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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Vivere qui… così
di John Ajers

20/8/2013 - 7:26


Abbiamo chiesto “perché vale la pena vivere qui”, hanno risposto in molti; oggi tocca a uno “straniero”, John Ajers, Direttore della British School di Pisa.
 
Non mi considero un grande viaggiatore, però, tutto sommato, in settanta anni di vita ho vissuto un po’ qua e un po’ là. Adesso abito a Molina Alta (in monte), Molina di Quosa, San Giuliano Terme e mi piacerebbe tentare qualche piccolo confronto.
 
Ad esempio l'anno scorso, per ragioni di lavoro, ho passato un lungo week-end in Cina a Beijing. Ingenuamente pensavo che la vita lì scorresse sulle ruote delle biciclette, invece ho visto più Ferrari che biciclette. A Pisa ci sono tante biciclette e non ci sono Ferrari. Penso che andremo più lontani... così.
 
A New York ho vissuto e lavorato per un po’ di tempo. Ho visto in azione i “cervelli” di Wall Street. Ho visto anche il denaro che accompagna immancabilmente i “cervelli”. Camminando per le strade di Pisa, lavorando con studenti e professori delle tre università, di cervelli ne posso incontrare. Il bello di Pisa è che i cervelli sono senza denaro (o apparentemente) e penso che viviamo meglio... così.
 
Sono londinese. A Londra la cultura la abbiamo e ci teniamo a dimostrarlo. La nostra storia, la nostra famiglia reale, i loro palazzi e castelli, i loro gioielli, gli splendidi musei, li mettiamo in bella mostra. A Pisa mi sembra che non ci sia bisogno di questa ostentazione. A Pisa si respira la storia ad ogni angolo. La definerei “culture without glitter”, cultura senza sfarzo ed io mi trovo meglio... così.
 
Ho vissuto molto a Livorno. Magari vi viene da ridere. Per me Livorno è come se si trovasse dall'altro lato dell'oceano, tanto è diversa da Pisa. Quasi quasi sento più vicine a Pisa le città come Durham e Cambridge, dove ho studiato, che non Livorno dove ho vissuto per anni davanti al mare. A Pisa c'è la “Piazza dei Miracoli”. Incomparabile. A Livorno c'è il mare. È soltanto con il mare che posso azzardare un confronto, nel senso che se chiudo gli occhi cosa vorrei vedere quando li riapro? Il mare di Livorno o la Piazza dei Miracoli? Vince il mare, la terrazza Mascagni, i “Bagni Pancaldi”, ma... di poco. D'altronde la Piazza dei Miracoli l'avete creata voi; il mare i livornesi ce l'hanno trovato... così.
 
Un vero viaggio l'ho fatto mezzo secolo fa. Sono andato in Africa, in Sierra Leone. Lì ho vissuto per tre anni in un grande villaggio, nascosto nella giungla. Bello. Un'utopia. Una innocenza! Lì la vita si basava sul “qui e ora”, senza storia. La storia senza dubbio c'era, ma nascosta tra i balli e i riti tribali della notte. La vita normale scorreva “un giorno alla volta”. Un piatto di riso condito con una minuscola quantità di salsa di pesce, così piccante da togliere il fiato, un sorriso timido, un saluto di buona notte e ci si ritira ognuno dentro il proprio alloggio di fortuna. A Molina dove abito, la casa sotto il mio balcone ha più di mille anni. Le tradizioni e la storia sono ovunque nell'aria. Si sentono i “passi del passato” e penso che sia importante sentire la presenza di questi mille anni di storia.
 
Ho dimenticato di dirvi che in Africa ero un insegnante. Quasi tutti i miei studenti sono morti, alcuni in modo atroce durante la guerra civile che è scoppiata poco dopo. Quel'innocenza è stata distrutta. In piccola parte noi insegnanti dobbiamo accettare una responsibilità per tutto questo... così.
 
Mi piace da morire Parigi. Non ho mai vissuto lì, ma una volta, tanto tempo fa , lì avevo un'amante (e dove si deve avere un'amante se non a Parigi?). A Parigi la vita si svolge nei “café” che si trovano ad ogni angolo.  A Pisa c'è il bar Centro. Non so se lo conoscete. È al centro, in Piazza Garibaldi, vicino al Ponte di Mezzo. Sedersi al tavolino lì, sotto la loggia per bere un caffè, leggere “Il Tirreno”, osservare la gente, costa sempre e soltanto un euro, il prezzo del caffè. Al bar Centro mi conoscono “Buongiorno professore, il solito macchiato?”. Non sono un viaggiatore e nemmeno un professore ma un saluto... così... ti rende felice.

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25/8/2013 - 19:44

AUTORE:
Gabriele

Caro John, in questi tempi bui,ne piovessero veri come te dalle nostre parti!!!!!!!!!

25/8/2013 - 10:47

AUTORE:
antonietta

Grazie John, per questo breve testo, sincero, tenero, semplice.
Di solito scrivi in uno stile molto più complesso, mentale.
Questo testo , invece, denota l'emozione , contenuta ma potente, che provi nel vivere qui. Tu hai strenuamente voluto vivere qui. Hai scelto la nostra valle ed hai creato attorno a casa tua , uno spicchio del tuo paradiso.
Sei un SIGNORE.

20/8/2013 - 23:45

AUTORE:
Ovidio

Voorrei ringraziare John per il suo punto di vista internazionale, per la freschezza e per l'amore per queste zone che traspare dal suo intervento.