Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Scipione Salviati, emulando nel nome e nel fare l’antico romano, lo volle di pietra.
L’ERP, magnificando la potenza americana, lo rifece di cemento armato.
Le FFSS, seguendo il materiale che le contraddistingueva, ne fecero uno di ferro.
Il Serchio, seguendo quello che la Natura gli forniva, ne ha fatto uno di legno.
Se i due ponti di Migliarino, detti uno “di muro” e uno di “ferro”, sono famosi per l’Aurelia e la Roma-Genova, a cosa serve il terzo, quella arcata di tronchi portati dalla piena del Natale 2009?
È un ricordo a monito?
È un segnale fluviale di divieto d’accesso?
È un pennone di bilancina per una pesca non ammessa?
È un dissuasore di transito per barconi alti più di tre metri?
È in attesa di portare affisso un cartello con su limiti di velocità e di potenza?
È mancanza di sodi per togliere quel troiaio?
È inizio dell’invasione lucchese con invio di trincee?
BOH?