Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Dopo quasi 12 ore di lavoro e di disagio, finalmente ora, appena passate le 7, l'acqua è tornata nelle case delle due frazioni che sono state interessate da questa ennesima rottura di un vecchissimo acquedotto.
Sappiamo benissimo tutti che la linea è disastrata, che rifare un condotto nuovo in tutte le strade comunali, ora come ora, sarebbe un suicidio economico e di ulteriori fastidi, ma restare senz'acqua "proprio sul più bello" da moltissima noia, senza andare a cercare bimbi e anziani come usa nelle rimostranze.
Fortunatamente, o sfortunatamente, l'episodio si è ripetuto nello stesso posto dell'ultima volta, non nello stesso punto della tubazione ma nella stessa area, e quindi i tecnici sapevano dove e come scavare.
Era in programma lo spostamento di una parte della tubazione al di fuori del distributore per almeno tutto il suo fronte strada, ma problemi di sicurezza per cavi, strada e altro hanno fatto concentrare tutto il lavoro nella piccola grande rottura fisica e metaforica.