Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Non è che la destinazione Olanda mi avesse particolarmente affascinato.
In fin dei conti un semplice e piccolo paese europeo, con una lingua praticamente incomprensibile, con un cibo non particolarmente interessante, con i soliti scontati mulini a vento e le grandi dighe per difendersi dall'aggressione del Mare del Nord il cui livello supera di alcuni metri quello del suolo olandese.
Tutti gli olandesi infatti ricordano la notte del febbraio 1953 quando un’enorme tempesta scatenatasi sul Mare del Nord causò il maggior disastro naturale a memoria d'uomo sulle coste inglesi e olandesi. Anche Danimarca, Belgio e Francia subirono alluvioni e gravi danni a causa della tempesta ma il maggior danno lo subì proprio il territorio olandese.
Il livello delle acque del mare salì fino ad oltre 5 metri al di sopra di quello ordinario, le modeste opere difensive non ressero l'urto e vi furono estese inondazioni con un bilancio ufficiale di 1835 morti, un numero imprecisato di feriti e gravissimi danni a tutto il territorio.
A causa di quella grande alluvione chi viaggia oggi per i Paesi Bassi (nome che più appropriato non poteva essere) si trova spesso a viaggiare per chilometri su interminabili terrapieni che separano due specchi d'acqua al di qua e al di là della strada, con livelli a volte diversissimi che possono confondere il viaggiatore e spingerlo a domandarsi quale dei due sia il mare.
Ma non si può sbagliare: se da una parte non ci fossero le onde (già un primo elemento di discrimine) basterebbe dare un’occhiata all’altra per vedere nell’acqua una quantità industriale di anatre, una quantità veramente enorme insieme a cigni, gabbiani, aironi, folaghe, colombacci, sciabie, grandi oche e tanti altri uccelli che farebbero la gioia dei nostri cacciatori e che invece vivono la loro vita in perfetta tranquillità nella loro enorme e indisturbata comunità.
Lo stesso vale per le pecore, grasse e pigre, in ogni dove quando l’acqua lascia il posto al suolo o per le vacche, a perdita d'occhio, o i conigli selvatici. E poi tanta acqua, dolce, salata, salmastra, per ogni esigenza ma sempre attorno a voi ed ovunque vi giriate.
Con l'acqua e gli animali tanto silenzio e tanto verde, verde intenso dei canneti lungo i canali punteggiati dal giallo e bianco delle ninfee, verde dei cigli e delle coltivazioni dei tulipani non ancora in fiore, dal suono degli alberi sferzati dal vento lungo le coste mescolato ai versi striduli dei gabbiani che ti accompagnano lungo i traghetti. Alberi ridotti a scheletri verdi nelle città e nei paesi, ingabbiati in strutture di ferro che li fanno sviluppare verticalmente e ne impediscono lo scoppio in chiome feroci.
Una doppia Olanda direi, con la capitale Amsterdam trasgressiva, vivace, chiassosa, tumultuosa, veloce, pericolosa per la quantità enorme di biciclette che dominano la città, scanzonata per la popolazione giovane che prevale nettamente su quella anziana, dei single sulle coppie, sulla scarsità delle nascite di bambini.
La capitale colpisce per la sua vivacità e per la bellezza dei suoi canali ombrosi e percorsi da battelli e piccole barche a noleggio, per le case costruite sull'acqua lungo i canali piene di fiori, per la curiosità dei locali dove si può fumare qualche droga leggera, per il quartiere a luci rosse dove si possono ammirare giovani ragazze che fanno capolino da vetrine illuminate da piccole lampadine rosse, ristoranti e bar affollatissimi, negozi di ogni tipo, tram e autobus in continuo movimento. Ma quello che colpisce più di tutto noi che veniamo da un paese dove l'auto è spesso uno status symbol, prima che un mezzo di locomozione, sono le biciclette.
Le biciclette sono la caratteristica ed insieme il vero pericolo di Amsterdam. Non le auto, in numero abbastanza contenuto, e nemmeno i mezzi pubblici, ma i ciclisti olandesi che viaggiano tutti a gran velocità. Sanno di avere la precedenza su tutto e la pretendono chiedendo spazio: con una piccola scampanellata, con qualche schivata e a volte con qualche protesta verso gli ignari pedoni di nazionalità diversa dalla loro.
Le piste ciclabili sono presenti in ogni strada, in ogni luogo, in ogni anfratto di Amsterdam ma anche in ogni altra città grande o piccola che sia. E non si fermano alle città perché in ogni strada periferica accanto alla carreggiata principale si snodano ovunque piste ben delineate, sempre asfaltate e dipinte, spesso realizzate addirittura a scapito della carreggiata per le auto che viene ristretta per dare loro spazio.
Accanto all’Olanda caotica, efficiente e veloce di Amsterdam poi un' altra Olanda quasi bucolica non appena si lasciano le città e si entra nell'interno o lungo le coste. Allora si vedranno enormi distese di terra piatta e laghi e acqua e animali e uccelli e nei piccoli paesi si vedranno le casine con i tetti a punta dai colori pastello o su tonalità più forti del verde e del blù o del rosso, con i loro piccoli giardini curatissimi e pieni di fiori, i piccoli negozi di artigianato dove non è comunque raro trovare anche pezzi cinesi a basso costo.
E la sera tutte queste casette si illuminano e dalle grandi finestre senza imposte per avere più luce durante il giorno si possono vedere le famiglie sedute davanti al televisore o durante la cena. Le famiglie mettono in mostra se stesse e con loro il proprio arredamento, la propria casa, la propria intimità.
E poi le strade, tantissime, bellissime, senza nè una buca nè un rifacimento. Tutte uguali ed efficienti, dalle autostrade a sei corsie che si percorrono senza pedaggio alle vie dei paesi e delle piccole città con limiti di velocità rigorosi e rispettati, sia per educazione ma anche per i tanti interruttori di traffico (soprattutto artificiali sensi unici alternati) che costringono a rallentamenti, piccole deviazioni, dossi per il passaggio delle bici.
Difficile suggerire itinerari e preferenze. Amsterdam è imperdibile perchè l'atmosfera che vi si respira è unica, ma accanto alla capitale Utrecht non a caso è stata definita dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, Delft è un gioiellino che affascina, l'isola di Textel un paradiso naturalistico. Ma, come dicono le guide su Amsterdam, prendete la bici e girate a caso per scoprire la vera atmosfera della città.
Lo stesso si può fare sul territorio, girate senza una meta precisa e scoprirete posti incantevoli, viaggerete su dighe interminabili che separano due specchi d’acqua a livelli visivamente diversi, su strade sempre perfette, sentirete il vento del Mare del Nord, vi stupirete da sconfinate spiagge di sabbia finissima, troverete opere straordinarie di ingegneria per dominare il mare con accanto spesso piccoli musei per spiegare l’opera, piccoli paesi dove negozi di strada vi offriranno l’aringa o i tanti e diversi formaggi, piccoli porti pieni di turisti dove gli uccellini verranno a mangiare nel vostro piatto, ma soprattutto troverete tanta acqua e tante, tante anatre.
Il cibo è semplice, un piatto unico di carne o pesce che comprende anche il contorno, lattuga, cipolla, cetrioli (abbondanti), qualche frutta, pomodori e patate fritte. Il tutto accompagnato da piccoli contenitori per salse, dalla semplice maionese ad altre profumate di aglio o di fragola o di mele.
Gli olandesi non ci sono sembrati troppo gentili. Chi è a contatto quotidiano col turista in generale ci è apparso cortese e disponibile, cosa indispensabile per chi non conosce affatto l’olandese e si arrampica su un “little english”, piuttosto scontrosi o “risoluti”, come si azzardava la guida, i semplici cittadini, fino, in certi casi, a definizioni anche più pesanti.
Mi sembra tutto, mancano solo i tulipani, ma per quelli bisognerà tornare a primavera.