Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
I cinque sensi di San Giuliano
di Beatrice Ghelardi
Il mese di settembre è arrivato ed ecco Beatrice Ghelardi, giornalista, appassionata di cucina e curatrice del blog “Il servito buono”, racconta perché vale la pena vivere qui attraverso i cinque sensi.
Vale la pena vivere a San Giuliano? Io dico di sì. Confesso, in molti lo sanno, che a volte l’idea di allontanarmi e di scoprire nuovi mondi mi è balenata in testa. Perché mi incuriosiscono le dinamiche di una grande città e di terre lontane, perché mi chiedo come sia possibile trovare una propria dimensione, un proprio spazio riconosciuto nella complessità e nella frenesia della vita di una city (le immagini dal web e dai media che scorrono veloci, le storie di chi ci ha provato, i racconti di chi è tornato… farà per me?), perché mi risuona nello stomaco il tanto parlare delle opportunità professionali fuori dalla mio territorio o addirittura in un Paese diverso dall’Italia, quale che sia tra quelli più gettonati, che ti accoglie e ti accompagna in una crescita professionale che supera le difficoltà di integrazione (il lavoro all’estero... da dove si parte?).
Ci penso, a volte, e mentre ci penso mi accorgo che spesso guardo con distrazione il mio territorio. Lui mi vuole conoscere e cerca di accogliermi, mi offre spazi che non ho ancora esplorato, storie da ascoltare, parole da raccontare, profumi di tradizioni, paesaggi, colori, passioni.
Ci vivo da sempre, ma forse non lo conosco davvero. E allora quanti panorami possono ancora meravigliarmi, quanta gente mi può ancora raccontare, quanti profumi mi possono inebriare, quanti libri devo ancora sfogliare per capirlo a fondo? Vale la pena viverci anche per questo e il tempo sarà sempre poco per incontrare la storia e la vita dei miei luoghi.
Cinque motivi per aprire gli occhi, cinque sensi che danno corpo a un’emozione.
La vista
Guardo il Monte Pisano. Vado a passeggio e mi colpiscono le vedute mozzafiato, i profili segnati dai terrazzamenti di olivi e dai muretti a secco, i tramonti sulla piana pisana, le farfalle, i prodotti del bosco, le chiome degli alberi che scandiscono le stagioni. Quanto lavoro c’è per preservare questo patrimonio? Storie di uomini, artigiani, contadini, vite dedicate alla terra che non possono essere dimenticate. Non abbandoniamo questa grande ricchezza, teniamocela stretta.
L’udito
Canzoni, stornelli, ricordi del passato mi hanno fatto compagnia per anni, hanno dato vivacità alla nostra cittadina, con gruppi teatrali, libri, poesie, cultura. Poi i racconti degli anziani, che sanno sempre trasmettermi l’amore e il rispetto della memoria. Fermiamoci ad ascoltarli, prendiamo dalle loro parole il bello del nostro essere, per averne piena consapevolezza, per vivere la comunità. E non dimentichiamo di ascoltare i silenzi della natura. Hanno sempre qualcosa da dirci.
L’olfatto
I profumi del bosco, le fragranze delle erbe aromatiche del monte, gli odori dei campi. La campagna intorno a noi è presente, è viva, è una delle nostre più preziose risorse. Andiamo a trovarla, presentiamola a chi ne è lontano.
Il gusto
Prodotti e ricette antiche fanno grande la nostra terra. Dall’Olio dei Monti Pisani alla torta co’ bischeri, dagli ortaggi ai frutti delle tante aziende agricole. La cultura del cibo è una scelta di stagionalità e territorialità dei prodotti che consumiamo. Ritroviamo la gioia di cucinare, di riscoprire le ricette della tradizione, di sedersi a tavola per il piacere della convivialità. Visitare le aziende del territorio ci aiuta ad avvicinarci a un consumo consapevole, che nasce dalla conoscenza delle materie prime, dei metodi di produzione e dell’esperienza di chi sa cosa vuol dire lavorare e amare la terra.
Il tatto
Tocchiamo con mano il nostro territorio, sentiamo il calore delle acque termali, sdraiamoci al sole in un oliveto, scambiamoci pensieri e idee, stiamo tra la gente. Il bello di vivere qui è che c’è ancora tanto da fare.