none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
di Franco Marchetti

Province

1/8/2013 - 6:44

Province ; le riforme si fanno nell'interesse dei cittadini e non per attrarre facili consensi
Il decreto del fare, cosi si chiama, contiene una norma, l'ennesima che svuota il potere delle Province passando le competenze a Regioni e Comuni. È da tanto che si parla di questo argomento ed ogni volta vengono proposte ricette diverse. Ma come tutte le altre volte la norma per come viene presentata sa tanto di propaganda sensa che vi sia una reale e concreta risposta al riordino istituzionale. Per anni si è cavalcato lo slogan di costi alti della politica (vero) ma sempre in modo generico sensa mai approfondire sul serio l'argomento e allora siccome non c'è stata capacità o volontà politica di una seria riforma e di intervenire la dove in maniera immotivata sono davvero alti i costi, si prende la classica strada piu corta e quella che suscita meno clamore, le province appunto.non voglio essere il difensore tout court delle province, non ne ho i titoli ma non voglio essere neppure come lo sciocco attratto dallo specchietto delle allodole che intendono mettermi davanti per oscurarmi la raeltà vera.
Alcune questioni vorrei sollevare. Le competenze delle scuole a chi passsano, e le competenze delle strade, della formazione e dei centri per l'impiego si riformano o si privatizzano del tutto? Se il personale passa ai comuni e alle regioni per assolvere a tale compito vengono forniti delle adeguate risorse? Se invece rimane un coordinatore provinciale nominto dalla assemblea dei sindaci (altro organsimo) sarà solo? Avra dipendenti? Ancora, ma cio che viene pagato in piu del bollo auto come quota provinciale o altre tasse, verranno o no restituite ai cittadini? Ma una volta tolte le provice e fatte le aree metropolitane, in Toscana l'area metropolitana fiorentina avrà piu della metà degli abitanti, in queste condizioni che peso avranno le altre aree? Gia oggi si vede che succede. Ancora si vuol risparmiare sui costi della politica, ma degli enti superflui coi relativi manaeger? I picccoli comuni, ma anche quelli medi che peso avranno? Gia oggi si vede i diasagi quando si fanno grandi concentramenti, i trasporti ne sono un esempio. Le riforme non si fanno a colpi di accetta o per accontentare i piu bassi istinti per avere consensi elettorali immediati.
Poi in ultimo vorrei anche far osservare che le province non sono state quegli enti inutili di cui si parla, voglio far riferimento alla formazione professionale con finaziamenti per il lavoro.
Nell' epoca in cui fu Presidente Gino Nunes, vi era anche un grande assessore al lavoro e alla formazione professionale Antonio Melani, operaio della Motofides, poi dirigente politico ed amministrativo. Nella veste di assessore, proprio perchè aveva una visione di insieme della realtà provinciale, si presentò a Bruxssell con progetti precisi e riusci a far inserire diverse aree della provicia come aree a declino industriale e per questa via ottenere per anni importanti risorse in favore della occupazione e sviluppo. Con quelle scelte che la provincia nel suo complesso riusci ad ottenere, furono salvati e creati decine e decine di posti di lavoro. Penso alla ex siticem che il datore di lavoro voleva chidere ed i lavoratori dopo varie peripezie, con l'aiuto della provincia e del comune di pisa, si misero in coopeativa, ed oggi è una realtà importante, penso alla valdera, alla zona del valdarno, alla valdicecina con scl. I quegli anni e in quelle occasioni la provincia esercitò un ruolo estremamente importante con persone di qualità come Antonio Melani, e nessuno si sognerebbe di dire che furono dei parassiti e furono salvaguardati e creati posti di lavoro.in quelle occasioni la provincia svolse un ruolo importante
Ecco quando si discute di riforme istituzionali, bisogna farlo sapendo che si discute di cose serie che riguardano la vita dei cittadini. Ed ogni proposta deve essere adeguatamete spiegata e verificarne la fattibilità altrimenti si commette una lesione grave alla democrazia, come in parte sta avvenendo, e soprattutto si deve avere rispetto per chi il suo lavoro lo  ha fatto con serità guardando agli interessi della collettività .allora in questa ottica si può discutere anche delle province, invece il rischio che corriamo, è quello di togliere un ente ed indebolire servizi primari, e poi magari dire, non ci sono risorse, anche beni primari debbono essere privatizzati e saranno le fasce sociali piu deboli ancora una volta a pagarne il prezzo piu alto. La politica del tutti uguali é la politica degli stolti o di chi ha una visione della socità di tipo piramidale. Ecco perchè è utile che ogni uno sia consapevole di cio che accade e le forze politiche non devono solo ascoltare ma se vogliono assumere un ruolo dirigente debbono essere in grado di fare proposte credibili comprensibili nell'interesse della collettività-.

 
Franco Marchetti

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

3/8/2013 - 11:09

AUTORE:
Mauro Pisa

Pisa è una città per definizione, "provinciale". Se gli togliamo la Provincia, cosa rimane?...il solo risparmio che otterremo a chiedere tutte le Province sono i 119 milioni l'anno degli stipendi degli amministratori. Tutti i 61.000 dipendenti passeranno o sotto i Comuni o le Regioni ed in alcuni casi avranno maggiorazioni di stipendio. Vi saranno nuove cariche che vanificheranno il risparmio degli amministratori. Sposteremo solo dei soldi verso le aree metropolitane e quindi verso Firenze-Prato-Pistoia. Chi pensa di fare fronte comune con Lucca e Livorno è proprio un visionario. Basti guardare cosa sta succedendo con la fusione del Cpt con Atl...E a fare tutto questo sarà un pisano: Letta. Lettera P di Pisano volutamente minuscola.

2/8/2013 - 0:02

AUTORE:
Oracolo-commentatore di mezzanotte

Idee ne hai poette ma confuse mpò troppetto.
nb, unlo dio mia io; basta leggetti e come direbbe il Grillo di Genova: mandiamoli tutti a casa e poi gli diamo 1.000 euro di disoccupazione e così sanno poi riconoscenti a chi ha fatto avere loro quell'indennità.

1/8/2013 - 23:41

AUTORE:
Ezio

molti politici ne fanno una bandiera: le province, "inutili e sprecone", vanno chiuse. l'ultimo crociato è stato il ministro calderoli; poi, alla resa dei conti, le province non si toccano. tanto che ne sono in arrivo altre 21, come se già non bastassero le 110 esistenti, che costano all'anno 14 miliardi di euro e hanno alle proprie dipendeze 61mila persone

un'inchiesta de la repubblica mette a nudo gli sprechi e le spese inutili delle province italiane, che muovono interessi per tutti i partiti: enti creati ad hoc, poltrone da spartire e un serbatoio infinito di incarichi in cui collocarsi o collocare i propri fedeli. 19 province italiane hanno meno di 200mila abitanti, di cui 8 solo in sardegna

le spese folli delle province possono vantare clamorosi aneddoti. folte delegazioni ai congressi e alle fiere, come ultimamente si è visto alla bit di milano, in cui c'erano più assessori siciliani del solito (e già erano tanti). pare che tutta la comitiva sia costata un milione di euro

ogni cittadino italiano paga in media 160 euro all'anno per mantenere in piedi il carrozzone. e per una volta non è il sud (148 euro)a primeggiare sui costi, ma il centro (178 euro) seguito dal nord

le tasse incassate direttamente dalle province ammontano a poco meno di 4 miliardi di euro (3 miliardi 748 milioni, a fine 2009), derivanti per lo più da rc auto (1,5 miliardi), imposta di trascrizione (881 milioni) e addizionale energetica (682 milioni di euro). per coprire il fabbisogno però occorrono altri otto miliardi. servono per la viabilità (3 miliardi), la tutela ambientale (900 milioni), l'edilizia scolastica (1,6 miliardi), lo sviluppo economico (1,2 miliardi). ma anche tanto altro

le province ancora organizzano e gestiscono i corsi di formazione professionale per una spesa di 800 milioni di euro, sovrintendono ai centri per l'impiego, per 500 milioni, gestiscono il trasporto pubblico extra urbano per 1,3 miliardi, si occupano di promozione turistica e sportiva dei loro territori per 550 milioni

vanno poi pagati i 61.000 dipendenti (il 23% laureati): 2 miliardi 450 milioni di euro del budget, pari al 25%. naturalmente non mancano i compensi dei 4.207 amministratori: ovvero i 107 presidenti, i 107 vice, gli 863 assessori, i 107 presidenti dei consigli, i 3.023 consiglieri. per loro si spendono 119 milioni di euro l'anno

se non bastassero quelle già esistenti, sono allo studio altre 21 province, tra cui la sibartide-pollino o quella del canavese e delle valli di lanzo, per non parlare della lanciano-vasto-ortona a frentania (una provincia con quattro capoluoghi)