Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
In televisione la scorsa settimana è passato un servizio sulla situazione economica che sta vivendo in questo periodo il Portogallo. Situazione che definire tragica si avvicina soltanto alla realtà che stanno vivendo quei disgraziati cittadini. Migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro, pensioni sociali a 200 euro mensili, file interminabili di persone di ogni condizione sociale davanti alle mense pubbliche messe su in tutta fretta da organizzazioni Onlus e religiose, disperazione diffusa.
E svendite.
Elettricità, telefoni, grandi aziende pubbliche portoghesi svendute per pochi denari alle solite grandi multinazionali fra cui primeggia, in quel paese, l’Angola. Forse perché in Angola la lingua ufficiale è il portoghese, forse perché questa è un ex colonia (l’indipendenza dal Portogallo è datata 1975), sicuramente perché fra i paesi africani è uno di quelli con una maggiore crescita economica. I grandi gruppi angolani comprano pezzi del Portogallo e molti giovani emigrano proprio in quel paese alla ricerca di un lavoro e di un futuro che la loro nazione non è più in grado di garantire.
Il servizio è arrivato giusto pochi giorni prima dell’ “affaire” Telecom e della progettata vendita Alitalia all’Air France. Lo Stato sempre più povero non è in grado di intervenire e le grandi banche che fino ad ieri sostenevano e facevano progetti di rilancio delle loro aziende partecipate con impiego di capitali freschi, investendo quindi nel futuro, oggi in difficoltà preferiscono vendere le loro azioni e capitalizzare.
Così Telecom dopo il grande ribasso delle loro azioni se ne va a Telefonica (ma secondo le ultime notizie il passaggio parrebbe finalmente contrastato), e l’Alitalia costata miliardi ai cittadini italiani per quella che possiamo ormai definire tranquillamente una stupidità elettorale ammantata di italianità (ma le cose pare si dimentichino facilmente) ora verrà venduta alla stessa compagnia aerea per 150 milioni di euro contro i quasi due miliardi della richiesta originale.
Se non si può parlare di svendita direi che ci siamo molto vicini.
Un’altra cosa che complica la nostra economia e che favorisce il declino del Paese è il mantenimento della vecchia pratica di assunzione dei dirigenti pubblici.
L’ultima ciliegina sono i domiciliari per l’ex presidente della Regione Umbria Mariarita Lorenzetti in quota PD depositata, dopo la decadenza del mandato, alla presidenza dell’Italferr (una società delle FFSS) da dove ha potuto fare i suoi affari in piena libertà. Affari che però non sono sembrati troppo trasparenti alla Procura della Repubblica tanto che dopo molte indagini hanno deciso di decretarne l’arresto.
Mi verrebbero anche da porre domande sulla competenza dell’esponente PD in tale società, ma direi che in questi casi le competenze hanno poco valore.
Perché il sistema ereditato dal passato, e purtroppo non ancora abolito, era l’assunzione di un democristiano, anzi per qualche tempo prima di un socialista, poi un democristiano, quindi un comunista ed infine uno bravo. Pare che ultimamente, per motivi di ristrettezze economiche a quello bravo e competente si sia rinunciato.
Poi venne Berlusconi. Imprenditore di successo, grande venditore di se stesso, artefice di un impero economico al tempo un po’ traballante ma prima sistemato e poi ben indirizzato dall’amico Bettino, al tempo Presidente del Consiglio, che con un sorriso a 52 denti e dietro una scrivania di finti libri rilegati in finta pelle scende in campo e promette di sistemare tutto.
Il cittadino italiano, sempre sensibile al fatto che sia l’uomo della provvidenza a sistemare le cose in sua vece perché troppo occupato nei suo piccoli problemi quotidiani, e troppo pigro per impegnarsi personalmente, gli accorda in massa la sua fiducia.
Come questa possa resistere così tanti anni dopo tutto quello che questo individuo ha combinato in campo politico e in ambito privato rimane un mistero. Sarà sicuramente oggetto in futuro di approfondito studio di storici e psicologi.
E il PD? Più di mille i delegati in un’Assemblea caotica solo per decidere una data e delle regole, quando basta essere in cinque per non essere d’accordo se l’obbiettivo non è comune, e soprattutto se ognuno dei contendenti continua a guardare nel proprio piatto e non alza la testa per guardare davanti a se il Paese.
Giacchette tirate ora di qua e ora di là, personalismi, tante belle parole, tanti impegni e tanti, troppi galli nel pollaio che disorientano le galline, sempre più sconcertate e vicine ad una crisi di nervi.
Con un panorama politico così confuso ed un‘economia così recessiva il Primo Ministro è encomiabile, se non altro per tutte le parole di conforto e di ottimismo che è costretto a dire oramai ogni giorno per contrastare il pessimismo diffuso sulla durata del suo Governo.
Dobbiamo registrare, nelle ultime ore, un'accellerazione della crisi ed un'imminente scioglimento del Governo.
Certo è che se da questi fatti si deve vedere il nostro cammino la strada della Grecia e del Portogallo è una strada in discesa che non sappiamo dove porterà, cosa riusciremo a conservare della nostra forza economica, del nostro orgoglio di potenza industriale, del nostro orgoglio di cittadini italiani.
Svenduto tutto e incapaci di una svolta decisa e decisiva in campo politico e culturale forse torneremo ad essere quelli di un tempo: quelli degli spaghetti, della pizza e del mandolino.
Quelli poveri del dopoguerra, degli abiti rivoltati, delle scarpe risuolate, del telefono a gettone e i nostri meravigliosi e oramai inutili SUV giaceranno accumulati in un angolo, immobili e pieni di polvere, qualcuno trasformato forse in una gabbia per conigli, testimoni muti della nostra follia.