Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Ora la pista non si può chiamarla solamente ciclabile, ma anche navigabile.
Niente paura di bagnare le ruote delle biciclette, ricordate quello che “vaticinai” nella flash del 1° ottobre: “La storia infinita”?
Il mare ha accumulato altra rena sulla punta della lingua che forma la Bocca e ora il Serchio ha trovato una via più diritta tanto da lasciare in pace la pista senza prima però averla messa alla pari!
La spiaggia formatasi difende dalle onde del mare e quindi la fruibilità è garantita.
Attenzione però, quando si garantisce qualcosa che si presuppone succeda o non succeda in natura, si fa, non volutamente senza dubbio, una grande cavolata e niente giova prendere la statistica a giustificazione.
Mi spiego meglio: domani avverrà un terremoto, allerta, allerta!, il giorno dopo niente tremori e il supertecnico dichiara che la sua previsione era giusta al 50%; bella alta vero?
Stupido esempio come improvvisato e inopportuno è il fatto di avere stravolto in quasi tutta la Toscana l’iter dei piani regolatori e relative costruzioni con la famigerata piena dugentennale!
Quando è stata la precedente? 2009? Quando si verificherà la successiva? 2209? o quella di quel Natale era allo scadere dei 200 anni già passati e ora risiamo già a rischio per i duecento successivi e potrebbe capitarne una il primo anno del primo secolo e allora la chiameremo piena boh-annale?, e se poi la successiva fosse l’ultimo giorno allo scadere del secondo quella sarebbe quattrocentennale?
Quando il Serchio sfiorerà i binari del ponte di ferro di Migliarino, solo allora, tutti diremo che quella è una piena come ne sono capitate a centinaia negli ultimi centanni.
Godiamoci allora l’acqua del Serchio e lasciamola sfociare a destra o sinistra, a diritto o a traverso, tanto, vada come vada, ci sarà sempre Bocca di Serchio!