Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Un poeta americano nato in una città di provincia nel 1938 e morto nel 1988, dopo una breve vita piena di dolorose situazioni che vanno dall’alcool al dissesto economico, ci ha lasciato una interessante poesia: Il pittore e il pesce che un altrettanto “strano” artista romagnolo, che non si sa se questi esista davvero, ha trasposto in un libro dallo stesso nome.
Questa è l’introduzione che si racconta per la nascita dell’opera:
“All'inizio del 2007 Carlo Dalcielo ha letto la poesia di Raymond Carver "II pittore e il pesce". Dalla poesia ha ricavato una sceneggiatura in cinquantacinque inquadrature. Ha poi invitato cinquantacinque artisti visivi a realizzare ciascuno una delle inquadrature. Gli artisti hanno accettato, e hanno consegnato a Carlo Dalcielo le loro opere. Questo libro, un'opera collettiva e unica allo stesso tempo, è il risultato del loro lavoro”.
Questa è l’introduzione che si scrive per la presentazione del libro:
“Questo libro straordinario è l’incontro fra un grandissimo scrittore e poeta, Raymond Carver, e un’intera generazione di artisti contemporanei. Il giovane artista Carlo Dalcielo, innamoratosi della poesia di Carver, Il pittore e il pesce, ha chiamato a raccolta cinquantaquattro fra i più significativi artisti visivi italiani, e dopo aver scomposto la poesia ne ha tratto uno storyboard, commissionando a ognuno degli artisti un’immagine, un frame.
Il libro (che si apre con la poesia di Carver) è un’opera editoriale originalissima, che si legge come un fumetto, come una poesia, come un catalogo d’arte, come un’opera unica e al tempo stesso multiforme”.
Questi sono parte dei versi della poesia (verso il finale):
[…] Anche quella era un’immagine che non
voleva dimenticare, ma poi
al pensiero seguente si strinse
nelle spalle. A che serviva?
Continuò a camminare finché arrivò al pontile
con i suoi piloni mezzi marci. La pioggia cadeva
più forte ora. Sibilava quando colpiva
l’acqua. I lampi andavano e venivano.
I lampi scoccavano nel cielo
come ricordi, come rivelazioni. Proprio
quando era sul punto di disperare,
un pesce saltò fuori dall’acqua
scura sotto il pontile e ricadde in acqua
e poi venne su di nuovo come una saetta
per ergersi sulla coda e scrollarsi tutto!
Il pittore poteva a stento credere
ai suoi occhi, alle sue orecchie! Aveva appena
avuto un segno – anche se la fede non c’entrava
niente. La bocca gli si spalancò
di colpo. Quando raggiunse casa
aveva smesso di fumare e raccolse
iI pennello. Era pronto a ricominciare,
ma non sapeva se una sola
tela sarebbe bastata per contenere tutto.
Non importa. Avrebbe continuato
su un’altra tela, se necessario.
O tutto o niente. […]
Non ho letto/visto il libro… ma erano davvero 55?
… o se fossero stati 54?
Pareggio io allora, non per entrare fra gli artisti, ma per non creare malintesi aggiungendo che il pesce non solo saltò e si scrollò, ma disse anche:
“Bloblo blò. Bloo blob blò blob!”,
ma Raymond non capì e non avrebbe nemmeno potuto e saputo mettere le parole nel quadro che aveva in mente.
(ma non avevo detto seriamente?)