Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Sembra facile dire perchè vale la pena viverci, ma scopro che non ci ho mai pensato veramente, perchè non ho mai avuto il pensiero opposto...andare altrove. Sarà che son cresciuta con le parole di mio padre: sei il bastone della mia vecchiaia, come tatuate tra i pensieri, sarà che sono pigra, abitudinaria e stanziale...sarà che è andata così. Sono nata e arrivata fino ad oggi, stando qui.
Sarà che se fossi una stella vorrei essere una stella cadente e vorrei cadere proprio qui, sulle acque del Serchio, o in Bocca, oppure cadere a cavalcioni di un vecchio ramo della quercia centenaria che è nel nostro Parco.
Sarà che questo posto lo amo, anche se non sempre e non per tutto.
Qui ho imparato ad allargare e allungare il mio sguardo su di me, sugli altri e su ciò che sta intorno.
Qui ho imparato a stringere la mano alle persone che ho incontrato, ad aprire testa e cuore per far uscire quello che avevo dentro di me, ma anche per fare entrare cose, sensazioni, idee e pensieri, persone e luoghi e così ho iniziato a camminare andando incontro al mio paese che ha avuto la pazienza di aspettarmi.
E lungo la strada ho recuperato ricordi, frammenti di storie mie e di paese, ho iniziato a vedere gli intrecci con questi luoghi...le distese di ciclamini in macchia, il loro profumo e il colore...l'odore di torte che avvolgeva le strade, che usciva dalle case la settimana di maggio prima della festa...le fiorite sulla strada per un matrimonio, un funerale portato a braccia, i colori delle distese di girasoli, la passeggiata sull'argine e dall'alto vedere un po' più in là, la vicinanza delle persone che spesso è anche la curiosità dietro le avvolgibili abbassate, perchè è difficile passare inosservati in un paese che è l'altra faccia del non essere anonimi e invisibili...le leggende, i racconti o i pettegolezzi che ti imprigionano, come pure i soprannomi, ma che condensano tutta una vita e che sono una prova della nostra esistenza.
Lungo la strada ho iniziato a costruire tradizioni e riti personali, come quello di capodanno. Ogni anno “incigno” l'anno con una passeggiata al mare, da Bocca di Serchio fino a Marina di Vecchiano. Il mare d'inverno è una delle cose a cui non saprei rinunciare...i legni sulla spiaggia, le conchiglie che non posso non raccogliere, la sigaretta fumata col vento nei capelli, seduta su un tronco con lo sguardo all'orizzonte, il salmastro, la schiuma delle onde, quel silenzio che ti pulisce la testa.
Cammina cammina sono arrivata qui alla Voce, che è frutto di questi luoghi, che dà loro voce e forma.
E ancora qui ho le mie radici che mi aiutano a non perdermi, a resistere alle bufere, ma qui ho anche le mie ali che mi permettono di volare.
Quello che vedo ora non lo vedevo prima, perchè ho cambiato le domande da fare al luogo che abito, anche alle persone che incontro e soprattutto a me stessa.
Mi ricordo un mio professore, il Parmini, che raccontava che se scavi un ravanello vedrai che alle sue radici saranno rimasti attaccati piccoli pezzetti di terra, quella terra che lo ha fatto crescere e la terra non è tutta uguale e le persone sono un po' come questi ravanelli, odorano e si portano dietro e dentro di sé pezzetti dei luoghi dove sono cresciuti, delle persone che hanno incontrato, delle esperienze fatte.
Se questo è vero, come io credo che lo sia, sono orgogliosa di essere un prodotto di questa terra.