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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
DAL BLOG DI GABRIELE SANTONI
Commiato da Ugo Riccarelli

3/8/2013 - 16:39

Il 21 luglio è morto Ugo Ricarelli, nato nel 1954 a Ciriè in provincia di Torino da famiglia toscana e vissuto per sedici anni a Pisa.

 

Vincitore del premio Strega con Il dolore perfetto (Mondadori, 2004), con l’ultimo romanzo, L’amore graffia il mondo (Mondadori, 2012), era nella cinquina finalista per il premio Campiello 2013.

 

Si è occupato di teatro e di comunicazione ed è stato addetto stampa al Comune nell’Ufficio Stampa “più letterario d’Italia” diretto da Athos Bigongiali.

 

Nel 2012 è arrivato a Roma dove ha lavorato nello staff del Sindaco Veltroni e poi con il Teatro di Roma. Il 5 agosto 2012, con Massimo Marianetti, lo incontrai al “Cortona Mix Festival” e ci suggerì di presentare “Una giornata con Tabucchi”, il libro in ricordo di Antonio Tabucchi che aveva scritto con Dacia Maraini, Paolo Di Paolo e Romana Petri.

 

Il 25 settembre 2012 il Comune di Vecchiano, in occasione del compleanno mancato del grande scrittore vecchianese, organizzò “Una giornata con Tabucchi” in cui intervennero Di Paolo, Petri, Riccarelli, il Sindaco Giancarlo Lunardi e l’assessore alla Cultura Daniela Canarini. In ricordo dello scrittore e amico Ugo Riccarelli pubblichiamo questa Piccola storia tratta dal blog di Gabriele Santoni.

(Ovidio Della Croce) 

 

Ciao Ugo
Piccola storia  Mi pare fosse il 2002, ero sindaco a San Giuliano.

Paolo Fontanelli (sindaco di Pisa) e Davide Guadagni, "mi portano" in Campidoglio da Veltroni. Lì, insieme ad un'altra trentina di sindaci, facciamo una conferenza stampa a sostegno di Adriano Sofri. Iniziamo un digiuno a staffetta.

Giunti nell'atrio, prima dell'ufficio di Veltroni, incontro Ugo Riccarelli che Paolo e Davide avevano già salutato in precedenza. Ci abbracciamo e mi chiede di accompagnarlo nel suo ufficio. Ci tiene a farmi vedere dove lavora.

Perdo sì e no, sei-sette minuti, quanto basta per arrivare davanti all'ufficio di Veltroni e trovare la porta chiusa. Busso e trovo tutti i sindaci già "schierati".

Paolo F. mi guarda da sotto il baffo, come dire: "Ma dove ti eri cacciato?". Veltroni mi saluta e dice: "Peccato che sei arrivato ora, ti sei perso la veduta dei fori imperiali".Tutti sapevano che, chiunque entrasse nell'ufficio del sindaco in veste ufficiale, veniva invitato a gustare uno dei panorami più belli del mondo.

Roma vista dal terrazzino del Campidoglio; da lì si sono affacciati tutti i capi di stato e anche il papa. Dentro di me, capisco che mi sono perso una bella opportunità. Dico però d'istinto: "Mi scuso, ma sono andato a salutare Riccarelli. Un'occasione che non potevo perdere".

Veltroni mi guarda e dice ridendo: "Se è per Ugo, non hai certo perso tempo". Si alza, mi prende sotto braccio e mi accompagna personalmente nel retrostudio dove affaccia il terrazzino più bello del mondo. E mi ci lascia solo con queste parole: "Ti aspetto di là, intanto noi continuiamo".

Io resto lì veramente poco. Guardo in lontananza il Colosseo e rientro.All'uscita con Paolo, ci affacciamo di nuovo all'ufficio di Riccarelli, che ci saluta alzando una mano.

Ciao Ugo.
 
Gabriele Santoni
 

 

UGO RICCARELLI

di Piero Nissim

 

Ricca la vita fu di Riccarelli

-ricchezza era racchiusa nel suo nome –

e lui facendo finta di esser sano

trascrisse dentro un fiume di parole

il canto del dolore quotidiano

fecondo come il chicco, come il grano.

 

Ne nacque un pane/libro dolce amaro

ed altre storie ancora lievitarono

segnandone il cammino:

lui stava appeso a un filo fino fino

al gioco dondolando

ironico, sereno, distaccato.

 

E quando si è spezzato

se n’è andato

scivolando leggero in un sorriso.
 

Fonte: Blog di Gabriele Santoni
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