tempi di Togliatti o di Berlinguer volendoli sfidare con questo cavolo di primarie inventate dagli americani; quale sarebbe stata la nostra risposta oltre la loro: suvvia....!

11/7/2013 - 22:46

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino

Io credo che Renzi debba essere una risorsa per il PD, ma non può essere certamente l'Unico.Se così fosse allora è meglio chiudere bottega subito e pensare ad altro.
Il PD è composto da migliaia di uomini e donne, che al momento certamente non sono contente della situazione (almeno io ), ma che accettino un uomo solo al comando, stile Pdl, non ci credo proprio. Il Pd ha bisogno di Renzi, così come Renzi ha ( o avrà) bisogno del Pd.
Detto questo,per rispondere a Oss.3, che il mondo sia cambiato è vero, ma dove sta scritto che lo sia in meglio. Questa presunta modernità ci ha, per ora, riportato indietro.
Che dx e sx siano concetti da secolo scorso mi pare un po' riduttivo; che si possa uscire da schemi rigidi è scontato ma una diversità di fondo c'è e ci sarà: sempre!
E' giusto saper guardare oltre i nostri confini, ma per diventare se possibili migliori noi, non per adeguarsi agli altri.
Saluti.

11/7/2013 - 18:58

AUTORE:
Osservatore 3

E' dura, Ultimo, è dura per chi deve mettere in dubbio le proprie ultradecennali certezze.
Quelle in un partito all'avanguardia, in personaggi che hanno sempre ragione a priori, in stelle che per alcuni continuano a brillare nonostante siano da tempo spente, in coloro che hanno lottato per il partito, hanno sofferto per il partito ma non riescono a capire che il mondo è cambiato, che il mondo del lavoro è cambiato, che destra e sinistra sono simboli del secolo scorso, che i buoni non sono tutti da una parte e i cattivi dall'altra, che bisogna alzare la testa e saper guardare oltre i nostri confini, che i lavoratori vanno difesi quando lo meritano, che abbiamo perso un paio di milioni di lavoratori ma nessun sindacalista, che Renzi non sarà il Massimo ma è sicuramento l'Unico.
Speriamo di arrivare in tempo.

9/7/2013 - 22:37

AUTORE:
XXXL

Vedi Ultimo l'invito che fa Riccardo Maini a Gilberto Vento e Luca Barbuti.
Niente di male! però quando le parti estreme si cercano non è buon segno per la chiarezza delle posizioni in campo e quando le destre fanno la fila ai seggi delle primarie PD per votare il Renzi da Firenze che vorrà dire?
...non ti scervellare a rispondermi...tanto se x te èn tuttuguali non m'interessa!

9/7/2013 - 20:57

AUTORE:
Ultimo

......... cercando di ridicolizzare ......... distinguendo destra e sinistra non ha capito niente. I nuovi politici veri non fanno queste vecchie e ridicole distinzioni ......... ma parlano dei problemi e della gente. Specialmente in questo periodo di crisi per tanta gente. Con persone che esprimono commenti di questo calibro non ci sono speranze ........ queste persone sono il vecchio che avanza ........ e l'Italia indietreggia. ........ Ultimo

9/7/2013 - 20:34

AUTORE:
XXXL

..che divide i vari Ultimi che potrebbero essere pari-pari Osservatori 3 e (c) e chi prende le parole del Renzi così come tali sono; paroloni simil berlusca acchiappa "liggerotti quasilmente di sinistretta destreggianti"

9/7/2013 - 20:22

AUTORE:
Ultimo

......... che i commenti si appoggiano su teorie. ...... Perchè a Matteo Renzi è stato impedito di mattersi alla prova, tranne che come Sindaco di Firenze e con ottimi risultati, perchè in maniera poco democratica il PD si è schierato, quasi compatto alle primarie, dalla parte di Bersani per mantenere il vecchio apparato a rischio di "rottamazione". Adesso che sono riusciti a mantenere le poltrone e a resuscitare il PDL e il suo capo ......... continuano ad osteggiare il Renzi per il timore di quel cambiamento che, è chiaro, non intendono attuare. ........ Stanno cercando il pelo nell'uovo in qualche frase esplicita e comprensibilissima ........ si critica perchè Renzi non parla in "politichese" ........ e si accettano come normali le ridicole affermazioni che il capo dei conniventi del Pd al governo ha rilasciato per anni. Adesso mi chiedo ...... ma questa sinistra moderata o estremista che sia sta preparando un altra sconfitta per difendere le vecchie poltrone? Vecchi politici ..... politica vecchia ....... Bartali direbbe " l'è tutto sbagliato ... l'è tutto da rifare. ......... Ultimo.

9/7/2013 - 19:37

AUTORE:
Osservatore 3

Se gli si tolgono le battute non rimane niente, o meglio ci rimangono i Bersani, i D'Alema, i Fassini, quelli che vogliono continuare a perdere, quelli che sono sempre contro, quelli che credono ancora in un partito ammuffito e non vogliono rinnovarlo, che usano le stesse parole stantie, che guardano le virgole per cercare una critica, quelli che non sono d'accordo e vorrebbero che anche altri non lo fossero.
Quelli che gli fa schifo una volta tanto governare e cercano tutti i mezzi per non farlo.
Saranno mica berlusconiani infiltrati?

9/7/2013 - 18:38

AUTORE:
Marco D

Oggi su Twitter ha scritto: “non voglio un partito pesante, voglio un partito pensante.”
il problema, Giovanna è che, se gli togli le battute, che gli rimane?

9/7/2013 - 18:34

AUTORE:
Giulio

Cara Giovanna, tu ci inviti a porre sempre la massima attenzione alle modalità di comunicazione, che hanno un enorme importanza: però continuo ad essere molto affezionato a “cosa” si dice oltre che al “come”: e Renzi si caratterizza ancora più di altri per tante affermazioni retoriche dietro alle quali c’è pochissima sostanza.
Si potrebbe allungare a dismisura l’elenco che tu hai fatto: io mi limiterò ad una recente affermazione sul fatto che lui “preferiva battere Berlusconi dal punto di vista elettorale e non per via giudiziaria”; dichiarazione al solito largamente ripresa dalla stampa e che ha avuto un grande risalto ma che era priva di senso perché, fortunatamente, spetterebbe comunque ai magistrati e non a lui, giudicare i reati commessi da Berlusconi. Purtroppo di ..azzate (per dirla in fiorentino)come questa se ne continueranno a sentirne tante perché il dibattito politico ne è pieno….

9/7/2013 - 18:28

AUTORE:
Magda Culotta-siciliana democratica

Non riesco ad appassionarmi, dentro il PD, ad un dibattito tutto imbastito su come ritagliarsi le regole su misura, se il segretario deve essere anche premier, se le primarie devono essere aperte o apertissime.
Io credo che sia prioritaria una discussione serena sul partito che vogliamo costruire e di come, con il PD, vogliamo governare l’Italia. A volte ho l’impressione che ci siano pezzi di partito già con un piede fuori, come schegge impazzite.

Se Renzi pensa di creare una “corazzata” dentro il PD fa il gioco di chi vuole un partito debole e distratto dal vecchio giochino delle correnti e della leadership. Su questo tema penso che abbiamo imparato tanto dagli ultimi anni.

Renzi è un grande protagonista, un attore del PD del futuro e del presente, mi ricorda per la sua carica e il suo carisma Vittorio Gasmann, ma io credo che serva, al nostro partito e all’Italia, un grande regista ricco di estro e a tratti visionario, uno che ricordi Monicelli per forza d’animo e genialità.
Serve a noi tutti un a riflessione seria, a partire dai territori, per rifondare l’identità del PD, solo da un dibattito sano possiamo riprendere un cammino interrotto da questo governo ibrido e ricominciare a discutere di come cambiare l’Italia.