Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Viaggetto 3: Tharros (Luglio 2013)
In questo viaggetto si parla di Tharros, ben sapendo quanto è difficile restituire le sensazioni che questo posto ci provoca ogni volta che ci andiamo. La sua bellezza ci stordisce. Dunque, riduciamo al minimo il racconto pieno di emozioni, tramonti, suggestioni che possono annoiare i lettori e cerchiamo di dare qualche utile consiglio a chi avrà voglia di andarci. Ma già sappiamo che questo accadrà difficilmente, allora cercate di essere contenti che chi ci è stato abbia pensato di suggerirvelo scrivendo questo resoconto.
Innanzitutto Tharros è la nostra meta preferita (da me e da Susanna) quando ci troviamo nella penisola del Sinis, provincia di Oristano. Da Putzu Idu, dove soggiorniamo a luglio da molti anni, seguiamo le indicazioni per Tharros, imbocchiamo all’inizio un viale con le due file di palme che muovono le loro braccia al vento e in una ventina di minuti percorriamo venti chilometri poco trafficati e con un paesaggio molto bello tra la campagna, lo stagno di Cabras e il villaggio di San Salvatore finché non arriviamo a San Giovanni di Sinis. La chiesetta paleocristiana merita senz’altro di essere vista colpiti dalla sua semplicità. Finita la visita conviene parcheggiare e con sei euro possiamo sostare tutto il giorno.
Dopodiché, se evitiamo il banale trenino gommato, ci aspetta una passeggiatina di dieci minuti costeggiando una bella spiaggia alla nostra destra, finché non raggiungiamo il sito archeologico di Tharros, antica città fenicia del sec. VIII a. C. Al chiosco “RistoBar Tharros”, davanti a una torre spagnola, si può ammirare la punta estrema sud della penisola del Sinis e, finita la poesia, tornare pian pianino alla realtà: prenotare una visita all’area archeologica nel tardo pomeriggio per vedere le diverse fasi della colonizzazione fenicia e romana; e, se vi va, resta da prenotare anche un più prosaico pranzetto verso le due dicendo che siete pisani, un nome per tutti: Sandro, vi tratteranno bene e con simpatia. Poi, se alla biglietteria vi procurate un coupon, potrete usufruire anche di uno sconticino del dieci per cento sulle specialità locali del chiosco in quanto siete passati tra coloro che contribuiscono "alla gestione del patrimonio comunale".
Dall’alto della torre spagnola vi sarete fatti subito l’idea dell’anfiteatro su cui sorgeva la città fenicia, la cui caratteristica è di essere tra due mari divisi da un piccolo istmo. È proprio una sottile striscia di terra, tra i due diversi mari ci saranno sì e no cinquanta metri. Noi preferiamo sostare alla seconda spiaggia sempre rinfrescata dal vento, ma i fenici costruirono la loro città sull’altro lato per mettersi al riparo e assicurarsi facili approdi in qualsiasi condizione climatica. Città fenicia bimare con due situazioni opposte: da un lato la spuma delle onde e il soffio del vento, dall’altro mare calmo e un’aria quasi soffocante nelle giornate calde. Ma tutta questa bellezza marina si confonde con i resti archeologici per il momento ancora ben conservati. Tutto allora ci sembra ancora in equilibrio e forse per questo ci ricreiamo dopo la sensazione di stordimento.
Piantati gli ombrelloni nel frattempo, con Susanna e il nostro amico Juan Carlos Herrero, impiegato statale a Malaga e ormai del gruppo degli aficionados dei pisani a Putzu Idu, decidiamo di fare una passeggiata di mezz’ora fino alla caletta, dove è bello tuffarsi dal pontile e, volendo, con un’oretta di nuoto lento e muniti di maschera e pinne, si può tornare verso l’antica città fenicia in compagnia di diverse soglioline.
Siamo già alle due, entriamo nel chiosco dove ormai siamo di casa e ci gustiamo un piatto di spaghetti allo scoglio distesi su una foglia di pane carasau, un bicchiere di vernaccia secca fresca e l’ottima casada (ricotta fresca con limone), un pranzetto che ci ricorderemo fino al prossimo anno. Se vi interessano le danze popolari chiedete al personale del chiosco e organizzatevi per il venerdì sera per ballare il ballo tondo davanti alla chiesetta di San Giovanni.
Non sappiamo come finire questo resoconto, scusate, nella saletta del chiosco il nostro sguardo si perde all’infinito. Si brinda in compagnia, si fanno due chiacchiere, si ascoltano storie della gente dei tavoli accanto, ecco il gusto degli spaghetti e così a Tharros ci sembra di ritrovare un certo equilibrio interiore, ecco un altro cin cin e così socchiudiamo gli occhi e vediamo luccicare in lontananza il mare dorato. Grazie Sandro e Linda che ci avete fatto scoprire Tharros, un posto davvero unico.