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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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di Bezzi Fernando - 2025-04-17bezzifer
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Tharros, il mare raddoppiato

8/9/2013 - 9:15

Viaggetto 3: Tharros (Luglio 2013)
 
In questo viaggetto si parla di Tharros, ben sapendo quanto è difficile restituire le sensazioni che questo posto ci provoca ogni volta che ci andiamo. La sua bellezza ci stordisce. Dunque, riduciamo al minimo il racconto pieno di emozioni, tramonti, suggestioni che possono annoiare i lettori e cerchiamo di dare qualche utile consiglio a chi avrà voglia di andarci. Ma già sappiamo che questo accadrà difficilmente, allora cercate di essere contenti che chi ci è stato abbia pensato di suggerirvelo scrivendo questo resoconto.
 
Innanzitutto Tharros è la nostra meta preferita (da me e da Susanna) quando ci troviamo nella penisola del Sinis, provincia di Oristano. Da Putzu Idu, dove soggiorniamo a luglio da molti anni, seguiamo le indicazioni per Tharros, imbocchiamo all’inizio un viale con le due file di palme che muovono le loro braccia al vento e in una ventina di minuti percorriamo venti chilometri poco trafficati e con un paesaggio molto bello tra la campagna, lo stagno di Cabras e il villaggio di San Salvatore finché non arriviamo a San Giovanni di Sinis. La chiesetta paleocristiana merita senz’altro di essere vista colpiti dalla sua semplicità. Finita la visita conviene parcheggiare e con sei euro possiamo sostare tutto il giorno.
 
Dopodiché, se evitiamo il banale  trenino gommato, ci aspetta una passeggiatina di dieci minuti costeggiando una bella spiaggia alla nostra destra, finché non raggiungiamo il sito archeologico di Tharros, antica città fenicia del sec. VIII a. C. Al chiosco “RistoBar Tharros”, davanti a una torre spagnola, si può ammirare la punta estrema sud della penisola del Sinis e, finita la poesia, tornare pian pianino alla realtà: prenotare una visita all’area archeologica nel tardo pomeriggio per vedere le diverse fasi della colonizzazione fenicia e romana; e, se vi va, resta da prenotare anche un più prosaico pranzetto verso le due dicendo che siete pisani, un nome per tutti: Sandro, vi tratteranno bene e con simpatia. Poi, se alla biglietteria vi procurate un coupon, potrete usufruire anche di uno sconticino del dieci per cento sulle specialità locali del chiosco in quanto siete passati tra coloro che contribuiscono "alla gestione del patrimonio comunale".
 
Dall’alto della torre spagnola vi sarete fatti subito l’idea dell’anfiteatro su cui sorgeva la città fenicia, la cui caratteristica è di essere tra due mari divisi da un piccolo istmo. È proprio una sottile striscia di terra, tra i due diversi mari ci saranno sì e no cinquanta metri. Noi preferiamo sostare alla seconda spiaggia sempre rinfrescata dal vento, ma i fenici costruirono la loro città sull’altro lato per mettersi al riparo e assicurarsi facili approdi in qualsiasi condizione climatica. Città fenicia bimare con due situazioni opposte: da un lato la spuma delle onde e il soffio del vento, dall’altro mare calmo e un’aria quasi soffocante nelle giornate calde. Ma tutta questa bellezza marina si confonde con i resti archeologici per il momento ancora ben conservati. Tutto allora ci sembra ancora in equilibrio e forse per questo ci ricreiamo dopo la sensazione di stordimento.
 
Piantati gli ombrelloni nel frattempo, con Susanna e il nostro amico Juan Carlos Herrero, impiegato statale a Malaga e ormai del gruppo degli aficionados dei pisani a Putzu Idu, decidiamo di fare una passeggiata di mezz’ora fino alla caletta, dove è bello tuffarsi dal pontile e, volendo, con un’oretta di nuoto lento e muniti di maschera e pinne, si può tornare verso l’antica città fenicia in compagnia di diverse soglioline.
 
Siamo già alle due, entriamo nel chiosco dove ormai siamo di casa e ci gustiamo un piatto di spaghetti allo scoglio distesi su una foglia di pane carasau, un bicchiere di vernaccia secca fresca e l’ottima casada (ricotta fresca con limone), un pranzetto che ci ricorderemo fino al prossimo anno. Se vi interessano le danze popolari chiedete al personale del chiosco e organizzatevi per il venerdì sera per ballare il ballo tondo davanti alla chiesetta di San Giovanni.

 

Non sappiamo come finire questo resoconto, scusate, nella saletta del chiosco il nostro sguardo si perde all’infinito. Si brinda in compagnia, si fanno due chiacchiere, si ascoltano storie della gente dei tavoli accanto, ecco il gusto degli spaghetti e così a Tharros ci sembra di ritrovare un certo equilibrio interiore, ecco un altro cin cin e così socchiudiamo gli occhi e vediamo luccicare in lontananza il mare dorato. Grazie Sandro e Linda che ci avete fatto scoprire Tharros, un posto davvero unico. 
 

Fonte: Fotografia: “Due colonne a Tharros”, di Susanna Vierucci
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20/9/2013 - 15:38

AUTORE:
Emanuele Venchi

Una guida molto precisa e leggera, rilassante da leggere mentre si immagina il mare luccicante.
Lei è davvero un buon giornalista!

Tanti saluti da Emanuele :)

13/9/2013 - 18:22

AUTORE:
mrc

Ciao, Ovidio. Carino l'articolo, grazie. Non ho ancora deciso se sono
più d'accordo con il commento di Sandro o quello di Schuschi! :-)) baci.

R.

13/9/2013 - 9:05

AUTORE:
Carmine Granito

...professore
bellissime descrizioni.
Di viaggetto in viaggetto se la gode prof... eh
Ma ora la scuola è cominciata...
Saluti e continui a illuminare la nostra fantasia di frequentatori del circolo.

11/9/2013 - 20:20

AUTORE:
Cristina

Caro Ovidio,

non aggiungo dettagli alla tua descrizione, che riesce perfettamente a ricreare, soprattutto in chi c’è stato, le suggestioni di un luogo incantato.
Tharros... effettivamente si dovrebbe mantenere il segreto su un posto così, ma io sono per la condivisione.

Nella mia personale classifica sui luoghi più belli della Sardegna, metto Tharros al primo posto senza pensarci neanche un po'.
Tharros merita una menzione speciale anche perché è l’unico posto che nella classifica di Riccardo è riuscito, se non proprio a battere, almeno a eguagliare il primato.

Il primato in questione lo detiene la spiaggia di S’Archittu e lo ha mantenuto anche per quest’anno, visto che le blasonatissime spiagge della costa del Sud (Tipo Tuerredda e Cala Cipolla) non hanno suscitato particolari emozioni (a dire la verità neanche a me).

S’Archittu merita sicuramente per la particolarità dell’arco in pietra che circonda il mare e dal quale è possibile tuffarsi, ma io comunque preferisco Tharros.

Sarà perché non ho le prerogative del maschio alfa e buttarmi nel mare saltando da uno scoglio alto circa 10 metri non aiuta più di tanto ad aumentare la mia autostima…

A presto

Cristina

10/9/2013 - 19:54

AUTORE:
Paola

E speriamo di andarci, prima o poi... Queste sono le mie origini e mio padre ha fatto e dipinto tanto per farci conoscere la sua Sardegna.
Ciao

9/9/2013 - 11:53

AUTORE:
LUIGI

MI PIACCIONO I TUOI VIAGGI,MARE BELLO ,POSTI INCANTEVOLI,ARIA PULITA,NO COME A PISA INQUINATA E PARCHEGGI CARI APPESTATI.
I TUOI SONO LUOGHI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE,STANNO SCOMPARENDO.......
CIAO A PRESTO
GIGI.

8/9/2013 - 14:22

AUTORE:
Sandro

Ovidio! Ma sei peggio di Lonely Planet! Non gli date retta! Tharros è un posto triste e squallido, senza nessuna attrattiva. La strada per arrivarci è trafficatissima e il parcheggio costa un sacco di soldi. La spiaggia è sporca e piena di gente; se fate il bagno è inutile che vi mettiate la maschera perché di pesci neanche l'ombra, però è pieno di meduse, e di quelle pericolose. L'area archeologica è sempre calda e polverosa, l'ideale per i malori estivi; inoltre le due colonne che si vedono nella foto sono finte. Al chiosco si mangia maluccio, e poi è sempre pieno, quindi è inutile provare a ordinare. In definitiva se venite a Tharros non troverete nessun equilibrio interiore, anzi. Quindi non ci venite proprio. Sono stato chiaro?

(così ci si va solo noi e ce la spassiamo senza troppa gente!)

8/9/2013 - 10:22

AUTORE:
schuschi

tutto vero, tutto esattamente cosi - resta solo da raccomandare di visitare anche san salvatore - magari al ritorno. vale proprio la pena e c´e`anche un simpatico bar per prendere l´aperitivo prima di cena...